Frana ad Amalfi, l’appello degli albergatori per salvare la stagione turistica: «Fate presto»
Frana ad Amalfi: «Fate presto o sarà un altro flop». L’appello degli albergatori amalfitani per poter salvare la stagione turistica.
«Fate presto». È il grido d’allarme che lanciano gli albergatori del Salernitano. Un appello rivolto sia al presidente della Regione che al futuro governo nazionale per non perdere ulteriore tempo. Perché un’altra stagione turistica da incubo, come quella dello scorso anno, significherebbe mettere in ginocchio un comparto che rappresenta il 15% del prodotto interno lordo. Sul “tavolo” sono due i problemi che rendono agitati i sonni dei titolari delle strutture ricettive salernitane: la frana ad Amalfi e il piano vaccinale che stenta a decollare. «Molte aziende turistiche – evidenzia Giovanni Puopolo, presidente del gruppo Turismo di Confindustria Salerno – sono sull’orlo di una crisi irreversibile. E non potranno sopportare un nuovo flop».
Accelerare i lavori di bonifica. Perciò – come si legge oggi sulla Città di Salerno – gli albergatori di Salerno e provincia chiedono alle istituzioni di dare un’accelerata, a partire dai lavori di messa in sicurezza del costone roccioso franato nel cuore d’Amalfi, che ha spezzato in due il comprensorio. «C’è grande preoccupazione – rivela Puopolo – per ciò che sta accadendo in Costiera. La Divina fa, infatti, da traino a tutta l’economia turistica della provincia. E non risolvere il problema dello smottamento in tempi rapidi significherebbe aggiungere un’emergenza all’emergenza». Perciò gli albergatori si rivolgono a De Luca chiedendo di far sì che s’accelerino le operazioni di messa in sicurezza della parete di roccia che si è sbriciolata. «Ringraziamo il governatore evidenzia – per essersi interessato in prima persona per lo smottamento, nonostante tutti i problemi di questo periodo. E siamo consci che anche la magistratura deve fare il suo corso per accertare eventuali responsabilità. Però è chiaro che si deve tutelare maggiormente la Costiera, incrementando i turni di lavoro degli operai impegnati a bonificare il costone roccioso. Crediamo, infatti, che si debba- no prevedere turni per tutte le 24 ore per riaprire la strada il prima possibile».
Turismo sicuro. Il tempo, del resto, scorre inesorabile e i tour operator europei vogliono certezze. «Vorremmo dare ai tour operator – rimarca Puopolo – risposte concrete. In Inghilterra e in Danimarca devono programmare i voli su Napoli. Ma, in questo clima d’incertezza, non è ancora possibile rispondere alla domande che ci giungono ogni giorno». Il vero pericolo è che, a lungo andare, i turisti d’oltralpe scelgano altre mete turistiche, al posto della Campania, soprattutto se non sarà risolta la questione delle vaccinazioni. E questo in quanto il protocollo in molti Paesi prevede i viaggi in sicurezza, per via della pandemia. Una “certificazione” che la Campania ancora non è in grado di fornire. «Per il momento dobbiamo dimenticarci – puntualizza i turisti di altri continenti. A giugno ci potrebbe essere un’apertura per gli Stati Uniti, ma è tutto work in progress. La concorrenza di altre località, tuttavia, è forte. E se non diamo certezze sicuramente i vacanzieri europei prenoteranno altrove».
Il ruolo della Regione. Proprio per questo motivo Puopolo è in stretto contatto con la Regione. “Sto assillando, quasi a cadenza giornaliera – mette in risalto l’esponente di Confindustria – l’assessore regionale al Turismo, Felice Casucci, per trovare un accordo e garantire ai tour operator un contratto biennale ai loro clienti, allo stesso prezzo. Nel senso che se un turista che acquista un pacchetto non può venire quest’anno, potrà sfruttarlo anche nel 2022. La Regione, in questo senso, dovrebbe svolgere un ruolo di coordinamento con tutti gli albergatori e magari anche dare garanzie economiche ». Gli albergatori, pur di dare una scossa alla situazione che è ancora in standby, sono pure disposti a delle iniziative. «Se non si riesce a vaccinare almeno il 50% della popolazione campana – rivela Puopolo – siamo disposti anche ad attivare un laboratorio d’analisi che faccia tamponi sia all’’arrivo che alla partenza. Ma questa soluzione non può essere ad esclusivo appannaggio degli albergatori salernitani, perché chi arriva a Capodichino poi viene smistato per tutta la Campania». Le ipotesi, dunque, sono diverse. «Dobbiamo solo muoverci – conclude Puopolo – per avere dei protocolli di viaggio efficienti».