Giustizia per Willi il cucciolo ucciso a fucilate
“Giustizia per Willi”, è quanto recita la scritta su un lenzuolo esposto a Somma Vesuviana, in via Tirone, esattamente dove, l’altro ieri, “Willi“, un cucciolo di pastore tedesco, (nella foto in basso) è stato ammazzato a fucilate da un 70enne. Il pensionato, fermato dai carabinieri, è stato denunciato a piede libero per detenzione abusiva di arma, uccisione di animale ed esplosione in luogo pubblico. Secondo l’attuale normativa, in virtù dell’articolo 544-bis del codice penale, l’autore che per crudeltà e in assenza di necessità causa la morte di un animale viene condannato ad una pena detentiva di 4 mesi fino ad un massimo di 2 anni, ma la storia non finirà qui perché le associazioni animaliste del territorio hanno deciso di costituirsi parte civile e farà lo stesso il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. “Willi” sebbene fosse un cane padronale, gironzolava libero per il quartiere ed era ben voluto da tutti. Il pensionato che lo ha ammazzato senza pietà, puntandogli contro un fucile da caccia e premendo il grilletto, ha dichiarato ai carabinieri che il cucciolo aveva aggredito la sua cagnetta. Si resta sempre allibiti davanti a tali atti di profonda e orribile crudeltà, viviamo in una società sempre più folle e violenta dove della vita si ha sempre meno rispetto, se penso che a Ragusa nel novembre del 2020, nel pieno della seconda ondata pandemica c’era chi trovava il tempo di violare il coprifuoco per abbandonare un neonato in un cassetto dell’immondizia, mi vengono i brividi. Tornando al caso specifico, visto che non siamo negli Stati Uniti, ritengo che la detenzione di armi da fuoco sia argomento da attenzionare maggiormente da parte del legislatore, oltre all’inasprimento della pena per chi le detiene abusivamente, ci vorrebbe maggiore rigore nel concederne la licenza di porto d’armi o il nulla osta all’acquisto. Almeno un colloquio con uno psicologo prima di affidare un’arma a un cittadino andrebbe sempre richiesto, a mio modesto parere, per legge, e andrebbe ripetuto con cadenza annuale. di Luigi De Rosa
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