A quando la ripartenza dei matrimoni, comunioni e funzioni religiose. Spunta l’ipotesi di giugno. Cosa cambierà e le regole
Ripartenza dei matrimoni a giugno 2021? La aspettiamo anche in Costiera amalfitana, a Positano, Amalfi, Ravello, Sorrento , Capri con il wedding c’è un grande indotto economico. Una ripresa, che non è un liberi tutti ovviamente, che permette non solo di tornare finalmente a cena fuori quanto anche di iniziare a programmare alcuni eventi ormai bloccati da tempo a causa della pandemia da Coronavirus e dalle restrizioni per arginare i contagi. È il caso di matrimoni e comunioni o, in genere, di tutte quelle funzioni religiose che in Italia hanno un deciso impatto culturale oltre che un forte rilievo economico. Nonostante le riaperture cominciate dal 26 aprile, sono ancora banditi i festeggiamenti.
Le cose tuttavia potrebbero cambiare. Se per il momento già si sa che dal primo giugno i ristoranti potranno servire anche all’interno a patto di rispettare rigorosamente le misure di distanziamento e di tracciamento, qualora la situazione epidemiologica lo consenta, l’esecutivo ha più volte annunciato che ci sarà un’ulteriore verifica delle misure in vigore attorno al prossimo 15 maggio. Una revisione che potrebbe avere al centro anche questo tipo di festeggiamenti, dando nuova linfa ad un settore in profonda crisi. Le Regioni hanno pubblicato le ‘Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali’, che riguarda tutte le attività in fase di ripartenza nelle prossime settimane dalla ristorazione alle terme fino ai parchi divertimenti e gli stabilimenti balneari. Nel documento di 31 pagine, disponibile sul sito della Conferenza delle Regioni, sono state inserite anche le norme per la ripartenza delle cerimonie dopo i matrimoni e i congressi. Le Regioni hanno quindi formulato una serie di regole per la ripartenza. Alcune di carattere generale come “predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare durante l’evento” e “mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni”. Altre decisamente più operative: “Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti”, si legge nel documento specificando che se possibile sarebbe meglio “organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita”.