Furore, degrado al Giardino della Pellerina
Furore. E’ passato quasi un anno dalla denuncia della capogruppo di minornaza Antonella Marchese sullo stato di degrado del Giardino della Pellerina. Ad oggi nulla è cambiato.
Questo giardino pubblico nasceva come idea di Raffaele Ferraioli, storico Sindaco di Furore che dopo aver costruito il “paese dipinto” ed il “paese albergo” concepiva e realizzava questo luogo di aggregazione per la comunità ed i numerosi turisti che soggiornavano nell’Antica Terra Furoris. “La metafora di natura espressa da questo giardino pubblico” – affermava al giorno della sua inaugurazione – “va ben al di là della fisicità e della bellezza estetica. In uno sparso abitato come il nostro, questa struttura finisce per assumere la funzione di un’agorà. Tante case non fanno un paese. Tante piazze, si! Perché consentono di materializzare il concetto di bene comune e di superare la frammentazione tipica del nostro sparso abitato. Il Giardino della Pellerina va, pertanto, considerato uno strumento di crescita sociale e culturale della nostra comunità”.
Oggi lo stato di abbandono è ancora più evidente. Erba alta ha coperto i viali, piante secche e scarti edili di cartongesso lasciati alle intemperie e passeggiata maiolicata piena di fogliame ed altri rifiuti. Il Giardino era stato affidato, dopo gara di appalto alla Delano Real Estate srl nel 2017. L’opera non era terminata nel suo arredo verde ma nonostante tutto ha ospitato numerosi eventi di richiamo internazionale come il Palio delle Botti, presentazioni di libri, musica e altri spettacoli nel piccolo teatro all’aperto. I problemi iniziano dopo il cambio di amministrazione alle elezioni 2019. Il Sindaco Milo ed i suoi assessori hanno iniziato una lunga querelle con i gestori che avevano intrapreso alcune opere per la funzionalizzazione del parco.
Un vero peccato vedere un’opera del genere abbandonata all’incuria senza custodia. Il cancello principale rimane chiuso ma gli altri e numerosi accessi sono spalancati, consentendo a chiunque di vedere le pessime condizioni dello stato dei luoghi. Il campetto da tennis/calcetto è ancora in buono stato ma è stato raziato dalle protezioni antifortunistiche presenti sul muro in pietra. I spogliatoi lasciati aperti. Di chi è la colpa? Il continuo rimbalzo di palla fra Comune e gestore fra accuse reciproche non serve a nulla. E’ tempo di rimboccarsi le maniche e di lavorare. Ma ambo le parti fanno orecchie da mercante. Ed i furoresi ne pagano le conseguenze.