Napoli – Uomo, chi sei tu? Una domanda magnifica per una canzone indimenticabile. È morto il 26 febbraio scorso Danilo Rustici, co-fondatore e chitarrista degli Osanna, gruppo tra i più rappresentativi della progressive rock. A 72 anni, Rustici, era stato ricoverato al Cardarelli di Napoli in seguito all’aggravarsi dei suoi problemi epatici, nel nosocomio partenopeo, secondo quanto riferito dai familiari, avrebbe contratto il Covid, infezione che gli è stata fatale. Danilo Rustici fondò la band napoletana con Lino Vairetti 50 fa. Ricordiamo su tutti “L’uomo” l’album d’esorio del 1971. Gli Osanna furono una delle prime band italiane a suonare dal vivo con trucco, costumi di scena e coreografie teatrali, sulla falsariga di quello che in Inghilterra facevano per esempio i Genesis di Peter Gabriel. Ma sarebbe riduttivo ricordare Rustici solo come musicista, è stato un uomo sensibile e impegnato socialmente, coltivava ambizioni politiche: era un dirigente del Partito comunista marxista-leninista, famosa una sua esibizione in un concerto degli Osanna alle Terme di Caracalla a Roma sempre nell’irripetibile maggio del 1971, in contrasto con D’Anna che aveva opinioni opposte, Rustici inserì in un suo assolo il tema di “Bandiera rossa”, seguendo l’esempio di quello che fece aveva fatto Jimi Hendrix, suo mito, a Woodstock con l’inno americano. Il pubblico rispose con un’ovazione, migliaia di pugni chiusi si alzarono e lo stesso D’Anna si convinse a inserire la citazione nel primo album degli Osanna, “L’uomo”. La musica italiana ha perso un grande autore, resta tra noi l’eco della domanda che chiude la canzone: Uomo, uomo, uomo, uomo, chi sei tu? La risposta a questa domanda è quasi impossibile ma citando Saul Bellow potremmo azzardare: un uomo vale le cose che ama, Danilo valeva e vale tantissimo. di Luigi De Rosa