Una cittadinanza per Patrick Zaki

8 febbraio 2021 | 19:06
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Una cittadinanza per Patrick Zaki

La dignità di un paese e di un continente si misura sulla sua capacità di difendere i diritti umani. Queste le parole di Virginio Merola, sindaco di Bologna, che stamattina è stato compartecipe – assieme al Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini e al Rettore dell’Università di Bologna Ubertini – di una diretta lanciata contemporaneamente dal profilo Facebook dell’Alma Mater Studiorum e da Youtube UniBo per presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta di cittadinanza italiana per Patrick Zaki.
L’Europa non può non reagire dinanzi alla negazione dei diritti umani, né può restare in silenzio di fronte al diffondersi delle dittature nel mondo, tutti aspetti messi in luce dalla detenzione di Patrick. È necessario di un cambio di passo, afferma Merola. Nuove iniziative diplomatiche che non subordino i diritti umani allo sviluppo economico e alle relazioni con gli altri stati.
Cittadinanza Italiana significherebbe per Zaki cittadinanza europea, ed è da questo che nasce l’appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo permetterà, in termini spartani, che a livello europeo ci si prenda le responsabilità conseguenti. Che la detenzione di Patrick Zaki sia ingiusta è stato più volte ribadito nel corso di quest’anno, ma il sindaco di Bologna non si è fatto scappare l’occasione per ribadire il concetto secondo cui l’incarcerazione dello studente di Bologna infranga le stesse convenzioni delle Nazioni Unite alle quali l’Egitto dovrebbe addirittura aderire: se si aderisce alle convenzioni dell’Onu il tema dei diritti umani non può avere barriere nazionali.
La società civile italiana si esprime a riguardo attraverso i suoi stessi sindaci, molti dei quali non solo hanno partecipato all’appello di stamani, ma hanno donato la cittadinanza onoraria a Patrick; citiamo le città di: San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Scordia, Torino, Trapani, Valsamoggia, Brescia, Bari, Brusciano, Cagliari.
Alla richiesta di cittadinanza italiana, si aggiunge in queste ore anche la famiglia dello studente e nel frattempo l’Università di Bologna gli ha dedicato un’aula studio temporanea in Palazzo Re Enzo a Bologna. La comunità bolognese ha poi ingaggiato una raccolta di firme online per ottenere la cittadinanza con un appello la cui conclusione recita: “Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sapere a Patrick che il popolo italiano è con lui. Ogni firma, condivisione, lettura, sarà un segnale che ognuno di noi darà. Non abbandoniamo Patrick.