Gianni Agnelli oggi avrebbe compiuto 100 anni. Ricordiamo il suo amore per Ravello e Jacqueline Kennedy
L’amore sconfinato per Ravello e per la sua Jacqueline Kennedy. La Fiat, la Juventus, la Ferrari. Bastano queste parole per richiamare immediatamente alla memoria l’avvocato Gianni Agnelli a cento anni dalla sua nascita, avvenuta il 12 marzo 1921. Imprenditore di successo, icona di stile ed eleganza tanto da far diventare di moda il celebre orologio portato sopra il polsino della camicia, affascinante, amato dalle donne e senatore a vita dal 1991.
Cento vite, in una sola. Orfano di padre giovanissimo, a soli 14 anni Agnelli passa gli anni dell’adolescenza fra lo studio e il jet set internazionale, tra la Costa Azzurra e New York. Arriva alla guida dell’azienda di famiglia nel 1966, sostituendo il presidente Vittorio Valletta. E poco dopo l’insediamento si trova a dover fare i conti con l’autunno caldo e gli anni a seguire: gli scioperi, le tensioni sociali, il terrorismo. L’Avvocato dimostra grande capacità di mediazione con le parti sociali, tanto da diventare presidente di Confindustria dal 1974 al 1976.
Da sempre propenso all’internazionalizzazione della Fiat, all’inizio degli anni 2000 apre all’intesa con gli americani della General Motors. E’ il primo dei grandi accordi internazionali che portano, oggi, alla nascita di Stellantis. E il nipote di Agnelli, John Elkann ha detto che oggi il nonno “sarebbe contento. Intuì e disse prima degli altri che nel mondo dell’auto sarebbero rimasti sei o sette grandi player globali. Oggi, con Stellantis, siamo uno di questi player”.
Non solo di automobili, però, visse l’Avvocato. La prima passione è sempre stata la Juventus, della quale fu presidente dal 1947 al 1954 e tifoso per tutta la vita. Anche dell’andamento della squadra, secondo il nipote John, sarebbe contento: “Sarebbe stato fiero e felice di vivere l’ultimo decennio: 9 scudetti consecutivi, quasi il doppio dei 5 che lui visse da bambino negli Anni ’30”. Qualche delusione in più, invece, per la Ferrari. Altro grande interesse fu l’editoria, sebbene attraverso la Fiat, proprietaria al 100% del quotidiano La Stampa.
Una vita fatta però non solo di successi, ma anche di grandi dolori familiari. Fra questi il suicidio del figlio Edoardo e la morte prematura del nipote Giovannino, presidente della Piaggio e considerato il suo naturale successore, scomparso a causa di un cancro a soli 33 anni. In epoca di Covid-19, non è possibile celebrare il centenario della nascita di un uomo che ha intrecciato la sua vita con la storia dell’Italia. Ma, per l’occasione, il ministero dello Sviluppo economico gli renderà omaggio emettendo un francobollo speciale in 300mila esemplari: lo stabilimento di Mirafiori sullo sfondo, con davanti un suo ritratto e la firma autografa.
Ravello e per la storia con Jacqueline Kennedy
Siamo nell’estate del 1962. Jacqueline stava con la sorella Lee Radziwill e la figlia Carolina a Ravello, a villa Episcopio, ogni mattina scendeva ad Amalfi sulla giardinetta scoperta che l’avvocato Gianni Agnelli le aveva messo a disposizione. In paese i negozianti la chiamavano «Jacchelì», qualche volta col motoscafo andavano tutti a Conca dei Marini dove Sandro D’Urso, amico di famiglia, li portava a scoprire delle grotte che conosceva solo lui e insegnava ad aprire i ricci.
Altre volte arrivava la barca di Agnelli, l’Agneta, e andavano a Positano, Punta Campanella e soprattutto Capri, con l’avvocato e Marella. Al ritorno cantavano Volare, oh, oh, canzone del momento e poi felici godevano del tramonto dalla Città della Musica con le note che contribuivano a rendere memorabili quelle giornate Questa è la meravigliosa, straordinaria Ravello..la “bellissima”.