Davide Cacace è miglior rossonero dell’anno
E’ tempo di bilanci in casa Sorrento. Approfittando della passerella finale casalinga con il Real Agro Aversa tracciamo un resoconto stagionale con il capitano Davide Cacace, eletto miglior calciatore rossonero dell’anno. Analizzando una stagione 2020/2021 che, come da previsione, si è rivelata insolita e bislacca. A tratti grottesca. Per l’emergenza Covid che ha funestato l’Italia e di conseguenza anche il campionato di Serie D.
E’ stato il tuo secondo anno qui a Sorrento, Davide. Come giudichi la tua stagione quando mancano soltanto gli ultimi 90′?
Personalmente sono contento di quello che sto facendo. Del mio contributo che sto offrendo alla causa rossonera. E’ stato un anno un pò complicato, a differenza della scorsa stagione, fantastica. Ho subito qualche infortunio di troppo che ha compromesso la mia condizione fisica per svariate settimane. Infatti spesso sono sceso in campo non al 100%. Poi c’è stato il Covid, con il contagio di massa che ci ha bloccati in casa per un mese. Questi fattori incidono tanto sul corpo dei calciatori. E anche sulla mente. Ora il peggio è alle spalle. Sto ritrovando quella continuità d’impiego che mi ha permesso di abbracciare nuovamente il top della forma. E quindi di ritornare a divertirmi in campo. E infatti nelle ultime giornate di campionato credo di essere ritornato su buoni livelli. Guidando la difesa con maggiore fiducia e consapevolezza. Un reparto che è composto anche da elementi molto giovani, ma promettenti.
Se dovessi darti un voto?
Sinceramente non mi piace darmi dei voti. Lascio che siano gli altri a giudicare il mio operato in campo. Questa è stata un’annata a sè, è difficile compararla con le altre. Credo di aver sempre dato il massimo, dimostrando un grosso attaccamento alla maglia. Questo mi basta per esser sereno con me stesso.
E il bilancio stagionale della squadra?
Positivo. Perchè abbiamo raggiunto l’obiettivo della salvezza con tre giornate d’anticipo. Nonostante le innumerevoli difficoltà che abbiamo dovuto superare nel corso dei mesi scorsi. Specie in quelli invernali. Veramente tormentati. Tuttavia, siamo consapevoli che potevamo fare molto di più perché il direttore sportivo Antonio Amodio ha svolto ancora una volta un lavoro eccezionale, costruendo una rosa di qualità. Con calciatori che hanno disputato tornei anche in categorie superiori rispetto alla serie D. Quante squadre possono disporre di Mezavilla, Masullo, Sandomenico? Poche.
E di Davide Cacace, il nostro capitano..
Beh si, faccio parte del gruppo dei ‘vecchietti’. Ho esperienza. Ne ho vissute tante in queste categorie. Usare l’esperienza per aiutare i miei compagni è una motivazione in più che mi spinge a dare sempre il massimo. Ogni giorno. Che sia mercoledì o domenica. Personalmente, sono fiero di indossare la fascia e cercherò di onorarla in tutti i modi. E sono orgoglioso di far parte di una società affamata, vogliosa di tornare a grandi livelli e questo combacia con le mie aspirazioni.
Con mister Pino La Scala è scattata subito la scintilla?
Gli faccio i miei più sinceri complimenti, perchè non è mai facile subentrare a campionato in corso. Tra l’altro in un periodo poco fortunato, dove giocavamo ogni tre giorni per via dei tanti recuperi che abbiamo dovuto disputare. Quindi non abbiamo avuto abbastanza tempo per lavorare in settimana e preparare le partite in un certo modo. Ha svolto comunque un buon lavoro, riuscendo in poco tempo a dare un’impronta di gioco ben definita a questa squadra. Ho riscontrato nei suoi occhi una gran voglia di rivincita. Io sto cercando di ripagare la fiducia del mister. Quando hai un tecnico che non ti valorizza diventa tutto più difficile.
Progetti, programmi, obiettivi per il futuro?
Non vi nascondo che già dalla scorsa estate ho ricevuto tante offerte. Non ultime anche quelle pervenute sul mio conto durante l’inverno. Ma ho sempre declinato. Anche se economicamente erano più vantaggiose. Perchè ho sposato il progetto Sorrento. E amo la maglia rossonera. Quella della mia terra. Ho un ottimo rapporto con la società, con i tifosi. Quindi appena terminerà questo campionato, la mia priorità sarà quella di rimanere al Sorrento. E spero che la società abbia voglia di continuare il percorso di crescita intrapreso due anni fa. Non ho vinto campionati, ma sono entrato nel cuore della gente per il mio impegno. Come sempre, forza Sorrento!
di Andrea Indovino