Vietri sul mare in difesa del proprio patrimonio marino: iniziata l’opera di salvaguardia dei “due Fratelli”
Si è svolta stamani, nelle acque antistanti al territorio di Vietri sul Mare, l’operazione “due Fratelli” per la salvaguardia dei leggendari scogli posti di fronte alla costa vietrese, alle porte di ingresso della Costiera Amalfitana, presi di mira dai pescatori abusivi di “datteri di mare” (lithophaga lithophaga), molluschi bivalvi che vivono nel Mediterraneo, all’interno di rocce calcaree.
L’iniziativa, diretta operativamente dal Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno C.V. (CP) Daniele Di Guardo, rappresenta il frutto dell’attività di un “gruppo di lavoro” istituito per volere del Prefetto di Salerno Francesco Russo a seguito delle segnalazioni pervenute dal Sindaco di Vietri Giovanni De Simone e dal Presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – Associazione Territoriale di Salerno Lucio Ronca, preoccupati per le conseguenze di un fenomeno che viene perpetrato da tempo ai danni degli scogli simbolo della cittadina di Vietri sul Mare.
“La pesca del dattero di mare – ha evidenziato il Prefetto Russo – oltre ad essere vietata dalla legge (l’art. 8 del Regolamento (CE) 1967/2006 e, in precedenza, il D.M. 16 ottobre 1998) trattandosi di una specie protetta, rappresenta una vera e propria piaga per l’intero ambiente marino in quanto viene praticata picconando le pareti rocciose con l’utilizzo di attrezzature (pinze, martelli) che devastano le rocce dove vivono i datteri e danneggiano gravemente la fauna e la flora marina, il cui ripristino richiede decenni”.
Da qui, l’idea di mettere in campo iniziative come quella di oggi, che vede coinvolti diversi attori istituzionali – oltre alla Capitaneria di Porto di Salerno e al comune di Vietri sul Mare, anche il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno e l’Istituto Nautico cittadino “Giovanni XXIII” – coordinati dalla Prefettura, con il duplice obiettivo di reprimere le condotte illecite e monitorare lo “stato di salute” dell’ambiente marino.
Nelle scorse settimane sono state effettuate immersioni e videoriprese da parte del Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli seguite, oggi, dall’impiego di un drone subacqueo, di proprietà dell’Istituto Nautico di Salerno, per verificare se siano in atto fenomeni tali da pregiudicare l’integrità e la stabilità degli scogli.
Al termine delle riprese, le immagini realizzate saranno oggetto di un’attività di studio e ricerca per riscontrare la presenza di eventuali anomalie che coinvolgerà il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’UNISA nell’ambito di una convenzione di collaborazione, in corso di definizione, che avrà come responsabile scientifico il prof. Luciano Feo, ordinario di scienza delle costruzioni all’interno dello stesso Dipartimento.