Scala celebra Gerardo Sasso, il fondatore del primo ospedale interreligioso, un messaggio di speranza per l’Afghanistan

1 settembre 2021 | 12:07
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Scala celebra Gerardo Sasso, il fondatore del primo ospedale interreligioso, un messaggio di speranza per l’Afghanistan

Scala celebra Gerardo Sasso, il fondatore del primo ospedale interreligioso, un messaggio di speranza per l’Afghanistan è questo il nostro auspicio . Se nel Medioevo è stato possibile una realtà del genere partita dalla Costa d’ Amalfi , in un periodo in cui le nostre vite sono cambiate e stravolte dalla pandemia ci chiediamo da dove può nascere la speranza. Leggendo la storia in epoche di conflitti ed epidemie troviamo fari luminosi che ci dicono come affrontare il male. Semplici gesti fatti di prossimità, di apertura, di dialogo e solidarietà. Pensavamo tutti che il primo a varcare i confini dell’Oriente fosse stato Francesco d’Assisi, celebre il suo incontro con il Sultano Malik al-Kamil nel 1219 in piena quinta crociata, ma in realtà è stato Beato Fra’ Gerardo Sasso, oltre cento anni prima, ad approdare in Terra Santa in piena prima crociata per curare i malati di ogni razza, di ogni fede. Qui fondò il primo ospedale interreligioso e l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Due italiani, due frati: uno benedettino, l’altro francescano. Due uomini che ci dicono l’importanza e la necessità di costruire ponti e di farsi prossimità facendoci riscoprire le radici più autentiche del nostro Paese.

Questo il programma del 4 settembre

Alle 10.30, nel Duomo di Scala, si terrà una Messa solenne presieduta dal cardinale Silvano Maria Tomasi, delegato speciale del Santo Padre per il Sovrano Militare Ordine di Malta. Alle 11.30, nella piazza del Municipio, invece, la deposizione della corona con i saluti del sindaco di Scala Luigi Mansi e gli interventi di Sua Eccellenza Fra Marco Luzzago, luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta e del rappresentante del Governo Italiano.

Alle 19.00, nella meravigliosa piazzetta “San Lorenzo” il talk dal titolo “Beato Gerardo Sasso e San Francesco attraversano il Mediterraneo”. Intervengono lo storico e medievalista Franco Cardini, la giornalista Rai, conduttrice del programma “Linea Blu” e presidente nazionale WWF, Donatella Bianchi, e Padre Enzo Fortunato, direttore responsabile della rivista “San Francesco”.

Il musical “Forza Venite Gente” di Michele Paolicelli in piazza Municipio (ore 21.00) chiuderà la giornata e le celebrazioni dell’anno centenario.

CENNI STORICI DEL BEATO GERARDO SASSO

Fra Gerardo Sasso (San Pietro di Scala, 1040 – Gerusalemme, 3 settembre 1120) apparteneva alla nobile famiglia dei De Saxo e durante la prima crociata partì alla volta di Gerusalemme, approfittando della numerosa presenza amalfitana in Terrasanta. In quegli anni alcuni mercanti dell’antica repubblica marinara di Amalfi ottennero dal Califfo d’Egitto il permesso per costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza, quando, in Terrasanta, i cristiani e i musulmani coesistevano pacificamente. Quella chiesa fu dedicata a San Giovanni Battista, e lì nacque una comunità monastica “l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme” – dedito alla gestione dell’ospedale per l’assistenza dei pellegrini in Terra Santa – che divenne indipendente sotto la guida di fra Gerardo Sasso primo gran maestro (successivamente proclamato Beato). Con la conquista di Gerusalemme nel 1099 e con la costituzione del Regno di Gerusalemme ad opera dei crociati in Terrasanta, cominciarono ad affluire sempre più numerosi i pellegrini da tutto il mondo cristiano. Ma i musulmani non si rassegnarono alla sconfitta e cercarono ripetutamente di riconquistare la Palestina e l’Ordine si vide costretto ad assumere la difesa militare dei malati, dei pellegrini e dei territori sottratti dai Crociati ai Musulmani.

Il 15 febbraio del 1113 i “Giovanniti” vennero riconosciuti da papa Pasquale II come un vero e proprio Ordine religioso. Tutti i Cavalieri dell’ordine erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di Povertà, Castità e Obbedienza; adottarono come insegna la croce amalfitana a otto punte che, oltre a legarli alle loro origini, simboleggiava le beatitudini della fede. In seguito alla perdita dei territori cristiani in Terrasanta, l’Ordine si rifugiò brevemente a Cipro e poi a Rodi, su cui estese la propria sovranità, e successivamente a Malta con lo stato di vassallo del re di Sicilia.

Si può dire che l’ordine medievale sia giunto ad un termine a seguito della sua espulsione da Malta da parte di Napoleone (1798). Il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) costituisce il principale successore di questa tradizione: è presente in oltre 110 paesi e, abbandonato l’impegno militare, realizza iniziative a carattere benefico ed assistenziale.