Enrico Letta invita Saviano contro De Luca. La Fondazione Ravello replica , siamo al caos più totale

19 giugno 2021 | 18:34
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Enrico Letta invita Saviano contro De Luca. La Fondazione Ravello replica , siamo al caos più totale

Enrico Letta invita Saviano contro De Luca. La Fondazione Ravello replica , siamo al caos più totale

“Aspetto Roberto Saviano e Antonio Scurati alla prossima Festa Nazionale del Partito Democratico. Invito permanente.”

Dopo questo post sulla vicenda, anticipata di ben 24 ore da Positanonews. Il giornale online della Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina aveva scritto subito dopo il rinvio improvviso della conferenza stampa che c’era dietro questo problema con Saviano e Speranza, specificando che attendevamo conferme che non avevamo avuto.

Dott. Letta,

Le rimetto in allegato il comunicato del 18 giugno u.s. degli organi della Fondazione Ravello, preposti alla programmazione culturale della fondazione stessa, composti da persone libere e autonome non meno dei signori Scurati e Saviano.

È montata – sulle dimissioni del dott. Scurati – una polemica politica, a cui il Suo post odierno rischia di fare da sponda, su una vicenda rispetto alla quale la “politica” non c’entra nulla. Sarebbe opportuno che prima di trasformare in martiri della libertà persone che non lo sono, ci si informasse sui fatti.

La ragione del Festival di Ravello è la realizzazione di eventi musicali di grande livello e la programmazione del Festival 2021, approvata dagli organi competenti, ha previsto qualificati concerti di livello internazionale, come da programma che si allega per opportuna conoscenza.

Potrà venire quando vuole ad assistere agli spettacoli programmati dal direttore artistico Alessio Vlad, oltre che alla celebrazione del centenario della morte di Enrico Caruso, simbolo eterno della musica nel mondo.

Altri eventi, che esulano dalla musica, peraltro mai proposti agli organi statutari, ma frutto di estemporanee e solitarie iniziative, sono sicuramente coerenti con la Festa dell’amicizia, ma estranei ad un Festival, di rilievo internazionale, della musica, che non ha colori politici.

Qui l’intervento della Fondazione Ravello contro le accuse di aver boicottato Saviano e Speranza dietro indicazione del Governatore della Regione Campania  De Luca che poi da Napoli in diretta ha provocato le dimissioni di Scurati .

DIMISSIONI DEL PROFESSOR ANTONIO SCURATI. COMUNICATO STAMPA DELLA FONDAZIONE.

In relazione a talune errate ricostruzioni sugli antefatti delle dimissioni del prof.  Antonio Scurati, gli organi in carica della Fondazione Ravello precisano che il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di indirizzo, organi statutariamente competenti, non soltanto non si sono espressi in ordine all’approvazione del programma di incontri fra lo stesso Scurati, Stefano Boeri, Roberto Speranza e Roberto Saviano, ma non sono mai stati interpellati in argomento dal presidente. Non risponde al vero, come può rilevarsi dalla registrazione audio video della seduta consiliare del giorno 14 giugno scorso, che il prof. Scurati abbia proposto al consiglio di amministrazione tale suo personale programma, così come non risponde al vero che esso sia stato bloccato dal Consiglio di Indirizzo per motivi legati al gradimento politico. La politica non c’entra, né c’entrano questioni di merito inerenti ai rispettabili ospiti ipotizzati, rilevando invece una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni.

Semplicemente l’ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato di imporre al Direttore Generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del Direttore Artistico.

Non vi sono in questa vicenda martiri della libertà di pensiero, ma più banalmente si presentano palesi violazioni delle norme che governano la vita delle persone giuridiche.

I componenti degli organi statutari si riservano ogni più efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali affermazioni false e diffamatorie.

I componenti del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di indirizzo sono persone libere e autonome non meno del presidente dimissionario.

Probabilmente non a tutti è chiaro che essere liberi presuppone il rispetto delle norme, ivi comprese quelle che delineano ruoli e funzioni ed impongono la collegialità delle decisioni.