Il Pomigliano Femminile promosso in serie A. Il portiere Maria Grazia Balbi ai microfoni della nostra redazione
Ai microfoni della nostra redazione, in collaborazione con Zona Calcio, è intervenuta Maria Grazia Balbi, il portiere del Pomigliano Femminile neo promosso in serie A. “Questo campionato è stato uno dei più avvincenti – afferma Maria Grazia – sia perché il livello e la qualità delle squadre stanno migliorando sempre di più sia perché anche tutte le società si stanno attrezzando a dovere, come il Pomigliano che ha allestito un gruppo compatto e coeso che poi ha raggiunto quelli che erano gli obiettivi prefissati. Sembra scontato dire che la nostra forza è proprio il gruppo ma è davvero così: un team formato da Campane native ed adottate, come amo dire io, perché anche le giocatrici straniere, del nord Italia e delle isole è come se fossero Campane come noi in quanto, da subito, si sono integrate ed hanno abbracciato il progetto Pomigliano con molto patos. Speriamo che anche il Napoli Femminile riesca a rimanere in serie A in modo da rappresentare al meglio la Regione nella massima serie”. “La differenza tra il calcio maschile e quello femminile? Non esiste, – afferma la Balbi – il calcio è quello, lo sport è unico e non ha genere: cambiano solo le pedine in campo e fare la differenza è da persone ignoranti, secondo me. Noi cerchiamo di offrire sempre lo spettacolo migliore domenica dopo domenica”. Poi sul ruolo del portiere che è cambiato rispetto a prima: “Fortunatamente anche nel calcio femminile è mutata un po’ la visione di questo ruolo e negli ultimi anni si stanno avvicinando al calcio femminile allenatori dei portieri davvero preparati dei quali io avuto la fortuna di averne alcuni dei migliori nella mia carriera calcistica. Non esiste più il portiere statico ma si predilige quello dinamico che è come fosse un uomo aggiunto in più al gioco. Io mi sono innamorata di questa figura perché da piccola seguivo Van de Sar e Peter Cech ma attualmente mi rivedo in Cragno, quindi nell’etica del lavoro e della fiducia nella scuola italiana dei portieri che è la migliore al mondo”. Se tra il calcio femminile e quello maschile non c’è differenza, c’è però tra quello europeo e quello americano: “Nel 2016 ho fatto un’esperienza a Seattle in un torneo estivo e ho avuto la possibilità di”assaggiare” un po’ come è vissuto il calcio lì. Ho scoperto addirittura che il calcio femminile è più seguito di quello maschile e che le ragazzine già all’età di 4 anni stanno per strada col pallone senza essere criticate né giudicate. Il calcio femminile americano viene supportato da tutti e quando assisti alle partite è una festa: gli spettatori sono variegati, dalle famiglie a gruppi di amici, alla coppia di anziani che vanno allo stadio per assistere allo spettacolo. Purtroppo in Italia, invece, a vedere le partite vanno solo i genitori dei ragazzi o qualche tifoso”. Zona Calcio cerca da tempo di promuovere la figura del mental coach nelle squadre e, a tal proposito, Maria Grazia afferma: “Il Pomigliano non ha un mental coach mentre io personalmente sì. Il mio mental coach mi segue da un po’ di anni e mi ha seguita in tutto il mio percorso calcistico itinerante dal Bari al Chieti. Ora sono al Pomigliano, praticamente vicino casa ed è tutto più facile per me perché sono vicino anche alla mia famiglia. Di sogni? Ne ho realizzati tanti, gli obiettivi che mi prefiggo sono di medio termine: cerco di migliorarmi sempre di più è prendermi il meglio da questo sport”.