Al Museo Correale celebrati Enrico Caruso e la dea Cerere
Sorrento – Ieri sera sulla terrazza belvedere, uno dei primi spazi aperti al pubblico del Museo Correale, dopo il periodo di chiusura legato ai provvedimenti anticontagio, si è tenuto il concerto “E ricomincia il canto“, citazione di un verso di Lucio Dalla con il quale gli organizzatori hanno inteso celebrare il centenario dalla morte (2 agosto 1921) di uno dei più grandi interpreti della musica lirica di tutti i tempi: Enrico Caruso. L’evento musicale, allestito dalla compagnia, “Opera e Lirica” guidata da Giusi Cuccaro, ha registrato l’ottima perfomance canora dei tenori Marco Ferrante e Achille Del Giudice con i musicisti Ivan Antonio, Norma Ciervo e Andrea Montella. I due tenori si sono misurati con brani d’opera cari all’ex stella del Metropolitan di New York dei primi del Novecento, dal Rigoletto alla Turandot, dai Pagliacci di Leoncavallo alle melodie della canzone classica napoletana, da “Tu ca nun chiagne” a ‘O Sole mio, meritando più di un applauso da parte di un pubblico attento e appassionato. La serata musicale aveva però registrato un prologo, la presentazione al pubblico e alla stampa di una statua della dea Cerere di epoca romana. La scultura di marmo bianco proveniente dal Palazzo dei principi Colonna di Stigliano in Roma, voluta da Alfredo Correale nel 1847, impreziosirà la fontana di gusto settecentesco presente sulla terrazza. A illustrare la storia e l’intervento di restauro realizzato sulla statua c’era il direttore del Museo Correale, Paolo Jorio, mentre il Presidente del Museo Correale Gaetano Mauro ha tenuto a sottolineare l’importanza del progetto “Adotta un’opera” che permette ad un privato, nel caso specifico al patron del Grand Hotel Ambasciatori, dottor Antonino Manniello, di finanziare non solo il restauro ma di poterne continuare ad avere cura negli anni, una specie di adoptionem nuncupo, rimanendo in tema di costumi antichi. Grazie a questa nuova forma di mecenatismo molti reperti archeologici che rimarrebbero alla meno peggio nel deposito di qualche Soprintendenza, vedranno nuova luce in siti culturali o spazi museali. La Cerere, restaurata da Andrea Porzio, nonostante sia priva di braccia e abbia il naso danneggiato conserva il fascino di questi antichi simulacri, che tanto amava studiare Antonio Canova, il marmo bianco in certe statue è carne, scriveva Victor Hugo incantato. Meglio di così non si poteva celebrare la bellezza di Sorrento, del suo mare e del suo cantore per eccellenza Enrico Caruso. Un ringraziamento doveroso va allo staff del Museo Correale come ribadito dal Sindaco di Sorrento, Avv. Massimo Coppola, a margine del suo intervento. di Luigi De Rosa
