Si riapre per la quarta edizione di «Pompeii theatrum mundi»!
Finalmente Pompei si riapre, è “theatrum mundi”. Ce ne parla Luciano Giannini in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Mattino.
«Faremo da apripista per la riapertura dei teatri in autunno. Questa rassegna di cinque spettacoli è una sfida». La volontà della speranza regna sulla quarta edizione di «Pompeii theatrum mundi», il festival estivo del «Teatro di Napoli – Teatro nazionale» (24 giugno-25 luglio), organizzato assieme al parco archeologico degli scavi, in collaborazione con il «Campania teatro festival». I nomi scelti per affermare i diritti del teatro contro i virus, del Covid e della paura, sono eccellenti: il regista fiammingo Ian Fabre e il portoghese Tiago Rodrigues; una icona di Francia come Isabelle Huppert; gli italiani Federico Tiezzi, Marco Baliani, Emma Dante, Ruggero Cappuccio, Sonia Bergamasco, Franco Marcoaldi, Mimmo Paladino. Con il contingentamento, la capienza si presume sarà di circa 500 posti al teatro grande.
Per tentare l’impresa, però, occorrono soldi. E qui si dà merito alla Regione Campania che, a dispetto del momento, ha confermato programmi e investimenti a beneficio della cultura. «Quest’anno», spiega Roberto Andò, direttore dello Stabile napoletano, «tentiamo l’esperimento di ospitare testi non legati alla classicità antica, credendo nel valore prezioso degli autori viventi. I cinque titoli hanno un fil rouge, quello che unisce l’idea di catastrofe con quella di resurrezione, mai tanto attuale».
A inaugurare la rassegna (24-26 giugno) sarà «Resurrexit Cassandra», di Ruggero Cappuccio, autore, attore e regista, oltre che direttore del «Campania teatro festival». Nel nuovo allestimento italiano la protagonista sarà Sonia Bergamasco. Dal primo al 3 luglio Tiezzi renderà omaggio a Dante con il suo «Purgatorio – La notte lava la mente», su testo di Mario Luzi e Sandro Lombardi nel ruolo del poeta. Il Purgatorio è immaginato da Tiezzi come «una sorta di Montagna incantata di Mann, un sanatorio, da cui, però, si può scorgere la luce del Paradiso terrestre».Emma Dante sprofonda nelle viscere del Sud ed evoca il rito di aprire le porte delle case ai morti, ma anche Lo cunto de li cunti di Basile in «Pupo di zucchero» (8-10 luglio) in replica, poi, al Festival di Avignone. Dal 15 al 17 toccherà a «Quinta stagione», monologo drammatico di Marcoaldi, tra i maggiori poeti italiani viventi, affidato alla scenografia d’arte di Paladino e alla voce di Baliani.«Pompeii theatrum mundi» chiuderà con la Huppert, protagonista di «La cerisaie – Il guardino dei ciliegi», che ha aperto il settantacinquesimo «Festival di Avignone». Metterla in scena oggi significa riflettere su un tempo di profonda e invisibile mutazione sociale, popolato da personaggi incapaci di comprendere che ciò che essi chiamano straordinario rappresenta la nuova normalità». E in questa «normalità» la solidarietà di Andò va «ai lavoratori in difficoltà, non soltanto del teatro; ai meno garantiti e protetti, che l’altro giorno hanno manifestato davanti al Mercadante proprio perché noi abbiamo fatto la nostra parte, confermando la stagione, pur se in forme anomale. Ecco perché abbiamo consentito che abbiano un presidio nel teatro, da cui potranno manifestare le loro istanze al mondo».