A tu per tu con Emanuele Calaiò
La nostra redazione sportiva, in collaborazione con Zona Calcio, ha intervistato Emanuele Calaiò, ex giocatore del Napoli ed attuale allenatore delle giovanili della Salernitana. “In questo momento per quanto riguarda il campionato è ancora tutto in bilico. Il calendario del Napoli è più abbordabile rispetto a quello delle altre squadre, soprattutto del Milan ma gli azzurri devono focalizzarsi su loro stessi senza guardare le concorrenti e cercare di vincerle tutte. Quest’anno il Napoli ha perso troppi punti per strada soprattutto con le “piccole” e quindi ora, per andare in Champions, ci vorrà la determinazione, a partire dalla partita con lo Spezia che sarà insidiosa perché la squadra ligure si deve salvare”. “Io ho militato in entrambe le compagini ma a Napoli ci vivo, ho giocato 4-5 anni mentre a la Spezia è stata un’avventura di un anno: una toccata e fuga in cui però siamo arrivati ai play off per andare in serie A. Una stagione tutto sommato positiva ma è chiaro che Napoli per me rappresenta casa”. “Gattuso? Io sono un suo estimatore, mi piace molto e penso che se il Napoli cambierà allenatore a fine stagione il club azzurro si “mangerà le mani”. Gattuso mette passione in tutto ciò che fa: è riuscito a creare un gruppo fuori e dentro il campo, lavora molto sulla testa dei giocatori ed ha imparato tanto in questi anni. Piuttosto che dare il Napoli ad un nuovo tecnico e rifondare tutto, preferirei che rimanesse lui perché conosce già la piazza e i ragazzi gli vogliono bene. Anzi potrebbero essere proprio loro il collante tra lui ed il Presidente. Se proprio alla fine se ne dovesse andare penso bisognerà puntare su un allenatore giovane come De Zerbi. Se De Laurentiis, invece, volesse un ct di esperienza a quel punto potrebbero andar bene Spalletti, che ha carattere e personalità e Fonseca che è un suo prediletto”. Poi ritornando a Gattuso e ai punti persi con il Cagliari, Emanuele afferma: “E’ chiaro che ogni allenatore vede il calcio nella propria maniera e può anche sbagliare, come possono sbagliare tutti, anche i giocatori. Forse nella partita contro il Cagliari, vedendo che c’erano tutte le torri davanti: Pavoletti, Cerri, Simeone, Godin, io avrei messo un difensore in più per sopperire al loro gioco aereo. Poi c’era Koulibaly che non stava tanto bene. I cambi arrivano un po’ troppo tardi ma in generale sono contento del lavoro di Gattuso in questa squadra. Inoltre su Godin Osimhen ha fatto una”carezza” per cui il gol del nigeriano era regolarissimo e chiunque ci sia stato al Var non avrebbe dovuto annullarlo. Il Napoli quest’anno ha avuto tanti torti arbitrali e la società dovrebbe intervenire, il troppo silenzio fa male perché gli addetti ai lavori se ne potrebbero approfittare”. La Salernitana è ad un passo dalla serie A: “A me, che lavoro dietro le quinte, fa piacere. Lavorare l’anno prossimo in serie A sarebbe prestigioso ma l’applauso va senz’altro a Lotito, a Mezzaroma, al ct Castori che ha fatto un ottimo lavoro e al team. Avere 2/3 squadre in serie A per la Campania è un lusso ed io sarei molto contento di questo. Mai dire mai”.