Costiera amalfitana: o’ trav e’ fuoc, la leggenda legata al giorno di San Giovanni Battista

Il Collettivo UANM, con un post sulla sua pagina Fecebook, ci parla di un’antica tradizione: «In vista del solstizio estivo, non possiamo non affrontare il temuto mito del “Trav e’ Fuoc”. Questa leggenda è legata al giorno di San Giovanni Battista, il 24 giugno. “Noi bambini attendevamo con ansia quel giorno per andare finalmente al mare! Andarci prima era vietato!” così scrive Marco Castellano nel suo libro “Isca”. Ed è proprio così perché qualsiasi bambino a cui è stato raccontato ha vissuto l’inizio di giugno sempre con un po’ d’ansia. Questo legato proprio alla leggenda secondo cui la notte tra il 23 ed il 24 giugno scendesse qualcosa in mare dal cielo e magicamente scaldasse l’acqua.
Qui entra in gioco la grande fantasia di tutti i bambini, ognuno interpretava questa leggenda a modo suo ed il giorno dopo a mare si raccontavano tra loro delle vere e proprie storie! C’è chi lo immaginava come un fuoco che si scaraventava sul mare, chi credeva che fosse un drago (forse per l’assonanza con “trav”) e chi addirittura diceva di averlo visto questo “Trav e fuoc”.
In realtà questa leggenda, come un po’ tutte d’altronde, ha condizionato un po’ tutti; forse ha sempre incuriosito capire cosa realmente fosse questo “Trav e fuoc”.
Ma come ogni leggenda che si rispetti anche questa ha il suo rito! Avete mai messo l’albume nell’acqua la notte del 23? Si dice che mettendo l’albume nell’acqua in quella notte, quando scende o “Trav e fuoc”, questo assume delle forme particolari, come per magia. C’è chi ci vedeva un veliero, chi un castello… Ma la cosa che incuriosisce è che la credenza vuole che accada soltanto in quella notte li, sarà vero?
A noi piacerebbe che queste piccole tradizioni restassero così anche con il loro velo di mistero. Ma sapete che questa leggenda ha le sue fondamenta storiche? Seguiteci nel prossimo post…
… Ecco un po’ di storia sui vari riti legati al giorno del 24 giugno.
Matilde Serao, giornalista napoletana, scriveva che ogni regione ed ogni paese ha la sua leggenda legata a questo giorno.
Ma sapete che in realtà i riti associati a questo giorno hanno origini antichissime? Già Sant’Agostino ne parlava, anche se le usanze legate a questo giorno hanno origini pagane. Generalmente tutto ciò viene attributo al solstizio d’estate, molto celebrato dai pagani, durante il quale veniva invocata la “potenza del Sole”, forse perché quello era il giorno più caldo e più lungo. Infatti nei giorni dopo il 24 giugno le giornate di sole iniziano ad accorciarsi, anche per questo si crede che l’acqua si riscaldi proprio in quei giorni.
Se pensiamo già all’antica Roma in quei giorni si celebravano festività in onore della dea Fortuna; inoltre il solstizio era attribuito al dio Janus, non vi sembra anche questo molto simile?
A Napoli si celebravano riti propiziatori legati al mare e alla dea Parthenope, dove sia uomini che donne ricreavano una danza come rito propiziatorio per la fertilità.
Fino ad arrivare al rito che conosciamo anche noi, noto in Costiera amalfitana, e cioè quello dell’albume da metter fuori la notte del 23 che quando “o trav e fuoc scenn a mmare” assumerà varie forme, ognuna delle quali porta in sé un significato da decifrare, ma attenzione! Soltanto la persona più anziana potrà saperlo!
Ora che conoscete tutte queste tradizioni quest’anno rispetterete il rito del “Trav e fuoc”?»