Atrani, delibera sulla tutela dell’ufficio tecnico: si infiamma la polemica

25 febbraio 2021 | 10:09
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Atrani, delibera sulla tutela dell’ufficio tecnico: si infiamma la polemica

Atrani. Dopo la delibera di consiglio che ha ad oggetto la tutela dell’ufficio tecnico comunale, si infiamma sui social la polemica. Di seguito il verbale della delibera:

Il Sindaco Presidente cede la parola al Vicesindaco, Assessore al bilancio, il quale introduce il sesto
argomento all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Tutela dell’autonomia e dell’organizzazione
dell’Ente Locale: criticità ufficio tecnico”. Preliminarmente il Consigliere Proto interviene per fare
una osservazione riguardo al fatto che è la seconda o la terza volta che viene inserito un argomento
nel Consiglio comunale il venerdì sera, cioè due giorni prima della seduta, con l’impossibilità da parte
dei Consiglieri di poter venire a vedere le carte per poter eventualmente esprimere un giudizio o un
parere sull’argomento che viene trattato. Il Consigliere ribadisce che ciò è già stato fatto presente
una volta e si è ripetuto adesso e che è preferibile che queste cose non accadano, altrimenti i
Consiglieri non sono in grado di poter dare un giudizio per poter votare liberamente su una
questione di questo genere, come si sta trattando adesso, non avendo potuto avere un confronto
né con la maggioranza, né con la minoranza né con la parte avversa o col tecnico, ed avendo fatto
solo due chiacchiere con qualcuno la mattina stessa, senza avere le idee chiare. Pertanto il
Consigliere Proto preannuncia il voto contrario dei consiglieri del gruppo Atrani Unita. Interviene il
Consigliere Lauritano per sottolineare che sulla base di quanto detto da parte del Consigliere Proto
sarebbe più corretto per questi astenersi, perché il voto contrario presuppone una conoscenza
dell’argomento. Alle ore 17,33 il Consigliere Lauritano si allontana dall’aula, per rientrare dopo
pochissimi minuti. Interviene il Vicesindaco per precisare che tutti gli atti sono stati inviati via pec
venerdì pomeriggio. Il Consigliere Proto ribatte che gli atti gli si sono caricati solo nel pomeriggio,
poche ore prima del Consiglio. Il Vicesindaco specifica che quelli del pomeriggio stesso sono gli ultimi
due allegati integrativi; ma che gli atti principali sono stati inviati il venerdì. Successivamente il
Vicesindaco procede con la lettura della nota prot. n. 8006 del 27.11.2020 a firma del Responsabile
dell’Area Tecnica, da cui ha tratto origine l’ordine del giorno oggetto di approvazione. Terminata la
lettura il Vicesindaco definisce tale nota “un grido d’allarme” da parte di un dipendente comunale
e per questo è stato posto all’attenzione del Consiglio comunale, che è la massima assise di tutta la
comunità di Atrani. Terminata l’illustrazione si dichiara aperta la discussione. Interviene il
Consigliere Proto, per chiedere se questa situazione poteva essere gestita con una delibera di
Giunta. Il Vicesindaco replica che quando si è trattato dei pacchi spesa il Consigliere Proto ha chiesto
di essere coinvolto, nonostante fosse di competenza della Giunta ed ora lo si sta coinvolgendo in
quanto si tratta di una questione riguardante la comunità di Atrani. Il Consigliere Proto ribatte che
lo si sta coinvolgendo in ritardo, in quanto non è a conoscenza di tante cose. Il Vicesindaco specifica
che la nota appena letta sintetizza la questione. Il Consigliere Proto dichiara di non capire come si
sia potuti arrivare a questa situazione, ritenendo che certe problematiche possano essere risolte
con il buon senso e con il dialogo, nell’ambito dei buoni rapporti con le istituzioni; e sottolinea di
non credere che se fosse stata rappresentata tale la difficoltà nello svolgimento dell’incarico
dall’altra parte vi sarebbe stato un muro. Il Vicesindaco risponde che tali difficoltà sono state
rappresentate per iscritto. Il Consigliere Proto ribadisce che bisogna leggere le carte e che,
considerati i due giorni di Comune chiuso, mezza giornata non è sufficiente per poter esprimere un
giudizio o un parere favorevole o contrario o astenersi su una questione che non si ha chiara. Il
Consigliere Proto dichiara che anche in altre circostanze la minoranza non è stata coinvolta, come
quando si è deciso di adire le vie legali che per questioni che sono state perse e la popolazione di
Atrani è stata assoggettata al pagamento di 50.000,00 quando con 5.000,00 o 10.000,00 euro si
poteva risolvere. Il Vicesindaco replica spiegando come si è svolta la questione a cui fa riferimento
il Consigliere, ricordando che se il legale incaricato dal Comune al tempo in cui il Consigliere Proto
era vicesindaco ha dato la colpa ad un altro ingegnere, che si è discolpa dando la responsabilità ad
un altro ingegnere, sono stati chiamate in causa tre soggetti – Comune e due ingegneri – ed era il
giudice a dover decidere di chi fosse la colpa, altrimenti si generava un danno erariale. Il Consigliere
Proto ribadisce di ritenere che se il Vicesindaco Siravo non si fosse intestardito a portare avanti
quella causa, sostituendosi ai legali, ai tecnici, agli ingegneri, e fosse stato chiesto un parere legale,
la questione avrebbe potuto risolversi con il pagamento di 5.000/10.000,00 euro. Il Vicesindaco
chiede al Consigliere Proto chi avrebbe pagato a quel punto le spese legali dei due ingegneri
coinvolti, succedutisi come responsabili dell’Area tecnica, considerato che il giudice ha ritenuto
sussistente la responsabilità del Comune, avendo agito i due ingegneri in qualità di responsabili
incardinati all’interno dell’Ente. Il Vicesindaco sottolinea anche che in quella situazione forse
l’accordo si sarebbe dovuto fare anche prima di iniziare la causa, ma all’epoca non era lui il
Vicesindaco. Il Consigliere Proto replica che al tempo non ha ricevuto alcuna proposta transattiva e
dichiara di aver saputo che successivamente le parti interessate hanno fatto una richiesta precisa
per risolvere la questione. Il Vicesindaco ribatte che riguardo alle pompe di Cigliano è stata
l’Amministrazione durante la quale il Consigliere Proto ricopriva la carica di Vicesindaco a voler
intentare la causa. Il Consigliere Proto replica che per le pompe di Cigliano avevano ottenuto il
finanziamento regionale. Il Vicesindaco ribatte che quei soldi sono stati persi, in quanto andati in
perenzione amministrativa perché in cinque anni non sono stati presi ed il Comune ha dovuto
recuperarli dal proprio bilancio. Il Consigliere Proto replica che non è compito degli amministratori
utilizzare i fondi, che, una volta accordati, devono essere recuperati dalla procedura amministrativa,
dagli uffici. Alle ore 17,48 il Consigliere Proto si allontana dall’aula, per rientrare immediatamente.
Il Sindaco interviene per esortare il Vicesindaco ad andare avanti con l’argomento oggetto di
discussione. Pertanto il Vicesindaco prosegue spiegando al Consiglio che si tratta di decidere se si
vuole dare una mano al Responsabile dell’Area Tecnica dal punto di vista amministrativo, come
richiesto dallo stesso nella nota letta ad inizio di seduta, anche dando un supporto legale all’Area
amministrativa per vedere com’è la situazione. Il Vicesindaco dà lettura dell’ordine del giorno
oggetto di approvazione, dopo aver spiegato anche che per “ordine del giorno” si intende
l’espressione di un voto politico per formulare istruzioni e direttive al Sindaco ed alla Giunta, su temi
di carattere politico amministrativo di competenza dell’Amministrazione comunale riguardo
argomenti proposti all’esame del Consiglio comunale. Il Vicesindaco specifica che per questa
situazione è già stato perso dal Comune di Atrani un finanziamento di 50.000,00 euro previsto dalla
legge di bilancio del 2019; e sottolinea che se il Responsabile non riesce a portare avanti gli obiettivi
assegnatigli dall’Amministrazione il Nucleo di valutazione potrebbe riconoscergli un punteggio
inferiore ai fini della corresponsione dell’indennità di risultato. Il Vicesindaco prosegue spiegando
che si tratta anche di valutare l’opportunità di dotare il Responsabile dell’Area amministrativa, che
è anche il capo del personale, della figura di un legale esperto in materia che potrà dipanare ogni
dubbio, a tutela del tecnico comunale. Interviene il Sindaco, per chiedere al Vicesindaco,
considerate le precedenti affermazioni del Consigliere Proto relative al poco buon senso che
avrebbe avuto l’Amministrazione di Atrani nel non provare a rappresentare le difficoltà derivanti da
tale incarico e di trovare un accordo con l’altra parte, di illustrare per correttezza quale è stata la
situazione a partire dal mese di agosto, in modo da consentire di ritenere che il buon senso è stato
usato, essendo passati dalla richiesta di un sopralluogo settimanale al fatto che nell’ultima
settimana si sono svolti cinque sopralluoghi, oltre a tutte le attività connesse, come i rilievi e la
redazione delle relazioni, che specifica che vanno al di là della nomina di ausiliario di polizia
giudiziaria. Il Sindaco dichiara che tutte queste sono state dette, ma non sono stati ascoltati e si è
arrivati a questa situazione, che definisce insostenibile per il Comune di Atrani e per il tecnico del
Comune di Atrani, pur ribadendo di non voler dare la colpa a nessuno. Il Sindaco ribadisce che si
deve venire fuori da questa situazione e dichiara di ritenere opportuno nominare un legale che
possa dare una consulenza su come comportasi e cosa è giusto fare per tutelare il dipendente
comunale, il quale ha anche gli strumenti propri per tutelarsi, sindacali e legali. Il Sindaco sottolinea
che anche il Comune stesso deve tutelarsi, perché sono in corso una serie di iniziative, per cui il
tecnico servirebbe addirittura per cinquanta ore a settimana, altrimenti si corre il rischio, così come
sono stati persi ultimamente 50.000,00 euro, di perdere altri finanziamenti, che in questo momento
stanno venendo fuori e per i quali le procedure sono già in corso. Interviene il Consigliere Proto per
evidenziare che, da come gli è sembrato di capire, non c’è stata disponibilità dall’altra parte e che ci
è stato qualcuno che il buon senso non lo ha usato. Il Vicesindaco risponde che c’è una nota del
tecnico comunale che ha rappresentato una criticità; e che adesso è opportuno rivolgersi ad un
consulente che ne capisca, considerati tutti gli aspetti coinvolti, di diritto del lavoro, amministrativo
e sanitario, considerata l’emergenza in corso, per la quale si sta cercando di tenere i dipendenti il
meno possibile a contatto con i cittadini. Il Consigliere Proto esprime tutta la propria solidarietà
possibile verso il tecnico comunale, riconoscendo che diventa difficile lavorare in certe condizioni e
ribadendo che per questo motivo diceva che sarebbe stato auspicabile trovare una soluzione che
potesse andare bene ad entrambe le parti, anche nominando, anziché il tecnico del Comune di
Atrani, un tecnico del tribunale, al limite coordinato dal tecnico comunale. Il Sindaco ed il
Vicesindaco rispondono che ciò è stato fatto, anche evidenziando il principio di rotazione degli
incarichi previsto dall’Anac. Il Consigliere Proto risponde che se ciò è stato fatto allora la coscienza
è a posto e che erano i consiglieri del gruppo Atrani Unita ad essere a digiuno dei dettagli della
vicenda. Il Sindaco esorta il Vicesindaco a fare un quadro della situazione. Il Vicesindaco procede
con la sintesi, rappresentando che è arrivata al Comune una nota con cui veniva richiesto il tecnico
comunale per fare dei sopralluoghi e facendo presente che ad oggi con altre forze di polizia il
Comune ha svolto già sessanta sopralluoghi, in quanto anche le altre forze di polizia possono
richiedere la collaborazione del tecnico comunale. Il Vicesindaco sottolinea che oltre ai sopralluoghi
vi sono anche sessanta relazioni, per verificare se ci sono abusi edilizi o meno, per cui non si tratta
di semplice ausiliario che svolge attività di emergenza di mezzora, come accade quando vengono le
altre forze di polizia, che si trattengono una ventina di minuti nell’ufficio per fare alcune domande
all’Ingegnere. Il Vicesindaco prosegue rappresentando che a seguito di questa richiesta di
collaborazione il tecnico ha scritto una nota nella quale ha evidenziato che gli immobili del
Conservatorio sono sessanta e per ognuno, considerata anche l attività connessa e successiva al
sopralluogo, è richiesto un impegno di due o tre giorni lavorativi, per cui si impegnerebbe il
Responsabile di Area per centottanta giornate lavorative, che, non considerando il sabato e la
domenica, significa sette/otto mesi pieni, che non consentono di svolgere l’attività ordinaria
dell’ufficio tecnico. Il Vicesindaco prosegue sintetizzando la nota dell’Ingegnere, in cui lo stesso fa
riferimento ad altri ritardi cagionati da richieste straordinarie esterne. Il Vicesindaco comunica che
successivamente, il giorno 8.09.2020, nonostante le criticità rappresentate dal tecnico nella nota,
arriva una nota al Comune con cui si chiede un sopralluogo a settimana; e che in data 9.09.2020 il
Sindaco ed il Vicesindaco hanno fatto una direttiva, viste le circolari di alcuni tribunali che
stabiliscono il danno erariale in caso di nomina da parte di un magistrato e quindi, a suo dire, anche
per gli amministratori, considerato il ruolo fondamentale della Corte dei conti. Il Vicesindaco
prosegue comunicando che il 4.11.2020 è arrivata la nomina dell’Ingegnere come ausiliario di polizia
giudiziaria e che il 9.11.2020 Sindaco e Vicesindaco si sono recati in procura a rappresentare le
criticità dell’ufficio tecnico, evidenziate dal tecnico comunale in più di una nota, definendo
impossibile e abnorme fare tutta questa mole di lavoro, considerato anche che il Conservatorio non
ha tutti gli atti messo a posto, non avendo nemmeno gli atti pubblici. Il Vicesindaco rappresenta
anche che con successive note il Responsabile dell’Area Tecnica ha comunicato che i sopralluoghi
sono passati da uno a tre a settimana, definendo la situazione insostenibile, portandolo ad
abbandonare il proprio lavoro ordinario, che aumenta, creando arretrati come la mancata
liquidazione delle utenze alla società in house che gestisce il servizio rifiuti, che, non vedendosi
pagata, potrebbe interrompere il servizio di raccolta, generando disagi igienici. Il Vicesindaco
ribadisce che questa situazione ha portato già a perdere un finanziamento di 50.000,00 euro,
definendo la cosa non bella, in quanto si tratta di soldi già previsti dallo Stato e da poter spendere
subito. Il Vicesindaco sottolinea che la giornata di una persona è di 24 ore e che, tolto il tempo per
gli affetti familiari, per le esigenze personali e le due ore di automobile richieste per raggiungere il
Comune e per rientrare a casa, oltre alle ore necessarie per dormire, o fa l’una o fa l’altra attività. Il
Vicesindaco ribadisce che nulla vieta che su sessanta sopralluoghi cinque o sei debba farli il tecnico
del Comune di Atrani, ma che sessanta sopralluoghi non sono sostenibili ed allora sarebbe
opportuno, applicando il criterio della rotazione, nominare anche altri professionisti. Il Vicesindaco
sottolinea che tale scelta, però, non compete all’Amministrazione di Atrani, interessando solo il
fatto che il dipendente ha chiesto un aiuto e che sia messo in pratica tutto ciò che è possibile dal
punto di vista amministrativo per tutelarlo, considerato lo stato di stress psico-fisico in cui lavora e
che il Comune di Atrani, in qualità di datore di lavoro, deve prendere atto di questa cosa. Il
Vicesindaco evidenzia nuovamente che sessanta accertamenti rappresentano una grosse mole,
essendo l’equivalente, come numero, del totale degli accertamenti eseguiti nei quattro anni
precedenti; e ribadisce che se viene richiesta la collaborazione del tecnico anche dalla polizia locale
o dalle altre forze dell’ordine non è possibile negarla, per non creare una disparità di trattamento.
Il Consigliere Proto interviene dichiarando di non mettere in dubbio la mole di lavoro e che per
questo ha parlato di buon senso e di cercare un accordo prima. Alle ore 18,03 il Consigliere Lauritano
si allontana dall’aula, per rientrare immediatamente. Il Vicesindaco ribadisce la opportunità di
dotare gli uffici di un supporto, legale o amministrativo o civile o del lavoro, considerato che gli
aspetti coinvolti sono diversi; e sottolinea ancora che quando il lavoro ordinario aumenta diventa
straordinario, come nel caso di ritardo nei pagamenti, che comporta la messa in mora che costringe
l’Ente a pagare anche gli interessi, generando un danno erariale. Il Vicesindaco evidenzia infatti che
i dipendenti comunali lavorano anche con il fardello della Corte dei conti; e ribadisce l’opportunità
di nominare un consulente che possa affiancare l’ufficio competente per risolvere i dubbi ed i quesiti
posti dal tecnico e tutelare l’Amministrazione, considerata la palese richiesta del dipendente, di cui
dichiara di comprendere lo stato d’animo e lo stress. Il Vicesindaco rileva che anche volendo diluire
l’attività richiesta dalla procura il tempo tolto al lavoro per il Comune di Atrani, ordinario e
straordinario, è lo stesso. Il Consigliere Proto interviene per chiedere se in questi casi ci sono delle
leggi di riferimento. Il Vicesindaco risponde che non lo sa e che per questo è opportuno nominare
un esperto. Il Consigliere Proto interviene per chiedere se chi fa queste nomine tiene conto delle
situazioni o ascolti il Sindaco o un funzionario di un Comune per capire se è una cosa che si può fare.
Il Vicesindaco risponde che non facendo polizia giudiziaria, ma atti amministrativi,
l’Amministrazione non conosce per niente tale dinamica. Il Vicesindaco evidenzia che
l’Amministrazione porta avanti gli interessi del popolo, a cui interessa soprattutto che si intervenga
sulla scogliera, sui costoni rocciosi, sull’alveo del fiume, sui vicoletti, per la sicurezza del territorio; e
ribadisce che questa situazione o la perdita dei finanziamenti riguardano la sicurezza dei cittadini,
per cui si chiede oggi di approvare questo ordine del giorno, che ribadisce non essere altro che dare
degli indirizzi al Sindaco ed alla Giunta perché si stabilisca con un atto di Giunta quale esperto
incaricare. Il Sindaco interviene rivolgendosi in particolare al Consigliere Proto, per ribadire che il
buon senso ci vorrebbe da tutte le parti e per dichiarare di non credere che se qualcuno legge che il
Comune di Atrani ha un tecnico solo, che lavora 34 ore a settimana, che ha nel proprio ufficio tanti
di quei servizi che il Consigliere Proto ben conosce come cimitero, sicurezza, protezione civile,
edilizia pubblica ed edilizia privata, possa essere in grado di sostenere sessanta indagini sul territorio
di Atrani riguardanti immobili del Conservatorio, che è un ente pubblico e magari ha anche dei
tecnici che possono dare una mano a fare queste indagini. Il Sindaco evidenzia che non si sta
parlando di reati in atto, come nel caso di un cantiere in cui si sta ponendo in essere un abuso edilizio
ed allora si effettua il sequestro per le indagini e finisce là, ma di sessanta sopralluoghi da fare,
relativi tutti ad immobili in cui gli risulta che non si stanno facendo lavori. Il Sindaco ribadisce
pertanto che, a quanto gli risulti, in nessuna delle case di proprietà del Conservatorio si stanno
concretizzando ipotesi di reato e che il buon senso ci vorrebbe da parte di tutti. Il Consigliere Proto
ribadisce che intendeva che il buon senso fosse necessario da parte di tutti. Il Vicesindaco interviene
per sottolineare che tale nomina di un esperto serve anche all’Amministrazione per tutelarsi in caso
di intervento da parte dei sindacati, per capire tutti gli aspetti della questione. Il Sindaco interviene
per evidenziare che l’Amministrazione deve rispondere ai cittadini, che chiedono di continuo che si
intervenga sulla scogliera; e riferisce che ci sono a disposizione 3 milioni di euro e si potrebbe partire
domani, se si avesse a disposizione una risorsa che riesce a seguire metodicamente gli atti per
l’approvazione del PUC, per la predisposizione del bando per i costoni rocciosi, per la
predisposizione del bando per il Torrente Dragone, per la predisposizione di tutta la pratica
riguardante l’attracco, che deve andare in conferenza dei servizi o per la predisposizione del bando
per utilizzare i soldi dei mutui per i lavori al cimitero. Il Sindaco sottolinea che si potrebbero dare
risposte più concrete alla popolazione, ma che ciò non è possibile; e dichiara che si tratta di un
cancro già dei cinque anni passati, che si sperava fosse passato ed invece si è nuovamente
accentuato. Il Sindaco, ribadendo di non voler togliere nulla all’autonomia dei carabinieri e della
magistratura di svolgere tutte le indagini che vogliono, dichiara che c’è modo e modo di fare le cose
e che c’è una amministrazione comunale, alla quale ci si può anche rivolgere, per sapere come è
messa o cosa ne pensa, senza arrivare sbattendo il pugno ed andando direttamente nella stanza del
tecnico a dare disposizioni, considerato che è l’amministrazione a pagare il dipendente. Il
Vicesindaco interviene per sottolineare che a suo parere molte volte forse è meglio mettere sullo
stesso piano l’opportunità di fare delle scelte, considerato che ognuno ha una discrezionalità,
politici, magistratura e forze dell’ordine, ma occorre l’opportunità del buon senso, poiché le ore
sottratte al lavoro sono sempre quelle, anche volendo diluire l’attività richiesta dalla procura; e qui
si tratta di un Sindaco che risponde alla popolazione delle attività assegnate dall’amministrazione ai
dipendenti. Il Vicesindaco ribadisce che il dipendente ha chiesto con una nota che l’amministrazione
metta in pratica tutte le attività amministrative possibili per tutelarlo e pertanto di ritenere
necessario dotare l’organo preposto alla gestione del personale del supporto di un professionista
nell’ambito civile, lavoristico, amministrativo, considerata la complessità della vicenda e la
molteplicità di aspetti coinvolti, anche per tutelarsi in caso di perdita di altri finanziamenti o per
utilizzare eventualmente altri istituti, che l’amministrazione non conosce, viste tutte le cognizioni e
competenze tecniche necessarie. Il Vicesindaco sottolinea nuovamente che l’amministrazione non
intende bloccare nessuno, perché quello di effettuare indagini è un diritto sacrosanto, previsto dalla
Costituzione; e ribadisce che il Comune di Atrani è sempre stato trasparente su questo.
Non essendoci altri interventi si mette ai voti la proposta.

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