Ravello Festival, saltata conferenza stampa per colpa di un no a Saviano e Speranza?
Oggi doveva essere il giorno del trionfo del Ravello Festival gestione Scurati e invece è il giorno del silenzio. La conferenza stampa a Napoli è stata improvvisamente annullata a meno di 24 ore senza spiegazioni veramente convincenti . Scelte non condivise? Eppure Scurati era considerato il meglio in questo, e ne ha tutti i requisiti. Un no o un forse su Saviano e Speranza, e non solo, avrebbe creato problemi?
C’entra De Luca il Presidente della Regione Campania? Oppure semplicemente non era passato attraverso il Consiglio di Indirizzo? Nessuno conferma, abbiamo provato a chiamare l’avvocato Lentini, ma non siamo a riusciti a sapere altro che Saviano avrebbe avuto una data il 22 agosto. Speriamo solo che qualsiasi sia l’impasse si superi e si vada avanti.
Di certo è che oramai da troppo tempo non si capisce che succeda alla istituzione culturale più importante della Costiera amalfitana , fra le più importanti in Italia e in Europa.
Mascherina si, mascherina no!
Astrazeneca sì, ma a chi?
Destra federata o partito unico!
Sono alcuni dei grandi temi sui quali l’Italia si sta interrogando da oltre un anno.
Ma in Costa d’ Amalfi ce n’è uno che li batte tutti per durata e gravità: CHE SUCCEDE ALLA FONDAZIONE RAVELLO?
Una domanda stantia oramai, che da oltre 30 mesi getta ombre e fango su Ravello e la Divina; commissari che vanno e vengono, lavoratori licenziati, attività sospese, conti e bilanci oscuri, nomi e persone dati in pasto all’opinione pubblica che durano poche ore e poi sublimano. Sembrava che finalmente si era cambiato registro; la nomina di Scurati ci era apparsa come la panacea di tutti i mali, acqua sul fuoco, bacchetta magica, tutti osannavano il messia e ne tessevano le lodi accaparrandosi la primogenitura; finalmente si volta pagina, è il nuovo corso: PACEM IN TERRIS.
Ahimè niente di tutto questo! Una conferenza stampa che, pur tardiva, doveva mettere il sugello alla pax e al rilancio della Fondazione e Ravello, viene annullata con la più risibile delle motivazioni: concomitanti impegni di qualcuno.
Ecco che di colpo ritornano i misteri e gli inciuci.
Non vogliamo dare retta agli inciuci perché finiremmo per non fare giornalismo, ma gossip; sui misteri però interveniamo per richiedere a viva voce di conoscere i fatti e la verità Lo chiediamo per rispetto alla nostra terra e a quanti hanno dato il meglio di loro per far crescere Ravello e la Fondazione, portandola all’attenzione del mondo come eccellenza italiana.
Ai protagonisti chiediamo di parlare e di far conoscere i fatti; è un loro dovere morale e deontologico per rispetto alla cosa pubblica; è un loro dovere stroncare da subito voci di diaspore, litigi fra Presidenti e accuse di illegittimità e illegalità.
All’orizzonte tornano minacciose le ombre, quelle ombre che fanno male, molto più male delle ombre delle navi Veneziane, Genovesi e Pisane che pure hanno scavallato punta Campanella e Capo d’orso, e che l’antica e gloriosa Repubblica Amalfitana ha saputo contrastare e sconfiggere, tutelando la nostra terra, i suoi abitanti e la nostra storia.
Speriamo che ce la caviamo, siamo sicuri che usciti dal questo momento la Fondazione Ravello tornerà agli splendori di una volta.