Ecco perché la Pasquetta si chiama “Lunedì dell’Angelo”

4 aprile 2021 | 20:13
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Ecco perché la Pasquetta si chiama “Lunedì dell’Angelo”

Le cose da sapere sul giorno di festa che segue la Pasqua

Ecco perché la Pasquetta si chiama “Lunedì dell’Angelo”.

Il giorno che noi comunemente chiamiamo Pasquetta, successivo alla Pasqua,  viene chiamato anche lunedì di Pasqua, e nel calendario liturgico cattolico, lunedì dell’Ottava di Pasqua.

Questa festività che “allunga” quella di Pasqua, prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro di Gesù, questo è il motivo per cui la Pasquetta si chiama “Lunedì dell’Angelo”.

Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mc 16,1-7). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.

L’espressione “lunedì dell’Angelo”, diffusa in Italia, è tradizionale e non appartiene al calendario liturgico della Chiesa cattolica, il quale lo indica come lunedì dell’Ottava di Pasqua, alla stessa stregua degli altri giorni dell’ottava (martedì, mercoledì ecc.). Non è giorno di precetto per i cattolici, fatta eccezione per la Germania e altri paesi germanofoni.

Il lunedì di Pasqua è stato introdotto dallo Stato italiano come festività civile nel dopoguerra ed è festivo in diversi Paesi.

Come dicevamo però questa particolare giornata ha anche altri nomi, come lunedì in albis, ovvero in bianco (latino). L’associazione stavolta però è un po’ farraginosa, ma più essere sintetizzata accostando il concetto di purezza che il bianco rappresenta, e che il fedele dovrebbe sposare in questa particolare giornata che segue appunto la resurrezione di Gesù. In realtà però il termine nasce pare da una errata interpolazione della tradizione ebraica che associava invece le vesti bianche da indossare dopo la Pasqua (nell’ebraismo però la pasqua è sempre di sabato, e in albis diventerebbe quindi la domenica).

Per quanto riguarda invece il termine pasquetta, quello popolare e goliardico, beh crediamo che non ci sia bisogno in questo caso di spiegazioni.

Ecco perché la Pasquetta si chiama