Crisanti e il modello Ferrara contro il Covid-19

24 marzo 2021 | 18:37
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Crisanti e il modello Ferrara contro il Covid-19

Crisanti e il modello Ferrara contro il Covid-19.

Ferrara ’apripista’ in Regione e modello in Italia, con un nuovo sistema di controllo dei contagi che partirà a inizio aprile. E che garantirà, spiega il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, non solo la riduzione tendenziale dei positivi, ma soprattutto, “quando l’infezione si spegnerà. consentirà di tenerla più facilmente sotto controllo”. Il metodo Ferrara sovverte il sistema attuale del ’contact tracing’, Crisanri spiega:

Oggi, quando viene trovato un positivo, gli si chiede quali sono stati i suoi contatti diretti, e li si sottopone al tampone ; ma si è visto che questo sistema ha un’efficacia del 30-40%, troppi casi sfuggono o perché le persone non ricordano, o perché qualcuno è reticente, o semplicemente per la fallibilità della procedura, molto macchinosa.

Con il ‘network testing’, invece, si intende agire sull’intera catena dei contatti (diretti o indiretti) del singolo contagiato. Crisanti prosegue:

“Partiamo dal presupposto che il singolo abbia una rete di relazione che va dai familiari agli amici, dai colleghi di lavoro ai vicini di casa ; perciò, quando verrà rilevato un positivo, gli sarà attribuito un codice, invitandolo a incoraggiare tutte le persone della sua rete a sottoporsi al tampone. L’ha già fatto, prima di noi, la ’variante inglese’ che è molto più contagiosa. Perciò, augurandoci che le persone vengano spontaneamente a fare il tampone, contiamo di creare autentici argini alla diffusione del contagio”.

Per facilitare l’avvio della procedura, saranno le Usca a sottoporre al tampone in primo contagiato, avviando così la ricerca della catena: “Certamente non possiamo mettere tutta la città di Ferrara in lockdown, come è avvenuto l’anno scorso a Vò Euganeo – sorride Crisanti –, né sottoporre l’intera popolazione a tampone. Ma così si amplieranno enormemente le maglie dello screening, contribuendo a rendere più sicure le scuole, i posti di lavoro, gli ambienti domestici e i luoghi di ritrovo”.

Fonte: il resto del Carlino Ferrara