Caso Maradona, alcool e droga per tenerlo tranquillo
Emergono nuovi dati inquietanti sul caso Maradona: elementi che vedono ancora una volta coinvolto il medico personale del Pibe de Oro, Luque. Per tenere “tranquillo” l’argentino negli ultimi tempi, pare che gli abbiano dato dell’alcol e marijuana e, a tal proposito, un componente dello staff medico, del quale non si fa il nome, nel parlare con Luque si diceva preoccupato per le condizioni di Maradona: “Si alza con tutti i postumi di una sbornia, ieri sera ha fumato e ha preso le pillole bevendo del vino”. Nella risposta emerge che l’unica preoccupazione di Luque sarebbe stata l’autopsia che si sarebbe effettuata in caso di morte del D10S: “L’ho detto a Maxi (Pomargo, il segretario del Pibe) che ci sarà un’autopsia e da quella può saltare fuori tutto”. A un altro componente dello staff che manifestava disagio per il fatto che a Maradona fosse data marijuana, Luque risponde che “la marijuana non causa danni a un particolare organo da poter sospettare. Lo posso supporre, ma se non lo cerco non lo analizzo. Dal punto di vista medico non è una responsabilità. Sarebbe una responsabilità medica se gli dessi la cannabis, si ubriacasse e morisse”. La pubblicazione degli audio e dei video naturalmente ha colpito le figlie di Maradona. In nottata, sui social, è intervenuta Gianinna: “Vi giuro che vi vengo a prendere uno per uno”, ha scritto su Twitter. Intanto la psichiatra Agustina Cosachov, secondo quanto riporta il quotidiano argentino La Nacion, è stata accusata di falso ideologico. Il medico, vicina a Luque, avrebbe falsificato un certificato nel quale attestava che il suo paziente era “attento, orientato nella persona, nel tempo e nello spazio”. La data del certificato è antecedente all’intervento al cervello e da quanto è emerso Cosachov non è mai andata a fare quella visita in casa Maradona.