Depuratore a Maiori, una telenovela che continua
Il commento di Gerardo Russomando
Sulla vicenda infinita del depuratore a Maiori riportiamo il commento di Gerardo Russomando: «Stasera a Maiori è andata in onda l’ennesima puntata di una telenovela che ormai dura da circa 40 anni ed il titolo è: depuratore. Nessuno in teoria nega il problema ma, quando si passa alle possibili soluzioni, iniziano i grattacapi ed inevitabilmente tutto finisce come nel gioco dell’oca. A quest’ultimo giro ci sono fondamentalmente tre posizioni.
La prima, molto chiara e determinata, è rappresentata dal fronte del No che raccoglie ampi consensi ed esprime netta contrarietà alla realizzazione del depuratore in località Demanio. Poi c’è la posizione del Sindaco favorevole alla realizzazione del progetto portato avanti dalla Provincia che prevede un depuratore a servizio, oltre che di Maiori, anche di altri quattro comuni. Ed infine c’è la posizione di un assessore (anche se al momento dimissionato), e consigliere comunale di maggioranza, che pone problemi sul numero di Comuni da servire con la realizzanda opera e tendenzialmente dice di voler valutare anche ulteriori ipotesi alternative.
Come finirà? Difficile fare una previsione anche se stasera per me è stato curioso assistere ad uno scontro tutto interno alla sinistra con le sue storiche evoluzioni. Da una parte il vicepresidente della Giunta regionale che conosco bene perché abbiamo frequentato negli anni settanta a Salerno il Liceo scientifico F. Severi e lui, da capo della FGCI, era il pupillo di un preside a sua volta comunista. Oggi, invece, ha rivestito i panni di un “sano realista”. Dall’altra parte, tutta la sinistra storica maiorese con forti venature catto-comuniste e che oggi veste i panni di un ambientalismo duro e puro senza se e senza ma.
Potremmo dire pure, con le dovute esagerazioni, che siamo in una situazione “vietnamita”. Da una parte ci sono i vietcong, dall’altra il Governo legittimo del Vietnam del Sud ed in soccorso al Governo sono arrivate le truppe, più che americane, possiamo dire di fratelli comunisti al potere ma anche realisti. In Vietnam sappiamo come finì, a Maiori è una pagina ancora tutta da scrivere.
Tutto questo avviene nell’anno di grazia 2021 in un paese che ormai continua lentamente ad invecchiare e nel 2024 a stento si riuscirà a formare una sola prima elementare. Negli anni settanta ce ne erano sette. Intanto, tutti a chiacchiere continuano a parlare di “generazioni future”».