Furore, alla Praia lo chef Francesco del Sorbo ci svela il segreto del successo ” Il Sushi all’italiana non ha paragoni”
Furore ( Salerno ) . Alla Praia, la meraviglia della Costiera amalfitana condivisa con Praiano, fra Positano e Amalfi , siamo da “Alfonso a Mare”, un albergo ristorante ( “Gala Maris” ) a conduzione familiare, accogliente ed attrezzato, gestito con molta cura, con tanto di stabilimento balneare. Qui, dopo aver assaggiato un “crudo” di pesce elaborato, secondo noi molto meglio del “sushi”, fra questi , a parte il tonno, re del “crudo”, mazzancolle, armonia di mare con emulsione di agrumi crema di avocado e lime…ed altro ancora .
Abbiamo fatto un’ intervista estemporanea allo chef Francesco del Sorbo il quale ci racconta le sue origini e la sua passione per il pesce fresco locale, esaltato dal profumo della frutta e degli agrumi, come da tradizione italiana.
Insomma, tutti prodotti di prima qualità, scelti e selezionati dallo chef, preparati senza alterare le proprietà organolettiche e nutrizionali della materia scelta, ma rivisitate in chiave moderna, rimanendo però anche fedeli alla tradizione della cucina italiana.
Del Sorbo, inoltre, durante la nostra breve intervista ci illustra i piatti di maggiore successo: tataki di tonno, tartare, crudo di pesce. Tra i primi più gettonati il famoso gambero lime e burrata, fino ad arrivare ai dolci, fedeli alla tradizione campana e italiana, per consentire un’esperienza ed un trionfo di sapori a 360 gradi.
Il segreto rimane, dunque, “qualità e innovazione”, da sempre binomio vincente dell’ormai noto albergo ristorante “Alfonso a Mare”, che vanta dunque una certa storia culinaria alle spalle, un bagaglio che continua ad arricchirsi di innovazioni e qualità, per poter garantire ai suoi ospiti un itinerario culinario completo ed emozionante, che non riusciranno presto a dimenticare.
” Il Sushi all’italiana non ha paragoni” , ci rivela nel backstage “Qui assaggiamo tutto in purezza al meglio, senza il riso, ma solo il pesce con condimenti nostrani, il sushi all’italiana, o meglio il nostro crudo, non ha paragoni”