Cosenza. Il Triangolo. “INSIGHT” con opere di Alessandro Maio.

16 agosto 2021 | 22:43
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Cosenza. Il Triangolo. “INSIGHT” con opere di Alessandro Maio.

Testo di Maurizio Vitiello –  Segnaliamo, in anteprima, il contributo critico, inserito in catalogo, sulla mostra “INSIGHT” con opere di Alessandro Maio, che sarà inaugurata nella prossima stagione a “Il Triangolo” di Cosenza. 

INSIGHT

di Maurizio Vitiello

Questa mostra di carattere ci permette di relazionarci con la produzione ultima dell’artista di caratura, Alessandro Maio, nella storica galleria “Il Triangolo” di Cosenza, per oltre quarant’anni guidata da Enzo Le Pera e, da alcuni anni, pilotata dal figliolo Giorgio.

In questo spazio, dove sono state ospitate le migliori “firme” delle arti visive contemporanee, è possibile incontrarsi piacevolmente, conversare, riflettere e discutere sulle ultime novità del campo dell’arte contemporanea.

La pittura di Alessandro Maio non risponde né alla storia, né alla fantasia, ma a una poetica affabulante.

Linee semplicemente avvolgenti, segnature fratte, fatture agglutinate da cromatismi scelti “giocano” a governare redazioni pittoriche vive; divise, in prima parte, tra sogno e realtà, e, in seconda parte, tra tratteggi metabolizzati ricavati da una visione intuitiva interna, che riesce a comprendere soluzioni liberali e a dimensionare una teoria di flussi lampanti, nonché palesi, personalizzata al massimo.

In un circuito immaginativo s’incendiano passaggi mentali dell’artista, che sostanziano filtrati realismi, che accolgono anche soste, meditazioni, viaggi.

Con la mostra “Insight” a Cosenza l’artista intende sollecitare una fruizione

immediata della sua strategia operativa, che poggia su una comprensione duttile per arrivare a una soluzione delle problematiche connesse a una nuova interpretazione delle componenti delle nuove visualità artistiche.

Agendo in una prospettiva emozionale-psicologica controlla, matura, condensa e sostanzia la propria capacità di filtrare ed estroflettere da un accesso introspettivo importante, rivolto a una concentrazione intimista, equilibri portanti per istruire capacità estensive in una pittura dai colori lisergici, seppur dagli strati multipli, sino a una dilatazione elegiaca.

Ad esempio, nelle opere: “Le dimore del sogno”, smalti industriali su tela, cm. 70×70, 2021; “Universi”, smalti industriali su tela di juta, cm. 70×70, 2021; “Dal vuoto”, smalti industriali su tela di juta, cm. 70×70, 2021; “Idea manifesta”, smalti industriali su tela di juta, cm. 70×70, 2021; “Interazioni”, smalti industriali su tela di juta, 70×70, 2021; “Interconnessioni”, smalti industriali su tela di juta, cm. 70×70, 2021; quanto nelle altre: “La spirale”, smalti industriali su cartoncino Fabriano, cm. 40×60, 2020; “Tutto in un punto” (da Italo Calvino), smalti industriali su cartoncino Fabriano, cm. 40×60, 2020; “Giochi senza fine”, smalti industriali su cartoncino Fabriano, cm. 40×60, 2020; “Senza titolo”, smalti industriali su cartoncino Fabriano, cm. 40×60, 2020; riesce a sistemare profili astratti su frontiere di surrealtà iperboliche.

Con precisata tecnica stende direttamente i colori su tela o su cartoncino Fabriano e media nei passaggi tonali per attivare un regolato astrattismo.

Si può parlare di un “iperrealismo astratto” in cui le forme geometriche sovrapposte, tridimensionalmente trasparenti, dipinte con la tecnica della velatura, s’indirizzano a siglare energie.

Sicuramente, un dinamismo emotivo o un’emozionale dinamicità, come dir si voglia, converge a sottolineare un vorticismo finitimo alle varianti geometriche del cubismo.

Simbolicamente il vorticismo con le sue spirali cromatiche e volumetriche persiste come efficace correlazione emblematica di una rete di risposte, sapientemente, disposte dall’animo.

Il vorticismo di Alessandro Maio si può intendere come pronuncia astratta che abbraccia elementi architettonici per coniugare i motivi sintetici di un’elaborazione intima con quelli di un “esprit” spirituale.

Nelle sue disposizioni visive viene sorretto un viaggio intimo coagulante con gemmazioni sensibili.

In questa geografia umana dell’emozione abbinata alla proiezione di surreali e metafisiche presenze s’affina la dimensione di un “timing” oltre le regole, che s’abbreviano in una dimensione interpretativa capace e personale.

In conclusione, le sue opere diventano virtuali interstizi narrativi.

Maurizio Vitiello,

Napoli, 2021