Governo Draghi e i possibili ministri della squadra
Il governo di unità nazionale di Mario Draghi prenderà forma nel secondo giro di consultazioni. Il presidente incaricato vuole prima definire le linee programmatiche della sua maggioranza e poi scegliere i nomi. Resta il rebus sulla squadra che lo affiancherà: se sarà composta da ministri tecnici o politici, oppure se farà ricorso a una forma ibrida. Solo dopo, non in una trattativa con i partiti ma facendosi carico di fare sintesi tra i desiderata di ciascuno, comporrà la sua squadra di ministri, da portare al Quirinale per proporla al Capo dello Stato. In un mix che dovrebbe essere tecnico-politico, per dare “gambe” forti nei partiti e in Parlamento al governo. I più escludono che Draghi faccia della lista dei ministri un oggetto di contrattazione con i partiti. Come sempre, i nomi da lui proposti saranno vagliati dal presidente della Repubblica, ma sarà il governo di Draghi. Certo, se anche il secondo giro di consultazioni confermasse che per il M5s e per la Lega avere ministri politici è una condizione, difficile che il premier si sottragga. In molti scommettono che la squadra possa essere ufficializzata nella giornata di mercoledì. Con una significativa presenza di donne – si ipotizza al 50% – e il possibile ingresso a Palazzo Chigi di sottosegretari alla presidenza politici. Ma senza i leader di partito, perché far sedere in Cdm Matteo Salvini con Nicola Zingaretti o Roberto Speranza sarebbe arduo.
La spinta di Pd, M5s e Leu resta quella per una maggioranza omogenea e quindi – è il ragionamento – più forte, con l’europeista Berlusconi ma senza l’euroscettico Salvini. Non sembra però questa la strada imboccata da Draghi. Anzi, alcune fonti accreditano già un possibile ingresso nel governo di Giancarlo Giorgetti. Si parla anche di due eventuali sottosegretari per Pd e M5s (circolano i nomi di Andrea Orlando e Stefano Patuanelli), che facciano da camera di compensazione politica per il governo .
M5S – Di qui l’ipotesi di Luigi Di Maio (nella foto), magari ancora alla Farnesina. L’altro ministro del M5s potrebbe essere Stefano Patuanelli. Un terzo ministero pentastellato si ipotizza possa andare al reggente Vito Crimi oppure al premier uscente Giuseppe Conte, se fosse intenzionato a rientrare subito in gioco. Anche nelle ultime ore ha smentito un suo ruolo nell’esecutivo
PARTITO DEMOCRATICO – Le due poltrone destinate al Pd sarebbero da dividere tra Andrea Orlando (nella foto), Lorenzo Guerini, Dario Franceschini e Graziano Delrio
LEGA – Salgono dunque le quotazioni per Giancarlo Giorgetti come possibile sottosegretario a Palazzo Chigi. Si parla anche di un ritorno di Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione e di un dicastero per Gianmarco Centinaio
FORZA ITALIA – Forza Italia invece potrebbe puntare sul vicepresidente Antonio Tajani agli Affari europei e su Mara Carfagna
ITALIA VIVA – Matteo Renzi dovrà scegliere tra due fedelissimi: i nomi più quotati sono quelli di Ettore Rosato e Teresa Bellanova
LEU – Leu punta alla riconferma di Roberto Speranza alla Sanità ma resta il rebus dell’ok del partito a far parte di una maggioranza insieme alla Lega. Un appoggio tutt’altro che scontato.
Non è escluso un ministero anche per i partiti centristi-europeisti. Si parla di Bruno Tabacci (magari ai rapporti con il Parlamento) o Emma Bonino, ma anche di Benedetto Della Vedova o Carlo Calenda
I TECNICI – Una parte del Pd spinge perché i ministri siano tecnici d’area e non politici. Ma anche in questo caso deciderà Draghi, così come sul mix dei nomi (si ipotizzava 12 politici e 8 tecnici). Per l’economia non si esclude che Draghi possa tenere l’interim o incaricare Daniele Franco (Bankitalia, nella foto) .
Per i ministeri economici si fanno anche i nomi di Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital, Marcella Panucci, ex direttrice generale di Confindustria (nella foto), Dario Scannapieco, della Bei. Ma nella rosa per il Mise (Sviluppo economico), Mit (Infrastrutture e Trasporti) e Mef (Economia e Finanza) ci sono anche Carlo Cottarelli, Lucrezia Reichlin, Vittorio Colao ed Ernesto Maria Ruffini, attuale capo dell’Agenzia delle Entrate .
Al Viminale potrebbe restare Luciana Lamorgese e alla Giustizia, se non Conte, Marta Cartabia (nella foto) o Paola Severino, a segnare una forte presenza di donne. Agli Esteri, se il presidente incaricato preferirà l’opzione tecnica a quella politica, potrebbe andare Elisabetta Belloni. Tra i nomi anche altri profili tecnici con una connotazione però più marcatamente politica. Fra gli altri Linda Laura Sabbadini, oggi all’Istat, che il Partito democratico vorrebbe per il ministero delle Pari opportunità. Un ruolo potrebbe avere Enrico Giovannini, in lizza per il Lavoro. Per lo Sport gira tra gli altri il nome di Andrea Abodi presidente dell’istituto per il Credito sportivo, con rapporti trasversali che vanno da Fratelli d’Italia fino a Giorgetti e al Pd. Ma per ora sono ancora solo indiscrezioni. Come anche quelle sulle deleghe: da un ministero per i giovani, a una delega ad hoc per il Recovery a un tecnico come Marco Buti . – 08 febbraio 2021
Fonte: Sky TG24