Incendio su Circumvesuviana , gli sviluppi dell’inchiesta. EAV tanti soldi per le gallerie, e per la sicurezza?

Napoli . Fiamme nel treno e viaggiatori spaventati in fuga sui binari. Una commissione d’inchiesta e carabinieri al lavoro per capire le cause delle fiamme che questa mattina hanno interessato un treno della Circum nel tratto compreso tra le fermate di Boscoreale e Pompei. Il fumo è rapidamente entrato nei vagoni. Sono insomma all’opera le autorità preposte per ricostruire quanto avvenuto a bordo del treno partito da Napoli e diretto a Poggiomarino che attorno alle 9.30 è stato interessato da un problema tecnico che ha causato il principio d’incendio spento grazie all’intervento dei vigili del fuoco.

Stando alla ricostruzione fornita dall’ufficio stampa dell’Ente autonomo Volturno, ”il treno 4091 composto da materiale rotabile anno di costruzione metà anni ’70, in un tratto all’aperto all’uscita dalla galleria nella tratta Boscoreale-Pompei, incorreva in un inconveniente tecnico che ha causato la rottura della linea aerea di contatto e un principio d’incendio nel sottocassa dell’Etr 081 di tesa al convoglio. I viaggiatori, circa una trentina, hanno prontamente evacuato il treno, assisti dal personale Eav: sono stati indirizzati verso una vicina località, dalla quale hanno proseguito la corsa con un bus sostitutivo nel frattempo richiesto dalla sala operativa”.

Mentre i vigili del fuoco hanno provveduto ad estinguere il principio d’incendio, i carabinieri hanno ascoltato il personale di bordo, scrive il Corrierino.
”Al momento – fanno sapere ancora dall’Ente autonomo Volturno – sono in corso le attività di recupero e di verifica del materiale rotabile coinvolto. Verrà istituita una commissione d’inchiesta per capire le dinamiche dell’evento”.
La flotta attuale del materiale rotabile delle linee vesuviane è composta potenzialmente da 75 treni, di cui 23 Metrostar costruiti agli inizi degli anni 2000, dodici treni Revampizzati nel 2020-21, trenta di costruzione anni 70-80 e dieci realizzati negli anni ’90: ”Entro la fine del corrente anno – sostengono da Eav – verranno immessi in esercizio altri 13 Etr revampizzati e altri due Metrostar. Si ricorda, infine, che la gara per l’acquisto di quaranta nuovi treni aggiudicata da Eav nel settembre 2019 è rimasta bloccata per oltre 18 mesi a causa di un contenzioso amministrativo tra Stadler ed Hitachi”.

Il macchinista ci ha messo pochi secondi a capire che qualcosa non andava: ha sentito le urla di terrore della gente e non ha esitato a fermare il treno in aperta campagna e ad aprire subito le porte. Proprio la fuga veloce dei passeggeri si è rivelata provvidenziale: ancora qualche minuto sul convoglio e le fiamme avrebbero potuto avvolgere anche loro, oltre che l’intero treno.
Solo per pochi minuti, dunque, è stata evitata la tragedia ieri mattina in Circumvesuviana: il treno che da Napoli era diretto a Poggiomarino, lungo la linea di Torre Annunziata, ha preso fuoco intorno alle 10,15, tra la stazione di Boscoreale e quella di Pompei. A bordo c’erano circa trenta passeggeri. Sono stati loro a dare l’allarme, segnalando con un certo timore che dalla parte sottostante al mezzo si alzava del fumo nero. Il macchinista e il capotreno non hanno avvertito alcuno sbalzo del convoglio, né ci sono state esplosioni: dopo le urla della gente, però, hanno subito aperto le porte. I pendolari sono scesi e, attraverso la strada ferrata, hanno raggiunto le due stazioni più vicine, quella di Boscoreale distante più o meno un chilometro e quella di Pompei, che invece era a circa tre chilometri.

I SOCCORSINel frattempo, le fiamme hanno cominciato a interessare tutto il vagone, che nel giro di pochi minuti è andato distrutto. Peraltro, il personale Eav non ha potuto utilizzare gli estintori in dotazione al treno, poiché il luogo dell’incendio era piuttosto difficile da raggiungere e gli stessi vigili del fuoco hanno dovuto faticare non poco: si sono posizionati sulla strada che sta sopra i binari e da lì sono scesi ad effettuare le operazioni di spegnimento delle fiamme.
La fuga frettolosa dei viaggiatori ha scatenato, ovviamente, panico ma per fortuna non si registrano feriti. Resta la rabbia, con commenti da parte di pendolari spazientiti e arrabbiati per il disservizio. E restano i disagi, che si sono prolungati fino a sera: la linea, infatti, è stata sospesa tra Torre Annunziata e Scafati per consentire la rimozione di ciò che restava del treno, l’Eav ha attivato un servizio automobilistico sostitutivo ma comunque non sono mancati i problemi, oltre che i ritardi delle altre corse.
Con una nota stampa, l’Eav ha fatto notare che il treno era «composto da materiale rotabile anno di costruzione metà anni 70» e ha ricordato che la flotta attuale della Circumvesuviana comprende «75 treni, di cui 23 Metrostar costruiti agli inizi degli anni 2000, 12 treni revampizzati nel 2020-21, 30 treni di costruzione anni 70-80 e 10 di costruzione anni 90», aggiungendo che entro la fine dell’anno verranno immessi in esercizio altri 13 ETR revampizzati e altri 2 Metrostar e che la gara per l’acquisto di 40 nuovi treni aggiudicata da Eav nel settembre 2019 è rimasta bloccata per oltre 18 mesi a causa di un contenzioso tra Stadler e Hitachi.
Il chiarimento, però, non ha messo l’azienda al riparo dalle polemiche: «L’incendio non può essere derubricato a semplice incidente perché da troppo tempo, ormai, la Circum offre un servizio scadente, addirittura il peggiore d’Italia, come testimoniato dai report di Pendolaria Legambiente. Non dubitiamo dell’impegno e delle buone intenzioni del management dell’Eav ma bisogna invertire la rotta sulla qualità del servizio», ha detto il capogruppo regionale di Forza Italia, Annarita Patriarca, mentre Francesco Emilio Borrelli dei Verdi ha chiesto «l’apertura di un’indagine interna per fare luce sulle cause dell’incendio».
L’indagine ci sarà, assicura Eav: verrà istituita una commissione di inchiesta per risalire alle origini dell’incidente e, nel frattempo, il personale che era a bordo del treno ha già consegnato le relazioni che devono essere stilate quando avvengono episodi del genere. Si fanno, tuttavia, già le prime ipotesi: a rompersi è stata la linea area di contatto tra il treno e l’alta tensione e l’incendio si è sviluppato nella parte sottostante del convoglio. Ad innescare tutto potrebbe essere stato un guasto improvviso di uno degli interruttori che collegano il mezzo alla linea elettrica.

Sventrare una collina, realizzare un traforo, spendere decine di milioni di euro per far passare dei treni che si incendiano un giorno sì e l’altro pure. È questa la modernità di cui parla il presidente Eav Umberto De Gregorio?  E’ quello che si chiedono i colleghi di Stabiachannel . Sembra assurdo oggi parlare di lavori faraonici che porterebbero vantaggi irrisori per la collettività quando l’Eav, che tanto si sta battendo per realizzare l’opera, non riesce a garantire le minime condizioni di sicurezza ai propri pendolari. È notizia di oggi dell’ennesimo incendio a bordo di un convoglio (nei pressi di Torre Annunziata) diretto a Sorrento con i passeggeri che sono stati costretti a scappare fra i campi a ridosso dei binari. Solo pochi giorni fa De Gregorio ha accusato il Comune di Castellammare «di voler restare nel Medioevo» bloccando i lavori del traforo. Un’accusa sicuramente pesante che però non regge se paragonata a quello che accade ogni giorno sulla tratta Napoli – Sorrento (escludendo le altre tratte che a tratti versano in condizioni peggiori). Se voler bloccare un’opera inutile, come già confermato dal Governatore Vincenzo De Luca, significa voler restare nel Medioevo, quello che è successo questa mattina è da preistoria.

 

Tuttavia l’azienda regionale dei trasporti è irremovibile: continua a pressare Comune e Regione per portare a termine il traforo che metterebbe a rischio la salute della collina di Varano oltre che il prezioso patrimonio archeologico stabiese. Il tutto mentre sta tentando di dissequestrare l’area delle Nuove Terme dove gli operai hanno realizzato una colata di cemento all’interno di un parco (per Palazzo Farnese senza le dovute autorizzazioni). Il raddoppio del binario così arriverebbe a Castellammare centro in attesa che la stessa Eav e la Regione si attivino per il secondo binario fino a Sorrento. Ma per ora a riguardo non ci sono novità. Ciò che è certo al momento è che l’Eav vuole realizzare un’opera che potrebbe rivoluzionare la città delle acque senza riuscire a garantire quantomeno la regolarità dei trasporti. È difficile riuscire a comprendere perché spendere decine di milioni di euro per una galleria e non per il potenziamento, ragionevolmente più urgente, della rete ferroviaria. Ai posteri l’ardua sentenza.

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