Positano non solo Moda, un’estate ricca di eventi. Vespoli “La Pandemia occasione di riflessione per restituirci il ruolo di città creativa”
Positano , Costiera amalfitana . Una serata anche per conoscere alcuni dei nostri giovani che portano avanti con orgoglio le tradizioni della Moda di Positano ( nella foto di Giuseppe Di Martino nel pre evento al Palazzo Murat, tre nostri giovani che si stanno facendo apprezzare, al nostro fianco c’era Manlio Meroni , ndr ) , non parliamo di Moda Positano ma Moda di Positano volutamente, sarebbe un discorso troppo lungo qui “Dobbiamo partire da qui per rilanciare insieme il settore”, ci dice Fabiana, tutti d’accordo che è stata una bellissima esperienza “Il periodo è stato difficile, eravamo in piena produzione , ma è stato emozionante lavorare insieme”, uno scambio proficuo e produttivo, sopratutto creativo, questo con l’Accademia della Moda voluto dal Comune di Positano . Giuseppe Figlio d’arte Giuseppe Vespoli e da figlio d’arte non poteva che puntare sulla moda per rilanciare l’immagine glamour di Positano nel mondo, come scrive Erminia Pellecchia oggi su Il Mattino . «Mamma ha inventato Marilù, papà era titolare di Valentina, il matrimonio felice di due marchi storici. Ho chiamato le mie figlie come le loro aziende confessa, vincendo la timidezza, punto debole che sconfigge quando si tratta di raccontare la Positano che immagina, insieme all’amico sindaco Giuseppe Guida, capitale internazionale della bellezza. Lunedì sera hanno celebrato, quinta la vetrina di Positano Fashion Day, il primo anno da amministratori. Per loro, giovanissimi e ricchi di passione, la pandemia non è stato un handicap, ma dice Vespoli «occasione di riflessione per pensare e affinare progetti per restituire a Positano il ruolo di città creativa che aziona il turismo senza esserne schiava».
Di iniziative tante, a partire dalla new entry Positano Racconta, festival letterario curato dal direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, fino all’appuntamento rituale di Positano Premia la Danza Léonide Massine, la cui edizione numero 49, in agenda lo scorso 11 settembre, è stato un commovente tributo a Carla Fracci. Il passo successivo di un manifesto programmatico che vedrà protagonista a ottobre il jazz, con una due giorni che, confida l’ex sindaco oggi assessore al bilancio Michele De Lucia, «speriamo si trasformi in festival permanente», è stata la moda, punto identitario di una cittadina che sulle «pezze» ha fondato la sua fortuna. «Non è questione solo di marketing sottolinea Guida ma di riscatto. La genialità e la bravura dei nostri artigiani va riconosciuta; ci sono dei veri e propri scippi come quello attuato da Jean Paul Corporation della Repubblica di San Marino che ha depositato il marchio Positano. La moda per sua natura non vuole briglie, non credo nei disciplinari come per la ceramica di Vietri, ma dobbiamo restituire dignità alla nostra industria creativa che dagli anni Cinquanta del secolo scorso è eccellenza internazionale».
Ed è con questo spirito che lo scorso marzo è nata la partnership con l’Accademia della Moda di Napoli. «Vogliamo tutelare la storia e la tradizione delle nostre aziende che con spirito di sacrificio e abnegazione hanno dato vita all’importante settore Moda Positano avverte Guida che sogna il gemellaggio con Milano e un Positano Fashion Week Tra alti e bassi continuano a portare avanti le loro identità, tramandando di generazione in generazione segreti e peculiarità delle loro creazioni. Negli ultimi anni si sono un po’ sopite, dobbiamo dare nuovi stimoli e accompagnarle in un percorso di rigenerazione. L’innesto della progettualità dei ragazzi dell’Accademia è stata un’esperienza positiva, da continuare e sostenere». Vespoli, motore del nuovo corso, ha raggruppato intorno a sé una prima squadra di atelier-laboratori ed è convinto che altri seguiranno l’esempio puntando sull’evoluzione dello stile positanese che ha bisogno di rispolvero. «La cosa fondamentale è non nascondere la crisi, ma parlarne e trovare tutti insieme, senza più conflitti, il modo di uscire da un lungo periodo di sofferenza. Venti anni fa fa notare il delegato del Comune a cultura e turismo c’erano 140 aziende di moda, oggi solo 19 fanno produzione mentre resistono quaranta-cinquanta boutique, il lockdown ha inferto un colpo quasi mortale, ma nello stesso tempo ha dato la scossa».
E già ha in mente una scaletta di lavoro che sta plasmando con Michele Lettieri, presidente dell’Iuad, pronto ad accogliere anche suggerimenti di esperti del rango dei giurati di Positano Fashion Day, a partire dalla giornalista Cinzia Malvini, volto amato de La 7. Tra le anticipazioni: un albo delle imprese storiche, un libro ed una mostra sulla moda Positano, artisti che sul ricordo di Irene Kowaliska tessano disegni e colori, e, la più audace, il riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Ci vorranno anni, Lettieri getta le basi: «Fare rete coinvolgendo altri brand di moda campani come i coralli di Torre del Greco o i costumi da bagno di Gragnano».
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