Lacrime di Marco Rossi, ct dell’Ungheria: “In Italia non c’è meritocrazia”
L’Ungheria pareggia 1-1 con la Francia, ma l’emozione più grande la regala la storia di Marco Rossi, il ct dell’Ungheria: “Se fossi rimasto in Italia oggi sarei a lavorare nello studio di commercialista di mio fratello. In Italia la meritocrazia purtroppo non esiste…Nell’anno in cui rimasi fermo ricevetti tre proposte, ma mi dissero che per allenare in serie C avrei dovuto pagare. Fui schifato. Preferii stare lontano dal calcio pensando appunto ad un altro lavoro”. Poi per puro caso arrivò una bella sorpresa dall’Ungheria. “Una gita galeotta da un amico che ha un ristorante a Budapest, mi permise di conoscere casualmente l’ex direttore sportivo della Honved. Arrivò una proposta e cominciai nel 2012. Un disegno per me”. Honved era composto da tanti giovani e con un budget “dieci volte inferiore a quello di Ferencvaros e altre squadre” ma Rossi lo ha portato a vincere il campionato dopo 14 anni. Poi nel 2018 è diventato ct della Nazionale e ha conquistato Euro2020. Ieri, dopo il match contro la Francia una grande commozione per lui in conferenza stampa: «Io un palcoscenico così l’ho visto solo in tv, a 56 anni mi pare di essere un bambino al Luna Park. Poi è chiaro, come i bambini vuoi giocare quando sei al Luna Park… Ma non sono così stupido da dire andiamo a vincere a Monaco!”.