
Continua senza sosta la diserzione degli ultras in molte partite di serie A! Il calcio moderno, con l’aggiunta in questo periodo, delle restrizioni dovute alle regole anticovid, non sta facendo altro che allontanare quella che da sempre è l’anima del calcio: la tifoseria. Non a caso dopo 23 anni, attraverso un comunicato, il gruppo Atalanta Supporters 1907-Curva Nord 14 rende noto che ha deciso di sciogliersi perché non esistono più i presupposti per continuare questo matrimonio. “Repressione” – scrivono in grassetto e stampatello gli ultrà. “Una malattia… la polizia. Una repressione che nella nostra città è diventata ormai un’azione volta ad eliminare quel mondo ultras diventato scomodo. Quella repressione che ha colpito ragazzi con l’infamante accusa di associazione per delinquere. Tredici anni di processi, sentenze, ricorsi e gogne mediatiche al solo scopo di distruggere la nostra realtà. Ragazzi di tutte le generazioni che hanno pagato, e che stanno ancora pagando, in termini di diffide e carcere, colpiti il più delle volte — prosegue la nota — da provvedimenti generati con falsità”. Polemiche anche da parte dei tifosi sampdoriani la cui squadra, nonostante disputasse 2 big match, col Milan e con l’Inter, si è vista regalare la loro assenza sugli spalti in segno di protesta. Non è andata certamente meglio allo stadio Maradona dove sabato sera il Napoli ha battuto la Juventus. Una gara di questo calibro, in tempi migliori e con gli ultras al loro posto, avrebbe fatto tremare la città partenopea ai gol di Politano e Koulibaly e soprattutto sarebbe stata caratterizzata da cori che avrebbero fatto accapponare la pelle. Una partita, invece, che non ha avuto il suo dodicesimo uomo in campo ma tranquilli spettatori che sembravano stare al teatro. Il mondo del calcio deve aprire gli occhi e rendersi conto che questo sport è dei supporters senza i quali è destinato ad avere vita breve.