Amare il mondo del teatro da Bertolt Brecht a Gerardo D’Andrea foto

Positano – Ieri sera ha preso il via la XVIII edizioni del Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello, manifestazione che insieme alla recente “Positano Racconta” targata Nicola La Gioia e Francesco De Sanctis, è tra le più interessanti e colte che propone il Comune di Positano ai suoi cittadini e ai suoi ospiti. Quest’anno come l’anno scorso, per l’emergenza sanitaria ancora in corso, le date saranno solo quattro. In  Piazza dei Racconti fino al 10 agosto, infatti, il sipario si aprirà sulla drammaturgia impegnata proposta da Enzo Moscato e di seguito il teatro per i più piccoli perché l’interesse per questa forma d’arte va fatta conoscere anche e soprattutto alle giovani generazioni. La kermesse di quest’anno è quella in un certo senso delle “assenze” dolorose,  la prima serata è stata, infatti, dedicata alla memoria di una straordinaria cantante e attrice Milva, “La Rossa” come recita anche il titolo dell’omaggio a lei dedicato e splendidamente interpretato da una magnifica Antonella Morea, anche lei orfana di Delia, un’altra straordinaria esponente del teatro italiano. Alla musa di Giorgio Strehler aveva pensato il direttore artistico Gerardo D’Andrea, anche lui non è più tra noi; quando il Sindaco di Positano, Giuseppe Guida, chiude il suo intervento con la mitica frase, “spegnete i cellulari e accendete il cervello”, la commozione è palpabile tra i numerosi spettattori. Gerardo D’Andrea manca e mancherà perché era una persona nata per il teatro, vissuta nel teatro che il teatro adorava e rispettava più di ogni altra cosa. Martina Carpi, che al Piccolo di Milano ha cominciato la sua carriera, ha detto: “Siamo gente di spettacolo, siamo abituati alla vita che spariglia le carte e non ci spaventiamo, andiamo avanti”. Sì, bisogna andare avanti perché Gerardo D’Andrea questo avrebbe voluto, così come Milva, un’artista che non smette mai di sedurre, a confermarcelo è sua figlia, Martina Corgnati, storica dell’arte, che ieri sera attraverso un video ha ringraziato, si è scusata per non essere potuta essere presente per problemi di salute, ma ha fatto sentire il suo affetto per il premio alla madre che ne sarebbe stata onorata. Il direttore di Positanonews, Michele Cinque, a fine serata, raccoglie tra le frasi più significative del testo biografico “ricamato” come uno di quegli splendidi abiti di scena che indossava la Pantera di Goro da un particolarmente ispirato Giammarco Cesario, una frase tratta da una poesia di Bertold Brecht, “Amare il mondo”, che è sintesi di tutto quello per cui hanno sempre lottato  mostri sacri come Milva, Franco Battiato e Giorgio Strehler per citare quelli legati all’artista milanese: “//Ci impegniamo:/per trovare un senso alla vita,/a questa vita/una ragione/che non sia una delle tante ragioni/che bene conosciamo/e che non ci prendono il cuore./Ci impegniamo non per riordinare il mondo, /non per rifarlo, ma per amarlo”. Infine voglio ricordare i musicisti Vittorio Cataldi al piano e fisarminica, Franco Ponzo alla chitarra, Luigi Fiscale al contrabbasso e Gianluca Mirra alla batteria. I fonici, gli attrezzisti, le hostess, tutti quelli che anche dietro le quinte fanno funzionare un teatro, senza ricordare anche loro non sembrerebbe il Teatro che amavano Bertold Brecht, Milva e Gerardo D’Andrea.
di Luigi De Rosa

Generico agosto 2021

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