Il Congo: un paese condannato dalle sue ricchezze

23 febbraio 2021 | 18:45
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Il Congo: un paese condannato dalle sue ricchezze

Nella Repubblica democratica del Congo è possibile trovare di tutto: legno, rame, cobalto, diamanti, oro, zinco, uranio, argento, petrolio. Tutte materie prime che fanno gola al mondo. In Congo i bambini non hanno altra attività se non quella di scavare la terra a mani nude, entrare nei buchi e portare alla luce dei minerali che all’estrazione non hanno un valore monetario. Il cobalto, ad esempio, acquista un valore nel momento in cui arriva all’interno di un porto internazionale. Le aziende cinesi sono leader in questo campo; accaparratisi i diritti di estrazioni non assicurano un salario minimo ai minatori che si ritrovano a lavorare no stop, sette giorni su sette.
Quando pensiamo al cobalto, dobbiamo pensare che questo materiale è divenuto essenziale per le batterie ricaricabili non solo dei cellulari ma anche delle automobili elettriche e la Repubblica democratica del Congo – essendo la metà delle riserve conosciute appartenente al territorio congolese – è il più grande produttore al mondo.
Le aree dei giacimenti sono divenute con il tempo la meta di disperati in cerca di fortuna ma anche delle multinazionali che approfittano delle risorse del Paese, da anni ormai teatro di guerre combattute per l’accaparramento delle risorse minerarie. Le aree a più intenso conflitto corrispondono spesso a quelle più ricche di risorse, tutte le risorse naturali e minerali sono lì. Pensiamo alla “Prima guerra mondiale africana” che vide dispiegati gli eserciti di Burundi, Ruanda, Uganda, Zimbabwe e Angola, al cui termine nacquero decine di formazioni mercenarie – sotto il comando delle nazioni vicine ma anche di quelle lontane – che ad oggi operano in tutto il paese. L’obiettivo è sempre quello del coltan, dell’oro, del petrolio. I Diamanti hanno sostituito il rame e il cobalto nelle esportazioni; parliamo di oltre 22 milioni di carati nelle mani delle multinazionali, mentre il coltan è gestito direttamente dal Ruanda. Del Congo è la seconda foresta pluviale al mondo, da cui viene ricavato legname pregiato. Le terre coltivate rappresentano il 4% nonostante il 75% della popolazione si occupi di agricoltura.
La Repubblica democratica del Congo è ad oggi lo stato più ricco di risorse naturali dell’Africa, oltre 84 milioni di abitanti potrebbe vivere nel benessere se i suoi governanti fossero in grado di amministrare ed investire nel Paese. Al contrario i conflitti prolungati hanno reso nel tempo necessaria una missione Onu con oltre 17 mila uomini, la più impegnativa introdotta dalle Nazioni Unite.