A Piano di Sorrento la suora del Congo raccoglie fondi per i martiri della sua terra
A Piano di Sorrento la suora del Congo raccoglie fondi per i martiri della sua terra
Suor Henriette Kalomba è una suora originaria del Congo, che, dopo aver passato anni del suo cammino religioso a Lampedusa ad occuparsi della tragedia dei migranti, ora opera a Piano di Sorrento presso la Casa di Riposo San Michele, ma si sta impegnando in un progetto di solidarietà per la sua martoriata terra di origine, con il sostegno delle donazioni volontarie in Penisola sorrentina e del giornale Positanonews, che dalle sue pagine ha deciso di rilanciare la sua storia e la nobile iniziativa di solidarietà.
La religiosa è piena di carisma, empatia e carità, come sa bene chi la conosce e come ha avuto modo di apprezzare anche il pubblico che ha visualizzato la video-intervista del direttore di Positanonews, Michele Cinque.
A Lampedusa, Suor Henriette ha vissuto una toccante esperienza di aiuto ai migranti che disperati arrivavano sui barconi, in tanti perdendo la vita nel miraggio di una esistenza più degna. Messi in mare su natanti di fortuna dai trafficanti di esseri umani dall’altro lato del Mediterraneo, li ha visti arrivare a centinaia ogni giorno sull’isola in condizioni talora gravi o critiche, anche donne incinte, bambini, neonati, con sulle spalle dalle 30 alle 48 ore di viaggio. I poveretti venivano soccorsi e assistiti dai volontari, tra cui Henriette, con estrema difficoltà per il loro numero esorbitante rispetto alle possibilità di accoglienza.
Da quegli anni la religiosa ha maturato il progetto di aiutare il suo Paese, il Congo, occupandosi in sede delle mamme e dei bambini poveri, degli ammalati, degli orfani e di tutti coloro che sono soli e abbandonati, per evitare che debbano rischiare la vita in una impossibile emigrazione o vivere l’inferno in una situazione allucinante.
La Repubblica Democratica del Congo sta vivendo da almeno vent’anni una crisi umanitaria di gravissime proporzioni. Tanti gli aspetti critici: instabilità politica e conflitti armati, ondate di atroci violenze sui civili e massacri tribali, massicci esodi di sfollati o rifugiati, epidemie di Ebola, Covid-19 e altre malattie, fame e miseria, catastrofi naturali e devastazioni forestali, difficoltà di accesso agli aiuti umanitari nei villaggi più all’interno, mancato accesso all’acqua potabile, ai servizi igienici e sanitari di base e all’istruzione per i bambini e gli adolescenti, talvolta assurdamente emarginati perché accusati di stregoneria o reclutati come soldati, o rapiti, torturati, stuprati, sfruttati nelle miniere di diamanti, oro, e soprattutto coltan, essenziale per la fabbricazione degli smartphone e dei computer. In questo contesto di inaudita gravità è maturata la tragica fine di Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo dal 5 settembre 2017 fino all’agguato del 22 febbraio 2021, mentre si occupava di recare aiuti alimentari alla popolazione assieme ad altre persone della MONUSCO (missione umanitaria delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo). Come disse argutamente l’intellettuale terzomondista Frantz Fanon: “Se l’Africa fosse raffigurata come una pistola, il suo grilletto si troverebbe in Congo”.
Con l’aiuto di un manipolo di volontari in Penisola sorrentina, la suora sta mettendo su un ambizioso progetto nella Repubblica del Congo: ha avviato un orto, creato una piccola fattoria, vorrebbe fabbricare un forno per fare il pane e dolci, realizzare un pozzo che costa 12.000 euro per la grave situazione della carenza idrica.
L’Unicef ha appena denunciato che a livello globale più di 1,42 miliardi di persone, tra cui 450 milioni di bambini, vivono in aree ad alta, o estremamente alta, carenza idrica. Questo significa che 1 bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per vivere. Sono più di 80 i Paesi del mondo in cui i bambini soffrono la sete, in Africa, Asia meridionale e Medio Oriente. Ogni giorno, in questi Paesi, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono di diarrea e disidratazione. Circa 144 milioni di bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo soffrono inoltre di malnutrizione e ritardo della crescita per la carenza di cibo causata dalla siccità. Tanti altri si ammalano per la cattiva igiene legata alla mancanza di acqua pulita. E i cambiamenti climatici non potranno che peggiorare la situazione.
Per la Domenica delle Palme, le volontarie che sostengono la missione di Henriette stanno chiedendo a chi vuole fare una donazione di acquistare una palma di confetti creata a mano, o di fare una offerta a piacere per la raccolta fondi. Per info si può contattare il numero della Signora Silvana che sta coordinando questa gara di solidarietà: 333 764 4427.
Carlo Alfaro