Cava de’ Tirreni, quattro progetti nel gioiello del clan: associazioni in pole per case e capannoni confiscati

Cava de’ Tirreni, quattro progetti nel gioiello del clan: associazioni in pole per case e capannoni confiscati. Quattro associazioni in lizza per l’assegnazione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Pronti i progetti di riqualificazione sociale che dovranno passare al vaglio dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per l’affidamento in gestione di un lotto della frazione Santa Maria del Rovo, confiscato nel 2010 al clan Bisogno .

Si tratta di un immobile situato nell’area industriale adiacente al cimitero comunale ed è costituito da un complesso unitario, formato da quattro abitazioni indipendenti e da locali destinati ad uso produttivo per un valore stimato di circa 2 milioni di euro. Tra i fabbricati, inoltre, è presente un ampio piazzale e nelle immediate vicinanze del complesso sono presenti terreni agricoli. A dicembre scorso il Comune metelliano aveva aderito all’avviso pubblico diramato dall’Anbsc per assegnare il bene immobile ad enti ed associazioni interessate a perseguire finalità sociali. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione, ad oggi, di quattro diverse cooperative, ciascuna delle quali ha già presentato un preciso progetto di ridestinazione a scopo sociale.

In particolare, a rispondere all’appello sono state la cooperativa sociale “La Città della Luna”, la fondazione “Casamica onlus”, il consorzio cooperativa sociale “La Rada” e l’associazione “La Tenda Centro di Solidarietà onlus”. “La Città della Luna”, con il progetto Selene, mira alla realizzazione di un gruppo di convivenza composto da sei adulti, con problematiche di natura psichica, impegnati in percorsi abilitativi in grado di garantire il superamento di condizioni di isolamento ed emarginazione o scarsa autonomia.

La proposta progettuale della fondazione “Casamica onlus”, invece, è destinata a minori e adulti con autismo e consiste nel destinare il complesso dei beni confiscati alla realizzazione di una rete di luoghi e spazi residenziali, semi-residenziali, terapeutici e riabilitativi per facilitare l’inserimento al lavoro e l’inclusione sociale delle persone con disabilita e disagio psichico. Ai minori tra i 14 e 17 anni è rivolto il progetto de “La Rada” che prevede la realizzazione di strutture residenziali di 10 posti letto e con percorsi terapeutici da destinare ai giovani con problemi di comorbilità, la coesistenza di un disturbo dovuto al consumo di sostanze psicoattive ed altri disturbi psichiatrici.

L’associazione “La Tenda Centro di Solidarietà onlus”, infine, ha proposto la realizzazione di un borgo dell’amicizia e della solidarietà per la promozione dell’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e a rischio esclusione dal mercato del lavoro. Nell’offerta sono previsti anche servizi di accoglienza residenziale rivolti alle fasce deboli e che vivono situazioni di disagio. Tutti progetti, questi, accolti favorevolmente dall’amministrazione comunale e sottoposti all’attenzione dell’Anbsc che a breve dovrebbe esprimersi sull’esito.

Fonte La Città di Salerno

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