Lo scempio del Vallone dei Mulini, dalla stampa americana all’operato delle Associazioni ambientaliste, al Modello Sorrento.

14 marzo 2021 | 15:15
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Lo scempio del Vallone dei Mulini, dalla stampa americana all’operato delle Associazioni ambientaliste, al Modello Sorrento.

Dopo l’articolo diffuso in America, il botta e risposta tra l’ing. De Angelis e Claudio d’Esposito (Wwf) circa i risultati ottenuti anche con l’intervento della Magistratura, quella del Vallone dei Mulini  è stata e rimane tuttora una ferita che difficilmente potrà essere rimarginata, nella storia recente della nostra Città. Quanto successo negli ultimi dieci anni è qualcosa di vergognoso e non è soltanto una parte della cittadinanza a sostenerlo ma è la stampa internazionale che ancora una volta ce lo rinfaccia. Quella del Vallone dei Mulini, oltre alle decisioni della Magistratura, esige una risposta netta e concreta , affinché una tale situazione non si verifichi più in futuro e pertanto che  il Modello Sorrento sia preso decisamente in considerazione .

Sorrento – Ha suscitato molto clamore se non sconforto, tra la cittadinanza sorrentina, l’articolo diffuso un noto sito americano circa lo scempio che in questi anni è stato perpetrato  ai danni di uno dei luoghi più prestigiosi del nostro territorio  e noto a livello internazionale, tanto da essere  considerato icona di un mondo dalla vegetazione lussureggiante,  testimonianza di un’importante biodiversità, ovvero il Vallone dei Mulini .

Le  foto del Vallone dei Mulini , grazie al grande fotografo Reginald Van de Velde hanno fatto il giro del mondo e successivamente la prestigiosa agenzia americana di comunicazioni,Buzzfeed” di Jonah Peretti ha nominato  la Valle dei Mulini di Sorrento uno dei migliori “luoghi abbandonati meravigliosamente infestati” al mondo. L’articolo di Vittoria Traverso, del prestigioso sito statunitense Atlas Obscura, dal titolo“Is This the End of Italy’s Iconic Valley of the Mills?” al momento non favorisce quanto proposto dal neo Sindaco Massimo Coppola, nel rilanciare il turismo italiano post covid prendendo come esempioil Modello Sorrento”.

Il Vallone dei Mulini a Sorrento dopo i lavori una ferita aperta secondo le associazioni

Il Vallone dei Mulini è stata e rimane una ferita che difficilmente potrà essere rimarginata, nella storia recente della nostra Città. Quanto successo negli ultimi dieci anni è qualcosa di vergognoso e non sono soltanto una parte della cittadinanza e le Associazioni ambientaliste a sostenerlo ma è la stampa internazionale che ancora una volta ce lo rinfaccia. Una vicenda che ha visto coinvolta fin dal primo momento l’Amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Giuseppe Cuomo, gli Enti, le Autorità e gli Uffici comunali preposti al rispetto dei vincoli e alla vigilanza del territorio. Non bisogna tuttavia dimenticare che, nel corso degli anni, ardua è stata la battaglia da parte di cittadini e Associazioni ambientaliste affinché tutto ciò non si verificasse.  Dettagliate denunce sono state sottoposte all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria ed Enti superiori preposti con successivi procedimenti penali e sequestro del cantiere.

Purtroppo come spesso capita di fronte a tali plateali e dure considerazioni, soprattutto quando diffuse da organi di stampa a livello internazionale, per le quali la nostra Città e soprattutto la nostra economia turistica non ci fa una bella figura, sono proprio coloro che con tenacia e coraggio si sono battuti per evitare determinati vergognosi misfatti a finire sotto accusa. Proprio quel  ruolo di sentinelle di un territorio meraviglioso e assolutamente da tutelare che viene messo in discussione.

Le associazioni a Sorrento hanno fatto il possibile per salvare il Vallone

Un compito ricoperto in modo volontario, mettendoci continuamente  con sacrificio la faccia, subendo critiche e spesso anche minacce di ogni tipo, scontrandosi  con coloro che dovrebbero applicare e far rispettare norme e regolamenti ma che sempre più spesso danno l’impressione di adoperarsi affinché  le stesse siano aggirate a vantaggio di affaristi e speculatori che spalleggiati da una politica talvolta compiacente riescono nei loro intenti. Con il risultato che un territorio dalla bellezza unica come quello sorrentino, da cui paradossalmente la stragrande maggioranza della popolazione trae benessere, sia destinato ad avviarsi verso un degrado, paesaggistico, idrogeologico e di conseguenza economico e sociale, irreversibile. Sotto tale aspetto l’attuale situazione al Vallone dei Mulini può essere considerato l’esempio più eclatante. Si doveva fare di più! Non vi siete mossi in tempo! Quali sono i risultati finora ottenuti? Tali le accuse più ricorrenti. Come se le Associazioni ambientaliste che proprio nello specifico non sono state con le mani in mano, siano legittimate a coprire dei ruoli che oltre a sensibilizzare, informare e promuovere campagne volte, soprattutto in questa particolare epoca, a un maggior rispetto nei confronti della natura che ci circonda , in definitiva non gli compete. Purtroppo, la spesso evidenziata inerzia da parte di enti ed autorità preposti nei confronti dei sempre più frequenti scempi paesaggistici e  ambientali, negli ultimi anni hanno portato le Associazioni ambientaliste a svolgere ulteriori attività, come indagini, segnalazioni e denunce,  talvolta sostituendosi completamente alle istituzioni. Pertanto determinati quesiti potrebbero anche rientrare   nella consuetudine se poste da cittadini che ignari di quanto sia difficile procedere lungo  tortuosi percorsi si aspettano dei risultati immediati che visto norme e regolamenti, ruoli ricoperti da Autorità ed Enti preposti dovrebbero essere facilmente raggiungibili. Impensabile, invece che certe critiche, vengano mosse alle Associazioni anche da Chi, in modo costante e con competenza,  da anni si batte contro misfatti ed evidenti ingiustizie perpetrate nei confronti del nostro beneamato territorio. A tale proposito, proprio all’indomani della pubblicazione dell’articolo di Vittoria Traverso, doverosamente diffuso anche dai social network, registriamo un botta e risposta su Facebook , tra l’ Ingegnere Antonino De Angelis, la cui storia ultradecennale in difesa del territorio sorrentino e nota ormai a livello nazionale (di dominio pubblico le critiche mosse con la risaputa competenza in materia, circa l’ubicazione dell’ Ospedale Unico a Sant’Agnello per un progetto da 65 milioni di euro, programmato dai vertici della Regione Campania e le Amministrazioni sorrentine) e Claudio d’Esposito,presidente del Wwf Terre del  Tirreno ,da decenni interprete di numerose battaglie contro la cementificazione incontrollata del territorio sorrentino, e senz’altro protagonista indiscusso nella vicenda che  da oltre un decennio vede Associazioni ambientaliste contrapporsi all’operato alquanto discutibile di Enti , Autorità di vigilanza in quello che è ormai noto, a livello internazionale, come lo scempio del Vallone dei Mulini a Sorrento.

Il commento dell’ingegner De Angelis sul Vallone dei Mulini a Sorrento

Riportiamo pertanto il commento dell’ Ing. De Angelis ad una considerazione all’articolo di Vittoria Traverso da parte di Rosario Lotito (M5S) :

Questo è l’esempio, la dimostrazione, che occorre intervenire quando i progetti sono in gestazione. Quel progetto è stato proposto almeno quattro anni fa; è passato in commissione comunale almeno tre volte, poi in soprintendenza e nel frattempo tutti hanno taciuto, A Sorrento è stato fatto addirittura un convegno in appoggio. Solo quando sono iniziati i lavori sono iniziate le proteste. Quando era troppo tardi. La stessa cosa sta succedendo con lOspedale; sono dieci anni che se ne parla e circa due anni che sono stati assicurati i fondi. Intanto l’anno scorso ho lanciato l’allarme e solo oggi, quando siamo al progetto esecutivo se ne inizia a parlare, e anche sbagliato. Il rappresentate del WWF si risentì e disse che loro sanno bene come muoversi non c’era bisogno che li tirassi per la giacca. Quando inizieranno i lavori legarsi alle piante non servirà a nulla. Poi arriveranno gli americani o gli inglesi e ci mostreranno il malfatto. A quel punto ci dovremo vergognare tutti quanti, nessuno escluso.”

Di seguito la risposta del Presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito  che spiega il muro di gomma a Sorrento :

“Caro Antonino, tra “criticare” le opere e “cercare di fermarle” c’è di mezzo un mondo… fatto di accesso agli atti, di carte, di consulenze, di note, lettere, esposti, sopralluoghi, foto, incontri, viaggi a Torre Annunziata… ecc… ecc… ecc… Continuare ad associare gli “ambientalisti” a quelli che “si legano agli alberi” o a quelli che “raccattano la spazzatura dalle spiagge e dalle pinete” … e protestano… sempre… a prescindere, fa parte dell’immaginario collettivo ma non dovrebbe far parte dei tuoi commenti visto lo spessore culturale e il passato che ti contraddistingue! Non condivido il disfattismo polemico. Il gesto estremo di fermare le motoseghe non è nemmeno detto che non serva … e va apprezzato e riconosciuto il merito a chi ha il coraggio e la capacità di farlo! Quando Grazia Francescato nel 2004 si “legò” all’ulivo di via MARZIALE eravamo solo all’inizio di quello che sarebbe divenuto il business “boxlandia”. Non servì a fermare ruspe e betoniere ma l’ulivo fu spostato e non abbattuto e simbolicamente accendemmo i riflettori su una battaglia che ancora, da soli (WWF- Italia Nostra- VAS), stiamo portando avanti. Per contrastare un progetto ci vogliono le carte, sennò si parla di aria fritta. E non hai idea nemmeno lontanamente cosa spesso vuol dire accedere ai progetti “blindati e segretati” negli uffici di un comune! Una mattina ci presentammo al comune in tre (lo scrivente, Salvatore Caccaviello e Rosario Lotito) per cercare di contrastare “il muro di gomma” che impediva l’accesso agli atti dell’affare “Mulino & maccheroni”. La “sceneggiata” che derivò dal nostro peregrinaggio “porta a porta” nei vari uffici, e che culminò con una plateale e sonora “cazziata” del sindaco disturbato da tale “intromissione” fuori orario di ricevimento, fece discutere dopo un mio post in cui raccontavo cosa era accaduto. Il “caso” del Vallone dei Mulini di Sorrento è stato seguito, assieme al compianto amico Giovanni Antonetti, sin dall’inizio, da quando l’assessore all’Ambiente rassegnò le sue dimissioni prima di Natale e dopo pochi giorni acquistò la proprietà. Ma anche da prima: da quando ai tempi del liceo scendevamo nella forra per censire le specie botaniche… da quando la giunta Pinto inviò le ruspe a far “pulizia”… da quando l’assessore Raffaele Apreda inviò gli scalatori a tagliare gli alberi che, a suo dire, “crescevano impropriamente sul tetto” … da quando la ditta Mormile impiantò un sistema artistico di illuminazione… con soldi pubblici … ma in proprietà privata. Se è vero come dici che “tutti” hanno taciuto, quello che posso dirti è che non ha MAI taciuto l’associazione che rappresento, come pure altre benemerite associazioni con le quali collaboriamo e facciamo squadra… o il “movimento” politico che ci ha fatto da sponda al parlamento. Non ha taciuto Giò Antonetti, non ha taciuto Alessandro Schisano, non ha taciuto Salvatore Caccaviello, Rosario Lotito, Rosario Fiorentino... e tanti altri che rischio di dimenticare! Caro Antonino le battaglie tramite social di certo aiutano… ma per bloccare progetti da 65 milioni di euro ci vuole ben altro… e non basta (oltre a non avere senso) suggerire di spostare il “mostro” in un terreno “vergine” altrove!!!”

Come si può constatare e come il presidente d’Esposito ben evidenzia, non è facile contrastare quello che ormai da più parti viene considerato una sorta di sistema che, coinvolgendo una parte della cittadinanza e coloro che norme e regolamenti dovrebbero far rispettare, da tempo sta svendendo un patrimonio di inestimabile valore come il territorio sorrentino.

Il percorso del Sindaco di Sorrento Massimo Coppola sul Vallone dei Mulini è lungo e tortuoso

Ignorando quanto la natura quotidianamente ci sottopone; avvertendoci di quanto sia in discussione il futuro delle nuove generazioni; di quanto sia importante un territorio difeso e tutelato dal punto di vista paesaggistico ed idrogeologico, ai fini della vivibilità e della nostra economia turistica. Concetti basilari che, da quanto si può constatare, continuano a sfuggire a coloro che dalle nostre parti impropriamente si definiscono imprenditori del turismo. In un tale scenario soltanto il processo di rinnovamento avviato dal neo Sindaco Massimo Coppola, fa ben sperare per un futuro diverso che dovrà per forza di cose, vedere la nostra città protagonista  nel panorama turistico internazionale come lo fu in passato. Le tante iniziative intraprese in cosi poco tempo che vedono sempre più il coinvolgimento della cittadinanza, il tono deciso ed allo stesso tempo pieno di entusiasmo, il rinnovamento ai vertici degli Uffici Comunali, ma soprattutto la recente acquisizione al patrimonio comunale dell’area del parcheggio Rota nonchè un  evento importante come gli Stati Generali del Turismo, stanno a significare che una decisa svolta è in atto rispetto al passato. Dove,le Associazioni ambientaliste e contro le illegalità,  con la dichiarata disponibilità all’ascolto del neo Primo Cittadino,  potranno senz’altro a dare il loro contributo.

 Tuttavia non bisogna illudersi che quello intrapreso dal nostro giovane Sindaco non sia un percorso tortuoso e pieno di ostacoli. Le ataviche problematiche del territorio sono tutte là, in fila, in attesa di risposte adeguate. Quella del Vallone dei Mulini, oltre alle decisioni della Magistratura, esige una risposta netta e concreta , affinché una tale situazione non si verifichi più in futuro e che  il Modello Sorrento sia preso decisamente in considerazione e pertanto credibile. Ormai, come da oltreoceano ben si è evidenziato, oltre alla popolazione sorrentina, in prospettiva di una ripresa della nostra economia turistica, è il mondo che ce lo chiede! – 14 marzo 2021 – salvatorecaccaviello