CONSEGNA DEL PRIMO MENÙ BRAILLE PER IL PROGETTO “TUTTI A TAVOLA”
È stato consegnato lunedì 24 maggio il primo Menù in Braille, nell’ambito del progetto “Tutti a tavola”, proposto e coordinato dal Garante per le Persone con Disabilità della Città di Vico Equense – dott.ssa Emilia Terracciano.
Il progetto, finalizzato all’abbattimento delle barriere sensoriali e alla promozione e diffusione di una cultura del TURISMO INCLUSIVO, è sostenuto dalla Fondazione Sinapsi di Cava de’ Tirreni – che ha realizzato il primo menù in linguaggio Braille, consegnato al Ristorante Bar “Wembley” di Vico Equense, e che si occuperà di produrre anche i menù degli altri ristoratori del territorio che hanno aderito all’iniziativa. Coinvolti nel progetto, oltre alla Fondazione e al gruppo di lavoro del Garante,l’A.co.v.e., l’Aicast, l’Ascom, l’associazione Pizza a Vico e gli Assessorati alle Politiche Sociali e al Turismo, Cultura e Attività Produttive.
Lunedì 24 maggio, dunque, alla presenza della dott.ssa Terracciano,dell’assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco – Franco Lombardi, di Carmen Bruna Ibello – pedagogista e tiflologa della Fondazione Sinapsi, dei rappresentanti dell’associazione“Oltre il Guscio” – Anna Alvino e Susy Di Martino, e di Margherita Carbone – formatrice, è avvenuta la consegna del Menù Braille ai titolari del “Wembley” – Margherita Aiello e Aniello Guidone.
Margherita Aiello, che è anche Presidente dell’A.CO.V.E., si è fatta inoltre portavoce del progetto presso i ristoratori, i bar e gli altri locali addetti alla somministrazione del territorio vicano, che forniranno i loro menù per consentire alla Fondazione Sinapsi di procedere con la traduzione in codice Braille.
Lo step successivo del progetto prevede la realizzazione di un QrCode accessibile, attraverso il quale l’utente con varie disabilità visive potrà ascoltare il menù.
L’iniziativa del Garante per le Persone con Disabilità della Città di Vico Equense rientra nell’ambito di un discorso più ampio, in cui si intrecciano diversi aspetti molto importanti per la diffusione di una cultura dell’inclusione: abbattimento delle barriere sensoriali, fisiche, sociali, per un turismo inclusivo reale, che favorisca l’accoglienza, l’autonomia e la libertà di autodeterminazione delle persone con disabilità.