Intervengo per replicare alla lettera che il dott. Gerardo Russomando ha cortesemente inteso inviarmi attraverso le pagine di Positanonews.
Premetto che ho trovato indelicato e di discutibile gusto prendere spunto da un mio accorato messaggio di commiato ad una persona cara per alimentare una sterile, autoreferenziale e non richiesta polemica proprio nel giorno dei suoi funerali, quando il paese intero e le persone a lei più care avevano il cuore straziato dal dolore ed il silenzio sarebbe stato di gran lunga più opportuno.
Nella sua lettera, peraltro, a mio giudizio, alquanto sconclusionata, almeno nella seconda parte, il dott. Russomando si dice curioso di conoscere il mio pensiero rispetto a quanto accaduto in occasione dei funerali di Teresa. Mi dispiace di non poter soddisfare la sua curiosità, in quanto io non vi ho preso parte e, pertanto, non sono in grado di esprimere giudizi rispetto a cose che non conosco. Aggiungo, tra l’ altro, che sono convinto che il mio pensiero, in merito, non interessasse a nessuno, se non a lui, per cui avrei certamente evitato di rispondergli pubblicamente se, all’ interno della sua lettera, non vi fossero stati dei passaggi che ritengo di dover puntualizzare.
Sono fermamente convinto che il dott. Russomando, facendo riferimento alla mia persona, non intendesse assolutamente mettere in relazione alcune mie precedenti affermazioni con quella che lui definisce una “ingiusta crocifissione di una giovane maiorese”.
Tuttavia, il fatto stesso di vedere il mio nome accostato ad un tale barbaro concetto mi inorridisce e mi impone di fare chiarezza una volta per tutte.
Io mi sono sempre limitato ad esortare TUTTI ad avere comportamenti responsabili, osservando le semplici e basilari regole per limitare la diffusione del contagio da coronavirus.
Quanto poi agli eventi di fine 2020 che, probabilmente, sono stati all’ origine dello sviluppo di nuovi contagi in costiera, ero e rimango fermamente dell’ avviso che, in un momento in cui vengono richiesti sacrifici enormi ad imprenditori, lavoratori e semplici cittadini, non è immaginabile che vengano tollerati comportamenti irresponsabili che possano mettere a repentaglio la salute, l’ economia e l’ equilibrio sociale di una intera comunità.
E se qualcuno contravviene a regole severe, è assolutamente normale che venga sanzionato, anche se, a sua volta, resta vittima della leggerezza del suo operato.
Se io passo col rosso e provoco un incidente devo pagare le spese per riparare la mia auto, ma è altrettanto normale che venga anche multato per la violazione del codice stradale.
Se poi qualche imbecille, a mezzo social network (che io peraltro non utilizzo o frequento) o attraverso il pettegolezzo di paese (pratica che mi è poco consona), ha “ingiustamente crocifisso” o “massacrato” chicchessia, questi ha tutto il mio biasimo e chi ne è stato vittima ha tutta la mia solidarietà.
Un altro passaggio della lettera del dott. Russomando che ha destato in me grande perplessità e, sinceramente, non poco disappunto, è stato il riferimento ad affermazioni fatte in varie occasioni dai sindaci di Maiori e Minori.
E’ francamente un accostamento a me non comprensibile dal momento che, per mia scelta di vita, ho deciso di tenermi quanto più lontano possibile dalla politica e dalle sue beghe.
Caro dottor Russomando, le fa onore essere dalla parte delle vittime.
Per quanto mi riguarda credo di non essere mai stato né un carnefice, né dalla parte dei carnefici.
Per scelta di vita e professionale sto dalla parte del malato e, nel mio piccolo, cerco di contribuire alla salvaguardia della salute delle persone.
Io non conosco quale sia la soluzione a questa maledetta pandemia.
So per certo che la biologia, l’ epidemiologia, l’ immunologia sono scienze che non ottengono risposte univoche e certe da un’ arida interpretazione di dati numerici ma che le variabili da tenere in considerazione sono infinite.
So che il virus si trasmette semplicemente da persona a persona, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento e che quindi il distanziamento e l’ utilizzo dei dispositivi di protezione aiutano non poco.
So anche io che un maggior numero di tamponi sarebbe assolutamente auspicabile.
Con questo concludo, ed intendo dire che non tornerò mai più sull’ argomento.
Credo di essere abbastanza preparato sui vaccini attualmente disponibili, su come, quando e quali tipi di test effettuare e quali siano i principali effetti diretti e quelli collaterali dei farmaci utilizzati più di frequente. Su questi argomenti resto a disposizione di chiunque ritenesse opportuno rivolgersi a me per un confronto o un semplice consiglio.
Per tutto il resto, da vecchio radioamatore, passo e chiudo.
Giancarlo Barela