Sant’Egidio di Monte Albino, scarichi abusivi: sotto sequestro azienda conserviera
La Città di Salerno 6 Settembre 2021
SANT’EGIDIO DI MONTE ALBINO Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, in esecuzione di decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Nocera Inferiore, su conforme richiesta della Procura della Repubblica di detto Tribunale, hanno proceduto al sequestro di una azienda conserviera, il cui legale rappresentante è ritenuto responsabile di scarico abusivo di reflui industriali ed emissioni in atmosfera senza autorizzazione.
In particolare, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e svolte dai Carabinieri del Noe di Salerno e Napoli, che si sono avvalsi della collaborazione tecnica dell’Arpac, hanno permesso di accertare che l’azienda conserviera oggetto del provvedimento di sequestro operante in Sant’Egidio di Mont’Albino svolgeva attività produttiva con titolo autorizzativo allo scarico di reflui industriali in pubblica fognatura e alle emissioni in atmosfera scaduto. Il sequestro preventivo dell’azienda, secondo quanto ritenuto dai Giudici delle Indagini Preliminari di Nocera Inferiore, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e del fiume Sarno in particolare.
Il provvedimento cautelare, operato in data odierna, si inserisce in una più ampia e articolata attività investigativa, tutt’ora in corso di svolgimento, condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e dai Carabinieri Forestali in collaborazione tecnica con l’Arpac sotto il coordinamento delle Procure di Nocera Inferiore, Torre Annunziata ed Avellino, finalizzata ad accertare le cause dell’inquinamento del fiume Samo e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico di detto corso d’acqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettamente nel fiume Samo ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d’acqua, senza peraltro trascurare il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt’ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti.
Scafati. I veleni nel Sarno, i conservieri: “pronti a lasciare l’agro”
“Pronti anche ad andare via, se continueremo a essere demonizzati”. Non ci sta il direttore dell’Anicav Giovanni De Angelis, a passare come causa principale dell’inquinamento del fiume Sarno. Parole pronunciate ieri pomeriggio in Regione Campania, al tavolo di confronto voluto dal vice presidente Fulvio Bonavitacola. Collegato da remoto, il portavoce dell’associazione dei conservieri si è detto pronto a fare la propria parte, purché non venga messo alla berlina un intero comparto che in questa stagione offre lavoro a migliaia di persone. “Siamo pronti a delocalizzare”, l’estrema ratio di De Angelis. Al vertice erano presenti, oltre al sindaco di Scafati Cristoforo Salvati, anche i sindaci Ilaria Abagnale (Sant’Antonio Abate), Giosuè D’Amora (Santa Maria la Carità) e Carmela Zuottolo (San Marzano sul Sarno) assieme ai tecnici di Ente Idrico, Gori, Arpac.
Dall’Arpac l’allarme per l’elevata presenza di escherichia coli nei canali del Sarno, conseguenza degli scarichi fognari, che restano una importante concausa, se non la prima, dell’inquinamento del bacino idrico. Tre le proposte messe sul tavolo da Bonavitacola: procedure più snelle per lo smaltimento del terriccio derivato dalla trasformazione del pomodoro, regime sanzionatorio più incisivo e la nomina di un tecnico (in apo alle industrie) che certifichi la qualità della depurazione in ogni fabbrica, comunicandola a un centro di monitoraggio ambientale.
La figura del tecnico.
“Tale figura professionale deve essere nominata dalla Regione e non dall’azienda – le parole di Salvati – Ringrazio il vice presidente Bonavitacola e gli enti presenti, per avere dato seguito al tavolo da me convocato la settimana scorsa. E’ necessaria un’autocritica da parte di tutti, perché se ancora oggi esiste il problema, è chiaro che c’è qualcosa che non funziona. Ho ribadito la mia proposta già avanzata nei giorni scorsi e sottolineata anche nell’incontro con il Ten. Col. Giuseppe Capoluongo, comandante del Noe di Salerno, di istituire una Polizia ambientale sovra-comunale che si occupi esclusivamente dei controlli a tutela del fiume Sarno. Due Vigili per ogni comune interessato”. Con Salvati presenti anche l’assessore al fiume Sarno Alessandro Arpaia e il consigliere di minoranza Michele Grimaldi. “Siamo ancora nel campo delle proposte, è fondamentale agire subito con determinazione e produrre risultati – così Arpaia – penso ad un protocollo di intesa congiunto da sottoscrivere prima dell’avvio della stagione conserviera, in uno con le industrie”. “Un primo passo”, secondo Grimaldi. “Alle industrie conviene prendere una multa, di fronte al profitto ricavato – spiega – occorre pertanto inasprire le sanzioni, fino alla sospensione. Il tema del Sarno deve ritornare ad essere di carattere nazionale”.