Comune di Sanza – diocesi di Teggiano-Policastro: ieri 5 agosto 2021 Santa Messa del Vescovo Mons. Antonio De Luca in onore della Madonna della Neve .

6 agosto 2021 | 10:29
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Comune di Sanza – diocesi di Teggiano-Policastro: ieri 5 agosto 2021 Santa Messa del Vescovo Mons. Antonio De Luca in onore della Madonna della Neve .
Comune di Sanza – diocesi di Teggiano-Policastro: ieri 5 agosto 2021 Santa Messa del Vescovo Mons. Antonio De Luca in onore della Madonna della Neve .
Comune di Sanza – diocesi di Teggiano-Policastro: ieri 5 agosto 2021 Santa Messa del Vescovo Mons. Antonio De Luca in onore della Madonna della Neve .

Infatti ieri mattina come da tradizione dopo il Novenario della salita dei Marunnnari vaccinati del 26 luglio dove si è vista anche la salita e registrazione dei figli Confratelli del Cav. N. H. don Attilio De Lisa, il giorno di Sant’Anna, la Madonna del Cervato ha fatto ritorno dal Santuario diocesano sul Monte Cervati del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (la vetta più alta della Campania con i suoi 1898 metri di altezza) e ieri sera alle ore 21.00 presso la Chiesa madre Santa Maria Assunta con l’onore della Santa Messa in suo onore presieduta dal Vescovo Mons. Antonio De Luca insieme al Parroco don Giuseppe Spinelli (il Sottoscritto Referente presso gli Uffici diocesani) dove ha visto anche la presenza sia del Cav. N. H. don Attilio De Lisa (Padre di Rocco e Vincenzo) quale Cavaliere dell’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa della Santa Sade – Vaticano con a capo il Gran Maestro Papa Francesco Vescovo della Diocesi di Roma e Pontefice della Chiesa Cattolica e Referente diocesano di S. E. alla Formazione della Cultura Sociale che delle Autorità locali Sindaco Primo Cittadino dottor Vittorio Esposito insieme al Capo della Polizia Municipale oltre ai due Priore sia dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Neve che della Confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario con altri Confratelli e Consorelle appartenenti alle Stesse con le dovute fasce. Un evento quello di quest’anno al rispetto della Pandemia Coronavorus Covid-19, infatti con le dovute cautele per evitare assembramenti e con tanto di vaccinazione anti Covid-19.
La Madonna della Neve di Sanza, detta anche “La Madonna che corre”, è probabilmente la processione più suggestiva e caratteristica del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed Alburni.
Tutti gli anni il 26 luglio, il giorno di Sant’Anna, la Madonna della Neve si trasferisce sul Monte Cervato presso il Santuario Diocesano di Sanza (Santa Maria della Neve). Portata a spalla (nella sua stipa chiusa) dai Devoti Pellegrini Sanzesi.
Nella notte del 26 luglio, quando le campane annunciano l’imminente uscita della statua, l’intera cittadinanza è sveglia pronta per l’avvento. Conclusa la messa, il cielo si incendia con i mille colori dei fuochi pirotecnici, e si parte in processione per il Monte Cervato, verso la cappella e Santuario Diocesano della Madonna del Cervato costruita in suo onore. La sua statua resta lì fino alle 4 del mattino del giorno 5 agosto, allorquando ha inizio il pellegrinaggio di ritorno al santuario.
“Si parte in piena notte verso le ore 4 e la processione procede come se fosse una corsa di Trail , sotto la luce della Luna. I marunnari con grinta si inseriscono sotto la statua, spingendo sempre di più. Il percorso è circa 12 km, 1000 metri di dislivello con solo due soste (ai Poggi della Madonna). Nei punti più ripidi si fanno le catene umane, con scariche di Adrenalina al massimo. Arrivati alla Crucicchia si incontra il popolo cominciando a cantare ad alta voce, cori maschili e femminili, e vengono i brividi … così si arriva alla chiesa dove c’è l’ultima corsa. Dopo viene aperta la stipa ed esposta la Madonna”. Una antichissima e radicatissima devozione Mariana quella dei sanzesi per la Madonna della Neve, chiamata anche Madonna del Cervato, perché legata al Santuario diocesano e alla Grotta adiacente, ubicati proprio sulla cima del Monte Cervato, che con i suoi 1898 metri è il monte più alto della Campania.
Infine si spera che per l’anno prossimo la pandemia sparisca e si ritorni alla normalità con la tradizione abituale di grande devozione cristiana.