Wolves coming, a volte ritornano, sono i lupi di Liu Ruowang
Avella come Venezia, Torino, Napoli e Firenze. I lupi di Liu Ruowang sono in Irpinia per volere del sindaco di Avella e presidente della provincia di Avellino, Domenico Biancardi. “Lupi ad Avella” è l’installazione del branco realizzato dall’artista cinese Liu Ruowang, già esposti alla Biennale di Venezia, a Torino, a Napoli e a Firenze, a Palazzo Pitti e in Piazza Santissima Annunziata con l’organizzazione della Galleria degli Uffizi. Il progetto è stato diretto dal sindaco Biancardi, dall’artista e curatore italo albanese, Milot, con il direttore artistico, Michele Stanzione. “L’installazione esprime una vera e propria critica nei confronti di un mondo che si autodistrugge e i lupi sono l’ultimo appello disperato alla salvaguardia della Terra. Tutto è reso ancor più evidente dai drammatici effetti del covid-19, si legge nella nota di presentazione del progetto. La mostra all’aperto permetterà ai cittadini ed ai visitatori di godere della meravigliosa esposizione evitando rischi di assembramento e permettendo di far entrare l’arte nella vita quotidiana. L’evento è organizzato dal Comune di Avella in collaborazione con l’associazione Millevolti. Ogni elemento dell’opera ‘Wolves coming‘ pesa quasi tre quintali ed è stato così ideato per offrire momenti di interazione con l’opera, Liu Ruowang ha sempre tenuto a sottolineare come lui desideri che l’opera d’arte venga fruita in toto dal visitatore, quindi tutti possono accostarsi ai lupi, che sono un’icona straordinaria di forza e aggregazione, è lo stesso Ruowang a rivelarcelo: “l’immagine del lupo è associata al lavoro di gruppo, di branco. Attraverso questa installazione voglio far capire alla gente che per costruire un mondo più bello è necessario che tutti gli uomini lavorino insieme“. Liu Ruowang, pittore oltre che scultore, ha un percorso originale che, fortemente radicato nella tradizione culturale cinese, propone un linguaggio artistico ed un messaggio universale. Partendo dalla considerazione che la storia dell’uomo è anche la storia del suo rapporto con la natura, l’artista cinese affonda la sua ricerca, da un lato nella cultura del lessico e del pensiero del suo paese e, dall’altro, in quella occidentale, attraverso richiami alla fluidità della nostra società globalizzata, con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione identitaria all’interno di dimensioni sia reali che virtuali. La dimensione filosofica di Liu Ruowang è anche una vera e propria denuncia dei rischi provocati dalla perdita dei valori umani, mortificati dal sistema oppressivo della vita contemporanea, teatro di dolore e violenza, luoghi contaminati dalle prevaricanti mitologie di massa: il consumismo su tutte. I lupi di Ruowang sono quindi un invito a combattere insieme questo momento difficilissimo, l’anno scorso ci siamo riusciti, non molliamo adesso, anzi, come un branco di lupi, spingiamo il Governo a organizzare una campagna vaccinale sempre più efficace, che ci porti finalmente fuori dal tunnel. di Luigi De Rosa