In Italia aumentano i ciclisti uccisi, sono 14 solo a gennaio
Aumentano i ciclisti uccisi sulle strade di tutt’Italia. Triste primato quello che registriamo in questo gennaio 2021, che conta 14 ciclisti uccisi. Credevamo che in piena pandemia con il traffico notevolmente ridotto i guidatori impegnati sulle strade italiane fossero più attenti e coscienziosi e invece no. In un Paese come l‘Italia per chi decide di muoversi in bici il pericolo è sempre dietro l’angolo. Nel 2019 sono stati uccisi 253 ciclisti, l’anno precedente 219: 34 vite umane spezzate in più per un trend in ascesa che le ultime notizie di cronaca sembrano confermare. Dal primo al 31 gennaio di quest’anno, in Italia sono stati uccisi 14 ciclisti. Il dato di gennaio è in aumento rispetto allo stesso mese del 2020 (10 morti) e del 2018 (12 morti). Gli ultimi veicoli investitori sono 9 automobili e 4 autocarri. Questi dati saranno monitorati dall’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps). Speriamo che questi tragici conti non passino inosservati ai nuovi titolari dei dicasteri italiani incaricati da Draghi, la cosiddetta apologia della mobilità dolce non deve servire solo come spot elettorali che finiscono nel concreto con qualche verniciatura a nuovo di piccole piste ciclabili e nulla più. “La gente ride e si diverte ma il mio dolore resta” così recita un verso del poeta britannico Thomas Stearns Eliot che coglie la cognizione di questo dolore. “E noi, che siamo stati trasformati da quanto ci è accaduto, vorremmo rappresentare a chi ci ascolta la fragilità della nostra dimensione umana e la precarietà di quei meravigliosi momenti che non potremo vivere più” queste invece le parole dell‘Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada (AIFVS). Tutti i giorni in tutta Italia e a tutte le ore si consuma un’epidemia di omicidio di folli suicididovuti a condotte irresponsabili. L’Associazione italiana dei familiari e delle vittime della strada invita tutti coloro in grado di raccogliere questo messaggio di civiltà a fare resistenza ed opposizione a questa prospettiva di mortificazione civile, perché fermare la strage stradale si può! Lo hanno dimostrato le diverse esperienze di quei Paesi che più seriamente si sono impegnati per fronteggiare quest’emergenza sociale.
di Luigi De Rosa