Amalfi, truffa al parcheggio: il Comune parte civile al processo
Amalfi, truffa al parcheggio: il Comune parte civile al processo. Il Comune di Amalfi si costituirà parte civile nel processo nei confronti dei parcheggiatori che avrebbero sottratto, nel corso dei mesi, circa 10mila euro facendosi pagare in nero piuttosto che utilizzare la macchinetta preposta. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Daniele Milano , lo scorso 23 febbraio, ha affidato l’incarico all’avvocato Giuseppe Della Monica del foro di Salerno.
Una vicenda complessa quella legata ai sei dipendenti della società municipalizzata del Comune di Amalfi che gestisce i parcheggi nella cittadina, la “Amalfi Mobilità surl”. Nello scorso mese di settembre i carabinieri della compagnia di Amalfi, diretti dal Capitano Umberto D’Angelantonio , portarono a termine l’operazione denominata “Berma Parking”, grazie alla quale accertarono che alcuni parcheggiatori, in diverse occasioni, con la scusa di un presunto guasto alla macchinetta per il pagamento intascavano direttamente i soldi della sosta. I militari avevano più volte ricevuto segnalazioni da parte di alcuni avventori del parcheggio sul porto, situato alla fine del Lungomare dei Cavalieri, di una inusuale consegna della somma da pagare per il servizio direttamente all’operatore preposto ad ausiliario alla sosta, invece che inserirla nell’apposita cassa automatica.
A quel punto i carabinieri hanno voluto vederci chiaro, verificando personalmente le condotte poste in essere dai dipendenti: effettivamente, grazie anche all’acquisizione di alcune telecamere di videosorveglianza, è stato possibile accertare che gli indagati, in oltre 300 episodi riscontrati in soli tre mesi di osservazione, dopo aver verificato mediante l’apparecchio elettronico che conteggia il tempo effettivo di sosta, si facevano consegnare la somma dovuta per il parcheggio dai turisti che avevano usufruito del servizio e, invece di inserire il dovuto nell’apposita cassa continua, intascavano il denaro, restituendo agli avventori un chip con “scarico”, che apriva la sbarra posta all’uscita del parcheggio.
In altre circostanze, invece, gli operatori invitavano gli utenti ad attendere in auto nell’area di uscita dal parcheggio, riscuotendo il denaro e consentendo l’uscita delle vetture con l’attivazione manuale della sbarra, mediante l’apposito pulsante di emergenza, bypassando così l’utilizzo della cassa automatica.
Il danno complessivo alle casse del Comune si aggirerebbe intorno ai 10mila euro. Nell’ottobre del 2019, i militari avevano tratto in arresto un altro dipendente della municipalizzata di 65 anni, colto in flagranza mentre si faceva consegnare da alcuni viaggiatori il pagamento del parcheggio. In attesa che la giustizia faccia il proprio corso e si arrivi alla pronuncia sulla vicenda, il comune di Amalfi ha scelto di costituirsi parte civile al fine di tutelare gli interessi dell’Ente e dell’intera cittadinanza.
Fonte La Città di Salerno