Il Wedding necessita di un protocollo per la ripresa
Il protocollo sanitario per ripartire in sicurezza dovrà essere proposto dal Parlamento alle Regioni per consentire ai futuri sposi e agli operatori di poter programmare il matrimonio
«Test salivare non invasivo con indice di certezza pari al 97% a tutti gli invitati del ricevimento a due giorni dalla cerimonia: l’unico modo per far ripartire in sicurezza gli eventi e le celebrazioni è dotarsi di un protocollo sanitario». Questa la proposta dell’imprenditore Luigi Auletta, responsabile settore wedding e eventi di Confesercenti Campania e presidente della Maison Impero Couture, che ha presentato a Palazzo Montecitorio un protocollo per la ripartenza di eventi e cerimonie al tavolo di dialogo alla presenza degli Onorevoli Alessandro Amitrano e Soave Alemanno e del Senatore Iunio Valerio Romano.
«La salute è la priorità assoluta, ma valutare e governare le ricadute economiche dei provvedimenti di chiusura non è un’opzione ma una necessità. Il settore del wedding è strategico, in particolare per la Campania e il Meridione d’Italia, e sono certo – ha dichiarato Amitrano –
che con equilibrio, responsabilità e lungimiranza sarà possibile giungere ad un percorso condiviso di tutela e ripartenza di una filiera che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori e operatori economici, con un ampio indotto. Per citarne solo alcuni: sartorie, moda, fioristi, fotografi, videomaker, tipografie, ristorazione, pasticcerie, artigiani, agenzie di eventi, spettacoli, di viaggi, tour operator, affitti di dimore e sale ricevimenti, musicisti. In Parlamento mi sono da tempo attivato per il settore, e continuerò a lavorare per rendere sempre più adeguati i provvedimenti da adottare. Servono ristori veloci ed efficaci; un riavvio progressivo con il massimo delle garanzie possibili per la tutela della salute, come specifici protocolli di sicurezza e una accurata campagna di responsabilizzazione e costante verifica dell’applicazione delle misure fissate; una strategia di rilancio e una affidabile programmazione per garantire un futuro all’intero comparto», ha concluso Alessandro Amitrano.
Gli fa eco Luigi Auletta: «In tutte le attività o gli esercizi al chiuso, come discoteche, cinema e teatri, o in modo particolare nei ristoranti, dove vengono somministrati cibo o bevande, si deve prevede la stessa procedura in quanto senza di essa si contribuirebbe al contagio non controllato e la diffusione del virus Covid-19. Dico in modo chiaro e concreto: la legge è uguale per tutti. Le riaperture sono fondamentali ma lo faremo solo con protocolli di sicurezza e con procedure concrete nel rispetto di noi stessi, dei nostri dipendenti e di tutte le persone che parteciperanno alle celebrazioni e anche di tutti coloro che nel quotidiano si siedono al ristorante», chiarisce Auletta.
«Per il nostro mondo wedding ed eventi ci sono misure molto contenitive e tutte le condizioni per celebrare in massima sicurezza, legando dettagli importanti come applicazione delle normative espresse nel protocollo, la salvaguardia della salute dei partecipanti, il rispetto delle regole in massima sicurezza e la responsabilità di ogni singolo partecipante sotto l’aspetto “civile è penale” in modo da rendere gli stessi il vero ago della bilancia. Inoltre, va previsto che gli spostamenti da fuori regione o al di là degli orari di coprifuoco sono da rubricare come “situazioni di necessità”. Sono dell’idea che nel Mezzogiorno c’è bisogno di altre misure, le celebrazioni sono maggiormente allertate e partecipate con numeri e tradizioni molto legate al territorio. Per tornare a realizzarle bisogna avere la massima sicurezza che solo un protocollo può certificarla. L’obiettivo è tutelare gli sposi, tutti gli invitati e gli operatori stessi del settore wedding nella massima attenzione, e con una rigorosa salvaguardia della privacy», commenta Auletta.
Il ritorno alla celebrazione dei matrimoni è l’unica strada certa ed efficace per la ripresa del settore wedding. La proposta, inviata già a gennaio anche ai massimi vertici del Governo e al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, mira a far dialogare tutti gli enti locali al di là dei colori politici. «Il Governo dovrebbe dare pieni poteri ai Governatori sotto l’aspetto della responsabilità della propria Regione, usando strumenti come il protocollo wedding per le direttive da mettere in campo in massima sicurezza. Il Governo ora può adottare delle linee guida ben definite e concedere alle Regioni la facoltà decisionale su come attuare le misure di contenimento espresse nel protocollo, in base al colore ed indice di ogni singola Regione. Siamo aperti a qualsiasi proposta di dialogo, ma ribadiamo che l’unica strada da percorrere è dotarsi di un protocollo sanitario è farlo con la massima urgenza è tempestività. Il timore di tante attività del wedding sono anche legate alle problematiche sotto l’aspetto economico, clienti/sposi ed invitati che hanno dato anticipi non saldano i sospesi vista l’assenza di un messaggio di ripartenza per gli eventi celebrativi», conclude l’imprenditore Auletta.
Ci si augura che il Governo Draghi vari regole semplici per le Regioni in zona Bianca, le restanti Regioni in base al colore e all’indice di appartenenza dovranno applicare regole concrete: aprire sì ma con protocolli in massima sicurezza e chiudere chi non li applica.
H di P