L’idea del ministro del Turismo: “Un premio a chi visita più siti Unesco”, sei sono in Campania, tra cui la Costiera Amalfitana.

2 giugno 2021 | 16:00
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L’idea del ministro del Turismo: “Un premio a chi visita più siti Unesco”, sei sono in Campania, tra cui la Costiera Amalfitana.

Italia. Per ora è solo un’idea ma presto potrebbe diventare realtà. A lanciare quella che sarebbe una vera e propria ‘gara della cultura storico-paesaggistica’ lungo l’Italia è il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia: “Pensiamo a premio per chi visita più siti Unesco in Italia. Abbiamo 55 siti Unesco in Italia e molti italiani, ma anche stranieri, non li conoscono, per questo pensiamo di dare un premio a chi visita più siti Unesco nel minor tempo”.

Insomma, l’obiettivo è chiaro: far ripartire il settore turistico durante l’estate. La campagna vaccinale prosegue a ritmo serrato in Campania come nel resto del Paese. Il commissario straordinario Paolo Figliuolo preme sull’acceleratore: “A giugno daremo la spallata, è il mese di svolta. Sono in arrivo oltre 20 milioni di vaccini. Dal 3 giugno si aprirà a tutti la possibilità di vaccinarsi”.

E allora tutto il settore turistico cerca di ripartire. Dei 55 siti Unesco presenti in Italia ben 6 sono in Campania : ovvero oltre il 10% di quelli presenti nel Bel Paese, un dato di tutto rispetto se si pensa che solo nella immensa Cina i siti riconosciuti Patrimonio Unesco sono quanti quelli di tutta Italia. Ecco quali sono in Campania i siti Unesco.

  1. Centro storico di Napoli – anno di iscrizione: 1995

Napoli,  ha un cuore d’oro, diviso in due dalla celebre Spaccanapoli. Questa celebre strada partenopea divide il nord e il sud del centro storico, ricco di profumi, colori, ma anche tanto caos e traffico. Il centro di Napoli ha un qualcosa di altamente nobile, ma anche popolare; antico e al tempo stesso dinamico e inarrestabile. Questo centro storico è stato al centro di eventi storici fondamentali, e culla delle più sopraffine correnti artistiche di ogni epoca, da quella greco- romana a quella bizantina, dai normanni al Rinascimento, fino alle opere contemporanee.

  1. Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata – anno di iscrizione: 1997

Il 24 agosto dell’anno 79 d. C., un’eruzione del Vesuvio seppellì le due fiorenti città romane di Pompei ed Ercolano, insieme a tutte le loro ricche abitazioni. A cominciare dalla metà del ‘900, queste preziose testimonianze sono state riesumate e oggi possono essere godute dal  pubblico. Gli scavi pompeiani sovrastano in abbondanza quelli più limitati di Ercolano, tuttavia, questi ultimi risultano meglio conservati. Le pitture murali di Villa Oplontis di Torre Annunziata invece, rappresentano una testimonianza vivente dell’opulento tenore di vita dei cittadini più ricchi dei primi anni dell’Impero romano.

  1. Il Palazzo Reale del XVIII sec. di Caserta con il parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di S. Leucio – anno di iscrizione: 1997

Il complesso monumentale di Caserta, creato da Carlo III di Borbone alla metà del XVIII secolo al fine di rivaleggiare con Versailles e Madrid, si compone di un grandioso palazzo con il suo parco, i giardini, un’area naturale, i padiglioni di caccia e un complesso industriale per la produzione della seta. Una chiara e concreta espressione del periodo illuminista, ben integrata e non imposta nel proprio contesto ambientale.

  1. Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula – anno di iscrizione: 1998

La zona del Cilento rappresenta un paesaggio culturale di qualità eccezionale. In questo territorio è possibile trovare santuari ed edifici di grande valore, disseminati lungo le tre catene. Vera e propria frontiera tra le colonie greche della Magna Grecia e gli indigeni popoli etruschi e lucani, il sito conserva le vestigia di due importanti città classiche: Paestum e Velia.

  1. Costiera Amalfitana – anno di iscrizione: 1997

Varietà della fauna e della flora e incontrastata bellezza: la costiera amalfitana non può lasciare indifferenti. Quest’area risulta popolosa sin da tempi antichi, dall’inizio del Medioevo. Comprende una vasta quantità di cittadine come Amalfi e Ravello che ospitano notevoli capolavori artistici ed architettonici. Le zone agricole testimoniano la capacità di adattamento dei suoi abitanti, che hanno saputo sfruttare al meglio i diversi tipi di terreno, coltivando “a terrazza” i vigneti ed i frutteti (zone inferiori) e praticando la pastorizia (zone superiori).amalfi

  1.  “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” – anno di iscrizione: 2011

La serie comprende le più importanti testimonianze monumentali Longobarde esistenti sul territorio italiano si trovano proprio qui, in Campania: i domini dei più importanti Ducati Longobardi erano siti proprio in queste zone: un chiaro esempio ne è il borgo di Sant’Agata de’Goti. Ad aggiudicarsi l’onorificenza UNESCO la chiesa di Santa Sofia a Benevento – una delle strutture longobarde più complesse e meglio conservate dell’epoca che, sulle pareti, mostra ancora importanti brani dei cicli pittorici altomedievali, testimonianza più alta della  “pittura beneventana” .