Raffaella Carrà, dal rapporto speciale con Maradona alla fede bianconera
Una profonda amicizia quella che legava Raffaella Carrà, scomparsa oggi a 78 anni e il grande Diego Armando Maradona, venuto a mancare lo scorso 25 novembre. Per lei el Pibe de Oro si era fatto addirittura arrestare come spiegato dalla diva dal caschetto biondo: “L’ho conosciuto in Italia quando lo invitavo ai miei programmi, ma la prima volta è venuto lui da me ed è pure finito in prigione. Io cantavo in una grande arena a Buenos Aires. Era il 1979. Lui avrà avuto 18 anni. L’arena era piena, non c’era più posto, ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Disse ai poliziotti: ‘Non sapete chi sono io!’. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarin e per colpa mia Diego aveva passato una notte in carcere”. Tante le telefonate e i messaggi che i due si scambiavano nel corso degli anni e addirittura in un Carramba che Fortuna del 1998, undici anni dopo lo scudetto conquistato dal Napoli, la Raffa nazionale lo invitò in trasmissione e, sul palco della RAI, Diego fu accolto da tutti i compagni di squadra. Come è noto, però, la Carrà era di fede bianconera e qualche tempo fa si è recata anche alla continassa, il quartier generale della Juve per conoscere di persona i “suoi” giocatori. E proprio Leonardo Bonucci quest’oggi l’ha voluta salutare così in questo giorno triste: “Il tuo sorriso e la tua energia rimarranno per sempre”.