Covid-19, dopo la Pasqua blindata, le chiusure potrebbero continuare fino al 3 maggio. Il governo è diviso.
Covid-19, dopo la Pasqua blindata, le chiusure potrebbero continuare fino al 3 maggio.
ROMA Se prevarrà ancora una volta la linea della «massima prudenza», non sarà né di una settimana, né di quindici giorni la nuova stretta anti-Covid. Dopo la Pasqua blindata, le chiusure potrebbero continuare fino al 3 maggio. Con una sola eccezione quasi certa: da martedì 6 aprile gli alunni delle scuole dell’infanzia ed elementari dovrebbero tornare in classe «se la situazione epidemiologica lo consentirà», come ha detto Mario Draghi in Parlamento.
Il governo è diviso. Matteo Salvini è contro il prolungamento delle restrizioni e vorrebbe il ritorno delle zone gialle dal 7 aprile. E così una parte di Forza Italia. Anche il premier dice che «è ora di cominciare a pensare alle riaperture», ma finora Draghi ha sempre sposato la linea del rigore «sulla base di dati scientifici oggettivi». E il Comitato tecnico scientifico (Cts) e il ministro della Salute Roberto Speranza sostengono che la situazione della pandemia sconsiglia di abbassare la guardia. Tutto dipenderà dal report settimanale sull’andamento dell’epidemia atteso per domani. Dopo si riuniranno la cabina di regia, il Cts e il premier convocherà un vertice di maggioranza per scrivere il nuovo decreto. Vertice per la verità già in programma ieri, ma poi rinviato a domani pomeriggio. Draghi vorrebbe evitare ulteriori sofferenze ai cittadini, egli è consapevole della «stanchezza psicologica» degli italiani dopo oltre un anno di restrizioni. Soprattutto l’ex capo della Bce non intende seguire le orme di Angela Merkel che si è rimangiata in appena ventiquattr’ore il lockdown pasquale.
Martedì è stato fatto notare a Draghi che «l’andamento dei contagi resta allarmante e non è il caso di allentare la stretta anche se la curva dell’epidemia si sta appiattendo». In più preoccupa sia il numero dei morti, mai così alto da gennaio sia la situazione delle terapie intensive e delle aree mediche che, in alcune Regioni, sono oltre la soglia di criticità. Senza contare che l’impatto delle varianti è tutt’altro che assorbito.
Da qui l’orientamento del Cts, di Speranza e dei capodelegazione del Pd Dario Franceschini e dei 5Stelle Stefano Patuanelli, di mantenere «l’attuale impianto rigorista». Anche per non compromettere la campagna vaccinale che sta finalmente accelerando». «E vista la situazione», dice un’alta fonte di governo che segue il dossier, «non potremmo prolungare le misure solo di una settimana o di 10 giorni, ma almeno fino alle fine di aprile». Forse fino a lunedì 3 maggio in modo da coprire il week end del Primo maggio: «La zona rossa infatti funziona, la curva dell’epidemia sta rallentando. A maggior ragione non si può abbassare la guardia, rischieremmo di rendere vani i sacrifici fatti finora».
Ciò significa, a meno di sorprese innescate dagli altolà di Salvini e dai timori per il costo economico della proroga delle chiusure, che il nuovo decreto potrebbe mantenere le attuali restrizioni. Così, visto che il gradino più basso dovrebbe restare l’arancione nonostante il tifo della Lega e di parte di Forza Italia per il ripristino delle zone gialle, potrebbero essere confermati in tutta Italia il divieto di spostamento tra Regioni, la chiusura di bar e ristoranti, lo stop ai centri commerciali nel week-end, oltre al coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e la chiusura di cinema, teatri, palestre e piscine.
In zona rossa la stretta, com’è ormai consuetudine, rimarrà maggiore. In queste aree del Paese tutti i negozi, tranne quelli di generi alimentari, tabaccai e farmacie, resteranno chiusi. Come sbarrati rimarranno parrucchieri, barbieri, centri estetici e circoli sportivi. Il governo dovrebbe però confermare la possibilità di raggiungere le seconde case, anche fuori Regione salvo divieti locali.
L’unica novità certa, al momento, è la riapertura delle scuole dell’infanzia ed elementari. Anche in zona rossa. Tutti i ministri, Speranza incluso, sono d’accordo. Ma pure in questo caso il via libera «dipenderà dall’andamento dell’epidemia», come detto da Draghi in Parlamento.
Fonte: Il Mattino (Alberto Gentili)