Cava de’ Tirreni: falsi invalidi, dopo 7 anni niente giustizia

7 febbraio 2021 | 13:11
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Cava de’ Tirreni: falsi invalidi, dopo 7 anni niente giustizia

Cava de’ Tirreni: falsi invalidi, dopo 7 anni niente giustizia. Falsi invalidi, processo finito. Ma di fatto mai iniziato. La vicenda giudiziaria che coinvolse l’ex consigliere regionale Giovanni Baldi ed altre 65 persone è stata definita l’altro ieri dai giudici del tribunale di Salerno con sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Il destino può dirsi che era ormai segnato. Tanto che nel mese di ottobre del 2019, nella penultima udienza, proprio per l’impossibilità di avviare il dibattimento, giacché bisognava sentire ben cento testi, il processo fu rinviato proprio al 2021 per decretare la sola prescrizione dei reati. Uno il motivo: l’impossibilità di completare l’escussione della lista testi. Un solo imputato, il medico cavese Francesco Ragni , ha scelto di rinunciare all’assoluzione tecnica e di essere giudicato per vedersi riconosciuta la piena estraneità ai fatti contestatigli fin dal 2013 dalla procura di Salerno.

«La mia decisione di rinunciare alla prescrizione è stata dettata dalla volontà di voler eliminare definitivamente una macchia che ingiustamente mi è stata attribuita all’epoca, e che purtroppo, a seguito della diffusione mediatica, ha inciso negativamente, per molti anni, su tanti aspetti della sfera privata, professionale, familiare, e non meno importante, sullo stato di salute ha detto il medico Ragni – Detto ciò per me è fondamentale dimostrare la mia piena innocenza ». Le accuse contestati agli imputati erano, a vario titolo, di falso, abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato. Al centro dell’indagine, come detto, c’era Baldi che gli inquirenti ritennero alla guida di un’organizzazione consolidata che gli garantiva voti, in cambio di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento a persone che non ne avevano diritto. Accusati di farne parte erano anche cinque medici, che da componenti della commissione medica deputata a valutare le pratiche, avrebbero raccolto le raccomandazioni del politico di centrodestra, all’epoca membro della commissione consiliare Sanità della Regione.

L’attività investigativa della magistratura salernitana si concentrò sul periodo compreso tra il gennaio del 2010 e la fine del 2013. Gli inquirenti si soffermarono sulle attività della seconda commissione medica di prima istanza per la valutazione delle pratiche d’invalidità a Cava e Vietri sul Mare. Quella sui falsi invalidi è stata una maxi-inchiesta, almeno nei numeri, che ebbe anche forti ripercussioni politiche per l’incarico che ricopriva all’epoca dei fatti il principale imputato, Baldi: il dominus dell’organizzazione secondo la Procura salernitana che ieri, invece, ha chiesto, in pochi minuti, la prescrizione per tutti.

Gli inquirenti sostenevano che baldi avesse costruito un’organizzazione consolidata che gli garantiva consensi. I voti arrivavano dai beneficiari di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, riconosciute a persone che non ne avevano diritto. Per questa vicenda, Baldi fu anche colpito da misura cautelare degli arresti domiciliari, come altri imputati. Sette anni dopo, quello che fu uno scandalo per la valle metelliana, si è concluso con un altrettanto clamoroso nulla di fatto. E con un processo che può dirsi mai iniziato.

Fonte La Città di Salerno