Massalubrense. A San Montano continuano gli interventi sul demanio. Ruspe (anche di notte) sulla spiaggia. I cittadini pretendono spiegazioni dalle Autorità preposte.
Al di là che tale vicenda è oggetto finanche di una interrogazione parlamentare ad opera della senatrice Virginia La Mura (Gruppo Misto) che esporrebbe alle sue responsabilità, senz’altro anche i vertici dell’attuale amministrazione comunale, i cittadini chiedono spiegazioni chiare e precise circa i controlli e le eventuali autorizzazioni rilasciate. Interessamento delle Associazioni ambientaliste contro le illegalità,per le quali è intollerabile che le nostre aree demaniali siano ancora oggetto di interventi tesi al modificare il loro naturale stato dei luoghi e pertanto decise a sottoporre il caso all’ Autorità Giudiziaria.
Massalubrense – Ormai non c’è più pace per il Demanio marittimo, rade, lidi, spiagge, porti, l’insieme di tutti i beni inalienabili e imprescrittibili che appartengono allo Stato ,negli ultimi tempi sembrano essere diventati terra di nessuno. La pandemia, la crisi economica e un certo permissivismo generato dai recenti provvedimenti da parte del governo , sempre più travisati, hanno incrementato certi fenomeni con il risultato che il demanio marittimo si presenta in varie occasioni come una sorta di far west dove ognuno, tra approfittatori e speculatori, si comporta e agisce come gli pare.
Pseudo imprenditori che sbeffeggiando in modo vistoso norme e regolamenti, approfittando anche di una vigilanza talvolta alquanto approssimativa da parte delle Autorità preposte, occupano, gestiscono, ma soprattutto modificano a loro piacimento tali preziose aree come se fossero proprietà private. Tra cementificazioni, cancelli,reti di recinzione, transenne, strutture varie e persino immobili abusivi lungo ,i nostri litorali si trova ormai di tutto e di più. Un fenomeno particolarmente evidente anche in penisola sorrentina. Da Vico Equense a Punta Campanella, ogni anno, innumerevoli sono le alterazioni apportate alla nostra rinomata costiera. Di recente l’attenzione della comunità è stata colta dalle varie segnalazioni giunte dalla Riviera di San Montano , uno dei luoghi più rinomati della penisola sorrentina.
Dove,da tempo, si registrano varie modifiche apportate all’area demaniale. Secondo i cittadini residenti, da diversi mesi, la famosa Riviera è stata trasformata in un cantiere a cielo aperto con trasporto di materiale edile attraverso la caratteristica scalinata che porta al famoso litorale. In particolare i lavori interesserebbero anche una parte della piccola spiaggia e pertanto l’area demaniale, dove si registrerebbe anche un’opera di ripascimento. Di conseguenza già si era sollecitato l’intervento delle Autorità preposte (Polizia Municipale e Capitaneria di Porto) , affinché si facesse chiarezza circa tali interventi e quanto meno se fossero stati autorizzati visto anche il protrarsi indisturbato dei lavori
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Purtroppo, come troppo spesso capita lungo il nostro territorio, gli interventi di controllo, particolarmente sui beni di proprietà dello Stato e quindi della Comunità, non si sa per quale ragione stentano ad essere effettuati o quanto meno, se eseguiti,la cittadinanza deve continuare a rimanere all’oscuro circa i risultati di eventuali iniziative. Nello specifico, potrebbe mettere a tacere tanti dubbi e polemiche che si stanno protraendo ormai da troppo tempo. Anche se a sollevare ulteriori dubbi circa la legittimità degli interventi apportati alla spiaggia di San Montano, che per altro analizzando la storia della famosa Riviera sembra essere stata ricavata artificialmente, ci hanno pensato in questi giorni gli stessi autori dei lavori precedentemente segnalati.
Lo scorso weekend, sempre secondo le testimonianze (stavolta anche documentate con foto e video) di alcuni cittadini residenti, in molti sono rimasti totalmente stupiti dalla presenza di un escavatore sulla piccola spiaggia intento ad eseguire lavori sull’area. Interventi che sono continuati, con ritmo sostenuto, anche con il calare delle tenebre. Immediata la segnalazione alle Autorità preposte, Carabinieri, Polizia Municipale ed in particolar modo della Capitaneria di Porto, deputata al monitoraggio della fascia costiera al fine di prevenire e reprimere qualsivoglia forma di alterazione dei luoghi. Qualche successivo intervento delle Forze dell’Ordine parrebbe tuttavia non aver sortito alcun effetto, dato che, secondo i residenti, i lavori sono continuati anche in seguito.
Un mezzo meccanico di tale portata, come facilmente immaginabile, ha causato danni anche lungo il percorso ( che dalla spiaggia di Marina della Lobra, attraversando il famoso “Miglio blu”, porta alla Riviera di San Montano). Dove si rilevano danni alla scalinata posta all’inizio, presso Le Nereidi ed al caratteristico ponticello del rivolo in prossimità della spiaggetta. In ogni caso, quella che potrebbe essere un’opera di ripascimento su di una spiaggetta artificiale, che un tempo era soltanto una scogliera, apporta sicuramente modifiche irreparabili a quegli anfratti che d’estate vengono invasi dai turisti e cittadini residenti.
Secondo i quali, un tale intervento, rappresenta un vero e proprio scempio ambientale. Alquanto stravagante, per usare un eufemismo, il comportamento anche delle Autorità preposte , in particolare modo del Comando della Polizia Municipale e della Capitaneria di Porto che a questo punto sarebbero tenute anch’esse a dare delle spiegazioni. Al di là che tale vicenda al momento è oggetto finanche di una interrogazione parlamentare ad opera della senatrice Virginia La Mura(Gruppo Misto)
che esporrebbe senz’altro alle sue responsabilità,anche i vertici dell’attuale Amministrazione comunale, intollerabile che le nostre spiagge siano ancora oggetto di interventi tesi al modificare il loro naturale stato dei luoghi. Interessante sarebbe conoscere con quale autorizzazione ( e chi eventualmente l’ha rilasciata), sono stati realizzati tali lavori. Una vicenda che a quanto pare continua già da qualche anno e circa la quale anche le Associazioni ambientaliste contro le illegalità, come già successo per vari analoghi casi in penisola sorrentina, sono decise a sottoporre all’ Autorità Giudiziaria. – 08 giugno 2021 – salvatorecaccaviello