Oggi si festeggia la Giornata Mondiale delle Zone Umide
Oggi, martedì 2 febbraio, si festeggia la Giornata mondiale delle Zone Umide, istituita nel 1997 dai 171 Stati che aderiscono alla Convenzione di Ramsar, firmata nel 1971 per tutelare questi ecosistemi. In Italia Legambiente festeggia la giornata con 40 iniziative in tutto il Paese e invitando i cittadini a farsi un selfie in una zona umida con un cartello creato per l’occasione e a postarlo sui social.
Dalle torbiere ai sistemi dunali, dalle saline agli acquitrini, le zone umide sono fonte di vita per le numerosissime specie vegetali e animali che da esse dipendono.
Eppure, i dati del SOER Freshwater 2020 ci dicono che in Europa soltanto il 40% dei corpi idrici superficiali presenta un buono stato ecologico e che le zone umide sono ampiamente degradate, a causa di agricoltura intensiva, abbandono delle tradizionali attività agro-pastorali, alterazione degli equilibri idrici, inquinamento (dovuto anche all’uso dei pesticidi), invasione di specie aliene, urbanizzazione e sviluppo d’infrastrutture.
Uno scenario che fa il paio con quello mondiale: nell’ultimo secolo, la Terra ha dovuto dire addio al 64% delle sue zone umide. Secondo le liste rosse dell’IUCN, oggi nel mondo un terzo delle specie legate agli ecosistemi acquatici risulta minacciato, mentre sono a rischio scomparsa oltre i tre quarti delle paludi e delle torbiere e quasi la metà dei laghi, dei fiumi e delle coste.
Rifugio per oltre 100 mila specie d’acqua dolce conosciute, le zone umide sono i più efficaci serbatoi di carbonio del Pianeta – le sole torbiere, che coprono il 3% della superficie terrestre, assorbono il 30% del carbonio organico dei suoli – e hanno un ruolo significativo nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici. Dalle zone umide deriva, inoltre, il 70% di tutta l’acqua dolce utilizzata per l’irrigazione.
La Convenzione di Ramsar (Iran), che oggi compie 50 anni, comprende una lista di circa 2.200 zone umide d’importanza strategica internazionale, di cui 65 riconosciute in Italia.
Fonte: Ansa.it