Parte sulle isole campane la vaccinazione di massa, protesta ANCI
La replica della Regione e dei sindaci isolani
Partirà a metà aprile la vaccinazione di massa per i maggiori di 16 anni sulle Isole del Golfo di Napoli. In realtà la Campagna Isole Covid Free è già partita. I dettagli sono stati comunicati ieri nel corso della video-conferenza tra Asl, sindaci e associazioni di categoria. La campagna vaccinale ufficialmente è finalizzata alla ripresa del turismo. Anche se non va sottaciuto che la sanità sulle isole è una costante Emergenza legata ai limiti della insularità e a carenze intrinseche. Intanto infuria la polemica tra l’associazione dei sindaci della Campania e la Regione per la precedenza data ad alcune aree rispetto ad altre: “Si segua il piano nazionale” tuonano i vertici ANCI l’associazione dei sindaci, con una lettera inviata al presidente dell’Unità di Crisi:
“Non siamo d’accordo, si rischia di discriminare i cittadini per residenza. La Regione si attenga al piano vaccinale nazionale”. La replica del vice-governatore Fulvio Bonavitacola non si è fatta attendere: “Reazioni demagogiche e scomposte. Le vaccinazioni alle aree turistiche dopo over 80, over 70, fragili e disabili”.
Cosi come non manca la difesa del sindaco di Ischia Enzo Ferrandino: “Basta inutili polemiche.E’ bene precisare che le dosi di vaccino destinate alle popolazioni isolane non vengono sottratte a nessuna altra realtà“.
Protesta dei sindaci: “Così si discrimina”.
Non ci stanno però i sindaci della Campania, che attraverso una lettera dell’ANCI Campania, firmata dal presidente Carlo Marino e dal vice vicario Gaetano Cimmino, indirizzata a Italo Giulivo, capo della Protezione Civile regionale e dell’Unità di Crisi Covid19, hanno presentato una protesta formale: “Apprendiamo che è allo studio l’avvio di una campagna di vaccinazione destinata ai cittadini residenti nelle località turistiche con lo scopo di fronteggiare la concorrenza internazionale e salvare gli apporti economici della stagione estiva della Campania, rimettendo in moto anzitempo le attività turistico-ricettive nelle aree prescelte. Apprezziamo l’interesse e l’attenzione da parte della Giunta regionale in quanto, lo sappiamo bene, il settore turistico è sicuramente uno dei più colpiti tra le attività economiche in Italia, e soprattutto in Campania. Tuttavia questa indicazione non ci trova concordi in quanto rischia di creare, nuovamente, una discriminazione tra i cittadini della Campania, stavolta non più per appartenenza a una categoria professionale ma per residenza. Pertanto suggeriamo di attenersi scrupolosamente ai criteri fissati dal Governo, evitando nuovamente corse preferenziali e vaccinando per fasce di età. Qualora, nelle prossime settimane, i vaccini arrivassero in modo consistente e abbondante è auspicabile una vaccinazione diffusa ai gruppi produttivi legati al settore turistico, purché avvenga in maniera autonoma, per il loro personale, a loro spese, e non risulti in conflitto con la vaccinazione pubblica disposta da Commissariato di Governo e Regione”.
La replica della Regione: “Reazioni demagogiche”.
La replica della Regione Campania non si fa attendere ed è affidata al vice-governatore Fulvio Bonavitacola: “La Campania è stata fin da subito sulla linea del rigore e del massimo impegno nel contrasto al Covid. Ed
a questa linea è rimasta sempre fedele, come anche oggi in tema di vaccinazioni. Stupidamente ideologico il riferimento ai vip di Capri, che con Ischia, Procida e la fascia costiera della Campania, rappresenta il lavoro per decine di migliaia di lavoratori e di stagionali tra i più penalizzati in questo anno.
Ragioniamo senza demagogia, partendo dai fatti. La campagna vaccinale si è fin qui mossa, nel rispetto delle priorità stabilite a livello nazionale, per tre fasi successive: 1. Mondo sanità e anziani in residenze sanitarie assistite; 2. Forze dell’ordine e personale scolastico/universitario; 3. Over 80, over 70, soggetti fragili e disabilità gravi. Concluse sostanzialmente le fasi 1 e 2, è in corso di svolgimento la fase 3. La copertura vaccinale dei soggetti, in questa fase, risente delle riduzioni di forniture dei vaccini che hanno fortemente penalizzato la Campania (in rapporto alla popolazione mancano a tutt’oggi 176.000 dosi). Se le riduzioni saranno riequilibrate e si rispetteranno i tempi di consegna annunciati dal commissario di governo, entro 30 giorni si può raggiungere in Campania il punto di equilibrio fra vaccini disponibili e fabbisogno globale dei soggetti rientranti in fase 3. A quel punto si potrà aprire una fase 4 che, unitamente alla fascia di età (over 60) potrà prevedere paralleli criteri di priorità diverse dalla sola età. Di questo si sta già discutendo a livello nazionale, valorizzando anche opportunità organizzative delle vaccinazioni del personale di aziende che potranno aderire, su base volontaria, ad apposito protocollo promosso dal Ministero del Lavoro. In Campania, che ha nel comparto turismo un punto di forza, si stanno prevedendo analoghi protocolli. È evidente che occorre prima completare le coperture vaccinali per over 80, over 70, fragili e disabili. Perché un’iniziativa nazionale sulla programmazione di percorsi paralleli (chiusa la fase 3) che unisce età e criteri professionali non desta nessuno scandalo ed in Campania, con la stessa logica, parlare di turismo desta reazioni demagogiche e scomposte? Perché, invece di agitare polemiche sul nulla non si parla dello scandalo vero: la discriminazione della Campania nella distribuzione dei vaccini?”.
La replica della Regione: “Basta inutili polemiche”.
Il sindaco di Ischia a difesa della campagna isole covid free. Ad Ischia sono poco più di 8000 le adesioni già registrate sulla Piattaforma. Ecco le parole del Primo Cittadino:“Negli ultimi giorni, diversi organi di stampa, trasmissioni televisive ed esponenti politici stanno duramente criticando la scelta della regione Campania di vaccinare in breve tempo le isole del Golfo di Napoli e più in generale le località turistiche della regione. E’ bene precisare che le dosi di vaccino destinate alle popolazioni isolane non vengono affatto sottratte agli anziani e ai soggetti fragili della terraferma o di altre zone della regione Campania. Per queste categorie, infatti, come è ormai noto, viene utilizzato soprattutto il vaccino Pfizer, già utilizzato anche sulle isole e in particolare ad Ischia, dove sono state vaccinate almeno con prima dose circa 10mila persone tra anziani, personale sanitario (tra cui gli operatori termali delle strutture convenzionate con il SSN ma con vaccino Astrazeneca), personale scolastico, Forze dell’ordine e soggetti fragili. Ad oggi, l’avvio della campagna di vaccinazione di massa sull’isola vedrebbe l’utilizzo di un vaccino diverso da Pfizer che verrà utilizzato solo per le categorie indicate dagli organi sanitari preposti. I giovani ischitani non toglieranno vaccini agli anziani di altri territori come si è artatamente dichiarato su alcuni organi di stampa! Riteniamo quindi strumentali e infondate le polemiche nei confronti della scelta del Presidente Vincenzo De Luca e dei sindaci isolani, la cui intenzione è quella di sostenere concretamente territori dove, con il turismo fermo da oltre un anno, le attività economiche e i lavoratori stanno soffrendo più di altri la crisi economica. La scelta di vaccinare le isole e renderle “covid free” è stata presa anche da altri paesi esteri, dove addirittura la possibilità di vaccinarsi viene offerta persino ai turisti. In un momento di forte crisi per tutti e in particolare per il settore turistico – che rappresenta una percentuale importantissima del PIL regionale e nazionale – sarebbe opportuno ponderare critiche e attacchi basati su notizie fuorvianti.
Fermo restando la necessità di accelerare la vaccinazione dei soggetti a rischio compatibilmente con la disponibilità delle dosi di Pfizer e detto che in generale sarebbe auspicabile un cambio di passo nella vaccinazione in tutta Italia, l’immunizzazione delle comunità isolane delle isole minori (richiesta anche dal Presidente ANCIM Francesco Del Deo al Governo Draghi) porterebbe benefici all’intero territorio regionale e nazionale. Bisogna altresì considerare che i territori isolani vivono situazioni di disagio rispetto alla terraferma e per cui si rende necessaria una particolare attenzione e organizzazione logistica per i cittadini isolani impossibilitati a recarsi presso le strutture della terraferma.
Ringraziamo quindi ancora una volta il Presidente Vincenzo De Luca e la giunta regionale oltre che il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio D’Amore per il grande sforzo organizzativo e logistico che stanno portando avanti per vaccinare nel caso dell’isola d’Ischia (terza isola italiana dopo Sicilia e Sardegna) circa 60mila persone. L’efficienza dimostrata dalla regione Campania nella somministrazione delle dosi effettivamente assegnate, offre la possibilità di avere in tempi rapidi l’immunizzazione di tutti i cittadini campani stroncando alla radice le sterili polemiche che in questi giorni pure si stanno innescando”.