L’Unione Europea fissa obiettivo: 70% popolazione immunizzata entro l’estate.
Bruxelles: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, è convinta che l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione adulta in Europa entro l’estate sia a portata di mano. Parlando del vaccino AstraZeneca e sui possibili ritardi di consegna previsti di qui a fine marzo dice: “Ci aspettiamo che recuperi le dosi tagliate nel primo trimestre”, ha detto, in un’intervista rilasciata a Repubblica. “Al momento –ha dichiarato – non c’è una spiegazione plausibile ai ritardi, chiediamo trasparenza su cosa hai prodotto, cosa hai esportato e cos’hai in magazzino. Poi toccherà all’azienda darci spiegazioni e dirci come intende rispettare il contratto. Anche Pfizer-Biontech ha avuto problemi ma erano comprensibili e li ha risolti. Comunque con AstraZeneca il peggio è alle spalle, è un segnale positivo che abbia mostrato la volontà di accelerare le consegne”.
Nel frattempo il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri chiede, parlando al ‘Tg Zero’ di Radio Capital, all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) di rivedere il limite d’età, portandolo da under “55 a 65 anni”. L’Agenzia europea del farmaco “Ema ha approvato”, infatti, il vaccino anti-Coronavirus di “AstraZeneca con il consiglio di somministrazione per gli under 65”. “Questo è un consiglio, però, non è una regola mandatoria. Il piano vaccinale dovrà essere rimodulato per distribuire i vari vaccini tra le varie categorie, per età e per comorbidità. Questa cosa lascia un po’ di confusione. Io mi aspetto che l’Aifa riveda il limite e lo porti da 55 a 65 anni. E saranno le singole Regioni a gestire i vaccini”.
Oltre ai vaccini si studiano anche varie terapie come gli anticorpi monoclonali ricavati dal plasma di persone guarite e vari farmaci che consentono di affrontare la fase acuta da infezione da Covid-19. L’Ema ha avviato l’esame sull’efficacia degli anticorpi monoclonali contro il coronavirus. La decisione, spiega una nota dell’agenzia europea del farmaco, “si basa sui risultati preliminari di uno studio che indica un effetto benefico del medicinale nel ridurre la quantità di virus nel sangue (carica virale) in pazienti non ospedalizzati con COVID-19”. Si tratta della cosiddetta “revisione continua”, la procedura per accelerare la valutazione di un farmaco o vaccino promettente durante un’emergenza di salute pubblica. L’Ema “non ha ancora valutato lo studio completo e la la procedura “continuerà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti” spiegano dall’agenzia.